Non particolarmente sfruttate all'epoca come auto da lavoro, e destinate a circolare nell'usato entro ambiti normalmente lontani dal sottobosco sociale, come invece purtroppo accadeva alle più grintose Alfa Romeo, le Lancia 2000 sono sopravvissute in discreta quantità; il rosso york era uno dei colori più diffusi. Questo esemplare a carburatori sembra piuttosto curato, fatto salvo il solito paraurti leggeremente incurvato all'insù dai piccoli urti, analogamente alle coeve Fulvia.
Comodissima, la 2000 può essere utilizzata con estrema disinvoltura come vettura quotidiana, ma la "carburatori" è parecchio assetata. Il modello non è ancora adeguatamente considerato dai collezionisti.
Personalmente la Flavia più desiderabile rimane la prima serie, quella disegnata da Castagnero e sostituita nel 1968 dalla II serie a cui la 2000 della foto si ricollega, esibendo però il classico scudetto Lancia.
Da chi l'ha posseduta, in versione iniezione, ho saputo che su strada non aveva timori reverenziali, Alfa Romeo 2000 esclusa.....comodissima, piacevole da guidare, anacronistica per alcuni aspetti, come le tendine postriori. Con la benzina oltre 1,8o € obbligatorio il gpl, che oltretutto le permette di circolare al pari di una Euro 5. Questo per chi vuole usare la vettura d'epoca anche tutti i giorni, visto che la 2000. pur nata sotto proprietà Fiat con ciò che inevitabilmente ne seguì, è affidabile, comoda e capiente, sia d'abitacolo che bagagliaio.
Però le berline Lancia le hanno sempre avute, anche se la 2000 fu l'ultima ad averle del tipo "carro funebre": la Gamma se non sbaglio fu la prima a montare di serie quelle accoppiate di tipo avvolgibile a scomparsa nella cappelliera.
Una tradizione ripetuta anche negli anni successivi, fino alla Dedra, credo...