Lancia Augusta
Anno 1936 (BUE).
Data: 30/08/2013
Commenti: 5
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Per l'Augusta vale lo scenario che ho già tratteggiato a proposito delle FIAT 514 e 508. La Lancia si era guadagnata una solidissima reputazione internazionale di marchio d'avanguardia nei due decenni precedenti, costruendo vetture di grandi dimensioni e di cilindrata medio-alta, in buona parte destinate all'esportazione. Le Lambda, per esempio, erano vendute persino in Australia, e la grossa Dilambda era stata pensata con un occhio al mercato americano. Senonché, proprio dagli Stati Uniti, a partire dalla fine del 1929, si propagò la terribile crisi mondiale innescata dai crolli di borsa che, in tre anni, fecero precipitare l'indice Dow Jones dell'89% rispetto ai valori massimi. Con la contrazione dei mercati e l'inasprimento delle barriere tariffarie, le esportazioni calarono rapidamente; inoltre, l'Italia fascista aveva perseguito dal 1926 una politica di rivalutazione della lira che creava ulteriori difficoltà alle industrie esportatrici. I nuovi modelli degli anni '30 erano quindi pensati prevalentemente in chiave interna, ma, data l'esiguità del nostro mercato, penalizzato dal basso potere d'acquisto, era inevitabile puntare su vetture di dimensioni e cilindrate contenute per poter conseguire qualche economia di scala. L'Augusta dovette soggiacere a tutti questi vincoli, che agirono quasi come ulteriore stimolo alla straordinaria inventiva di Vincenzo Lancia e della sua èquipe di progettisti, i quali crearono un piccolo capolavoro, a partire dalla carrozzeria portante, unica all'epoca su una berlina, per proseguire con le portiere ad armadio senza montante centrale, rese possibili dalla rigidità della scocca, il motore a 4 cilindri a V di 1,2 litri, il dispositivo di "ruota libera", solo per citare alcuni degli elementi principali. Le dimensioni modeste non devono fare certo pensare ad un'utilitaria, termine che per il mercato italiano era del tutto improponibile: lanciata nel 1933, l'Augusta, che costava circa il doppio della Balilla nonostante l'applicazione dei criteri della moderna produzione in serie, era null'altro che una lussuosa Lancia in miniatura.
Bellissima in verde scuro, colore difficile da riscontrare tra i numerosi esemplari neri, blu o amaranto sopravvissuti.