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VW K70 L

vwk70ltar08time.jpg
Anno N.C., targhe europee "ZA" del 2008. (time101cv)

Data: 04/04/2012
Commenti: 12
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Commenti
#1 | IL BUE il 10/06/2011 00:56:25
Toh, questa poi!
#2 | VGhidella il 10/06/2011 01:01:59
Mai vista una
#3 | Total III il 10/06/2011 01:14:51
Ne è rimasta abbandonata una a Sassari, pure in ottime condizioni (bianca con interni rossi e targhe originali), per almeno una decina d'anni fino al 2005, quando qualcuno decise di farla sparire. Quando passavo là davanti (era pure una via molto centrale) mi fermavo sempre a guardarla. Auto dalle forme molto banali, eppure la qualità c'era....
#4 | Edsel il 10/06/2011 01:42:01
Da quest'angolazione somiglia molto alla Fiat 132, pure i fari sono quasi identici, solo più
piccoli...
#5 | GTI79 il 10/06/2011 13:17:53
Pensate che non è presente neppure al museo della Volkswagen!!!!
Ne ho vista una dal vivo 3 anni fà in un raduno a Parma.
#6 | IOM il 10/06/2011 13:19:52
io mi ricordo di averla vista al museo di Wolfsburg, magari ad Autostadt non la espongono (infatti lì non lho vista...) anche perché sinceramente hanno di meglio, comunque la collezione VW ce l'ha eccome.
non si vede mai in giro ma non é difficile da trovare in vendita e generalmente é sempre in condizioni perfette.
#7 | Super207 il 10/06/2011 13:28:41
Eppure non dovrebbe essere tanto rara ne hanno vendute 211.000 esemplari , non so quante in Italia , ma nel mondo non dovrebbe essere rarissima .
#8 | ste_78 il 10/06/2011 14:35:39
Se non sbaglio era un progetto originale della NSU...ma non fece in tempo a presentarla con il proprio marchio prima della acquisizione da parte della VW....
#9 | time101cv il 10/06/2011 15:36:47
Io in passato ne ho viste altre, ma erano anni che non ne vedevo più una. Non ho mai conosciuto bene la sua storia e quest'avvistamento è stata un'occasione per sbirciare un pò online. A quanto ho capito è frutto d'un progetto NSU, riciclato poi dalla Volkswagen, ed è stata prodotta solo tre anni, dal 1971 al 1974. In Italia non ebbe molto successo anche perchè, tra le tante, ebbe la sfortuna di esser prodotta negli anni della crisi petrolifera. Immagino poi che la presentazione della più moderna Passat non abbia aiutato le sue vendite. La K70 in foto risulta immatricolata nel 2008, probabilmente è d'importazione. L'auto mi è sembrata in ottime condizioni ma, come si può intuire dalla foto, usciva dallo scarico una bella fumata bianca.
#10 | Edsel il 10/06/2011 18:28:36
La Volkswagen K70 fu presentata nell'agosto del 1970.
In realtà, il progetto risaliva ad alcuni anni prima, precisamente al 1966, quando la NSU avviò lo studio di una berlina di classe media che si posizionasse tra le utilitarie della serie Prinz e l'ammiraglia Ro80.
La K70, il cui nome, all'apparenza criptico, sintetizzava il termine Kolben (pistone) e il numero interno del progetto, nei piani iniziali avrebbe dovuto debuttare al salone di Ginevra del 1969, ma fu "congelata" a causa della grave crisi finanziaria che aveva colpito la NSU in quel periodo.
Alla fine dello stesso anno, la casa di Neckarsulm fu rilevata dalla Volkswagen, la quale accantonò il progetto K70 per paura che potesse costituire una minaccia interna alla 411, da poco apparsa sul mercato.
Quest'ultima era una berlina a due volumi di linea tondeggiante e poco in sintonia con le tendenze stilistiche del momento, che priviligiavano le superfici squadrate, mentre dal punto di vista meccanico raccoglieva in pieno la tradizionale filosofia Volkswagen, proponendo un'evoluzione del motore boxer raffreddato ad aria montato al posteriore: in breve tempo si dimostrò un insuccesso, costringendo la casa a cercare al più presto un'alternativa credibile.
In questo contesto fu rispolverata la K70, che aveva un'impostazione globale completamente agli antipodi rispetto alla 411, in partcolar modo sul versante tecnico: il propulsore, un quattro cilindri monoalbero di 1602 cc raffreddato ad acqua, era montato anteriormente in posizione longitudinale e trasmetteva il moto sulle ruote anteriori attraverso una trasmissione a quattro rapporti tutti sincronizzati.
Altre caratteristiche all'avanguardia erano le sospensioni a quattro ruote indipendenti, i freni anteriori a disco e il servofreno a depressione.
Per offrire una maggior scelta commerciale, il propulsore fu declinato in due versioni, base ed S, la prima alimentata da un carburatore monocorpo per 75 cv e la seconda da un carburatore doppio corpo per 90 cv: in entrambi i casi le prestazioni erano discrete, con velocità massime pari a 148 e 158 km/h e spunti di accelerazione da 0 a 100 km/h rispettivamente in 16 e 13 secondi.
Anche esteticamente la K70 risultava atipica rispetto ai canoni Volkswagen: la carrozzeria a tre volumi, lunga 4 m e 45 cm, proponeva un disegno essenziale e dominato da linee tese, non particolarmente moderno, ma senz'altro in grado di incontrare i gusti del pubblico più di quanto non avesse fatto la goffa 411; in molti particolari si notava l'influenza dello stile NSU: il frontale e la coda affilati alle estremità, la linea di cintura bassa, il padiglione ampio e luminoso grazie alle tre ampie luci laterali, richiamavano l'impostazione della Ro80, correggendone l'eccessiva ricercatezza in nome della semplicità.
Grazie al passo generoso, l'abitacolo offiva spazio sufficiente per cinque passeggeri, che prendevano posto su sedili ben profilati ma dall'imbottitura non troppo soffice; l'ampia superfice vetrata garantiva una luminosità interna eccezionale.
L'arredamento suggeriva un'idea di estrema razionalità, con poche concessioni al superfluo, tuttavia lo standard di finitura era molto elevato, sia nella qualità dei materiali impiegati, sia nella cura dell'assemblaggio delle varie parti.
Degna di nota la plancia, frutto di uno studio ergonomico all'avanguardia: realizzata in un unico blocco di poliuretano morbido di colore nero, ben imbottita e priva di console centrale, vantava la presenza di numerosi vani portaoggetti e l'illuminazione notturna di tutti i comandi secondari.
Molto curato anche l'impianto di climatizzazione, dotato di ventilatore a tre velocità, circuiti separati per il riscaldamento e la ventilazione, termostato per la regolazione della temperatura; l'ottimale distribuzione del flusso d'aria nell'abitacolo era garantita da un raffinato sistema di uscite comprendente anche cinque bocchette frontali sulla plancia, due laterali e ben tre centrali, tutte orientabili e parzializzabili separatamente.
L'allestimento di serie prevedeva, per entrambe le versioni della K70, le seguenti dotazioni: specchietto retrovisore esterno orientabile; luci di retromarcia; luci di parcheggio; tergicristalli a due velocità con intermittenza; lavaparabrezza elettrico; bloccaggio di sicurezza per i bambini alle portiere posteriori; tasche portaoggetti alle portiere anteriori; maniglie d'appiglio per i passeggeri anteriori e posteriori; cassetto portaoggetti con illuminazione interna; predisposizione per le cinture di sicurezza anteriori e posteriori; volante a tre razze con cuscino centrale imbottito; contachilometri giornaliero; termometro del liquido di raffreddamento; orologio elettrico al quarzo; contagiri elettronico (solo su S); pulsante- spia per il controllo dell'efficienza dell'impianto frenante; retrovisore interno con scatto antiabbagliamento; vano per l'alloggiamento dell'autoradio; accendisigari illuminato; posacenere sui pannelli delle portiere posteriori; plafoniera di cortesia per i posti posteriori; pavimento e portabagagli con tappeto in moquette; selleria in panno o in fintapelle a scelta.
A richiesta era disponibile un pacchetto denominato "modello Lusso" comprendente: vernice metallizzata, tappo del serbatoio con serratura a chiave, sedili anteriori reclinabili, tasche porta carte sui retroschienali dei sedili anteriori, appoggiagomiti posteriore centrale estrabile, lampada leggimappe, cassetto portaoggetti con serratura a chiave.
La cartella colori per la carrozzeria permetteva di scegliere tra sedici tinte, dieci pastello (bianco, giallo, sabbia, ocra scuro, rosso chiaro, azzurro, blu scuro, verde brillante, verde foresta) e sei metallizzate (argento, rosso scuro, marrone bronzo, verde chiaro, verde medio, blu mare).
I prezzi erano allineati a quelli delle concorrenti: nel 1972 la K70 base costava 1.600.000 £, quanto l'Autobianchi A111, la Fiat 124 Special T, la Ford Taunus 1600 GXL, la Chrysler 160 GT, la Renault 16 TL; la S costava 200.000 £ in più, ponendosi allo stesso livello dell'Alfa Romeo Giulia 1300-1600, della Fiat 132 1600, della Lancia Fulvia 1300, della Renault 16 TS.

Nel 1973 alla gamma preesistente andò ad aggiungersi la LS, che andava a porsi al top della gamma Volkswagen in previsione dell'uscita di scena della sfortunata 412 1.7 ad iniezione meccanica da 85 cv.
La nuova versione presentava la consueta struttura meccanica, ma la cilindrata fu portata a 1802 cc per una potenza massima di 100 cv: le prestazioni si fecero più brillanti (velocità di punta pari a 165 km/h, accelerazione da 0 a 100 km/h in 12,5 s), pur mantenendo il consumo di carburante al livello della S da 90 cv.
Esteticamente, il frontale della LS fu reso più aggressivo dalla sostituzione dei grossi gruppi ottici rettangolari con quattro proiettori circolari allo iodio, a cui si aggiungeva, sotto al paraurti, una coppia di fendinebbia rettangolari; ai paraurti in acciaio cromato fu aggiunto un profilo paracolpi in gomma nera, utile nella circolazione urbana.
All'interno si segnalava soltanto l'adozione di un volante a quattro razze, di disegno più sportivo e moderno, e di un'inedita selleria in tessuto grigio con disegno quadrettato, sempre in alternativa alla fintapelle.
La dotazione di serie includeva tutti gli optional inseriti nel "modello Lusso" disponibile per le versioni base ed S, con l'aggiunta di: appoggiatesta anteriori imbottiti regolabili in altezza, cinture di sicurezza anteriori a tre punti, parabrezza laminato, lunotto termico.
Con supplemento di prezzo si poteva ottenere un pacchetto estetico di tono sportivo comprendente: fasce adesive nere lungo le fiancate, cerchi in lega di magnesio a cinque razze con pneumatici a sezione maggiorata (gli stessi della NSU Ro80), cristalli azzurrati.
La K70 LS era offerta soltanto in due colorazioni per la carrozzeria, giallo cromo e blu mare metallizzato (quest'ultimo a richiesta).
Contemporaneamente anche le altre versioni della gamma subirono un piccolo aggiornamento: furono adottati i paracolpi in gomma nera sui paraurti, il volante a quattro razze e le cinture di sicurezza anteriori a tre punti.
La base da 75 cv restò invariata; a richiesta non era più disponibile il pacchetto "modello Lusso", bensì una serie di optional liberi, comprendente: vernice metallizzata, tappo del serbatoio con serratura a chiave, sedili anteriori con schienali regolabili, appoggiatesta anteriori imbottiti regolabili in altezza, parabrezza laminato, lunotto termico.
La S da 90 cv si trasformò in L, mutuando dalla LS il più gradevole frontale a quattro proiettori circolari; la dotazione di serie includeva tutti gli accessori del precedente pacchetto "modello Lusso"(ad esclusione della tinta metallizzata), mentre a richiesta restavano a scelta: vernice metallizzata, fendinebbia, appoggiatesta anteriori imbottiti regolabili in altezza, parabrezza laminato, lunotto termico.

Dal 1974 fu possibile equipaggiare la K70 L e LS con un tettuccio apribile in metallo con comando a manovella brevettato Volkswagen, dotato di aletta esterna frangivento.

A partire dal 1974, in concomitanza alla commercializzazione della Passat, che pur occupando un segmento di mercato inferiore ebbe fin da subito una buona accoglienza presso il grande pubblico, le vendite della K70, già da tempo stagnanti nonostante i forti sconti applicati dai concessionari sui prezzi di listino, subirono un quasi totale arresto.
Il disegno della carrozzeria che mostrava tutti i suoi anni, unitamente ai costi di gestione non proprio economici (si era in piena crisi petrolifera) determinarono la fine commerciale di questa berlina dalle molte buone qualità.
L'ultimo esemplare di K70 uscì dagli stabilimenti tedeschi nel febbraio del 1975, dopo 211.127 unità prodotte.
#11 | Stefano Daniele il 11/06/2011 11:22:05
Edsel ha detto tutto e di più.
Ho qualche ricordo da bambino negli anni '70,ma poi non ne ho più viste.
Questa è davvero eccezionale.
#12 | danguard76 il 14/06/2011 16:34:31
A parte qualche rara apparizione dal vero, la K70 me la ricordo essenzialmente per il modellino majorette, invero molto realistico e blu metallizzato.. Da tempo cerco quello , sempre scala 1:55 , della polistil ma non lo trovo..
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