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Citroen GSA Special

citroengstime20130911.jpg
Anno n.c., targhe nere del 1984 (time101cv).

Data: 12/09/2013
Commenti: 12
Visualizzazioni: 1941
Commenti
#1 | Ciccio70SX-FireLX il 12/09/2013 10:30:30
Davvero un gran colpo, è molto rara da vedere!!
#2 | Total III il 12/09/2013 17:01:57
Altroché! Ancor più rara da vedere in rouge Vallelunga! Shock
L'anno di immatricolazione potrebbe essere originale o di poco precedente al 1984: la Spécial 1300 (che sostituiva la oltremodo spartana Spécial 1124, durata solo un anno e poco apprezzata) venne lanciata nell'estate 1982 e durò nei listini fino al 1985, quando ormai la BX imperversava gloriosa.
In più del modello precedente aveva qualche accessorio che la rendeva un po' più appetibile: orologio, accendisigari, moquette.
Contestualmente venne lanciata la GSA "base", identica a questa Special, ma priva di orologio e accendisigari e mossa dal caro vecchio 1124.
Questo modello monta due accessori che si ritrovavano spessissimo nelle GSA: poggiatesta anteriori e deflettori antiturbo, entrambi accessori montati dai concessionari in post vendita.
C'è da dire che i tre livelli di allestimento della GSA (Spécial, Club e Pallas) differivano assai poco fra loro, in particolare gli ultimi due: rispetto alla Club, la Pallas aveva di serie il contagiri, lo specchietto regolabile dall'interno, rivestimenti più ricchi, diverse borchie, mentre accessori importanti (tergilunotto, poggiatesta, quinta marcia) rimanevano a pagamento per entrambe.
Faceva eccezione la X3, spacciata come versione sportiva ma che montava il medesimo motore 1,3 di Club e Pallas.
Era però in effetti la versione più accessoriata: fendinebbia, cambio a 5 rapporti sportivi (che faceva salire la velocità massima dichiarata da 158 a 162 km/h), poggiatesta integrati nello schienale, e a partire dall'AM 1980 anche tergilunotto e specchietto destro regolabile dall'interno.
Nello stesso momento in cui veniva lanciata la Special 1.3 della foto, la Citroen cercò di risolvere il problema della poca differenziazione fra Club e Pallas in una maniera quantomai singolare: lanciando la X1, curiosa versione sportiva "minore" che associava l'estetica della X3 (con spoilerino posteriore e fendinebbia) agli spartani interni del modello base (ma comunque con sedili integrali, contagiri, e cambio a 5 marce della X3).
Ne vennero vendute pochissime, anche perché il modello era ormai commercialmente alla fine della sua lunga storia.

Personalmente trovo la GSA una macchina assolutamente romantica.
Piena di contraddizioni, di invenzioni piccole e grandi, di originalità e di coraggio.
Certi dettagli, come il disegno inimitabile di strumentazione e plancia, la radio verticale in mezzo ai sedili, la lucetta di cortesia per il passeggero montata sulla plancia, sono tutti particolari al tempo determinanti per far nascere in me la passione per quegli strani oggetti d'arte postmoderna che erano le Citroën. Smile
#3 | 1600 GT il 12/09/2013 17:33:03
Bella, particolare e ormai rara: fa sempre piacere vederne una in ottime condizioni come questa qui. Eppure sono straconvinto che l'immatricolazione di questa GSA è quella originaria, ossia di prima immatricolazione.
#4 | francesco80s il 12/09/2013 17:54:01
La Gsa un'auto romantica..ottima definizione Total!
#5 | Danip il 12/09/2013 21:54:09
l'immatricolazione di questa GSA è quella originaria

Ho i miei dubbi, vicino alla targa c'è l'adesivo con la L, probabilmente la prima immatricolazione è stata in Lussemburgo.Wink
#6 | Total III il 12/09/2013 21:55:17
#4 | francesco80s il 12/09/2013 16:54:01
La Gsa un'auto romantica..ottima definizione Total!


Grazie. Grin Le auto che tendo a giudicare "romantiche" sono quelle che oggi occupano posti di secondo o terzo piano nell'immaginario automobilistico collettivo, quando non dimenticate del tutto, mentre al tempo hanno suscitato clamore o ammirazione per le loro soluzioni tecniche o stilistiche.
A questa categoria, per rimanere in casa Citroen affiancherei alla GSA anche la Ami, originale se non sconcertante, troppo per essere pienamente compresa.
Oppure, per altri motivi la Alfasud, che proprio con la GS aveva numerosi punti in comune meccanici e stilistici, e la cui meccanica di prim'ordine non riuscì a far superare a molti acquirenti le diffidenze legate alla qualità costruttiva e a certe scelte poche felici, in primis il nome.
O ancora, la coraggiosa Renault 16, la "tuttofare" Matra Rancho, o quell'antesignana di tutte le "cross-country" moderne che era la 127 Rustica.
Un gradino sotto stanno certo modelli nati semplicemente male, quasi effimeri nella storia automobilistica, le cui innovazioni furono minime o nulle, e che nonostante questo conservano qualche piccolo profilo romantico.
E' il caso per esempio della Austin Allegro, ricordata da pochi per il volante a sezione quadrata, quando non per la commovente bruttezza delle sue linee e per la scadente qualità costruttiva. Pfft
#7 | 1600 GT il 12/09/2013 22:44:16
Ho i miei dubbi, vicino alla targa c'è l'adesivo con la L, probabilmente la prima immatricolazione è stata in Lussemburgo.

Accidenti non ci avevo fatto caso!!! Porca miseria mi dovrò fare un bel controllo alla vista mi sanerdGrin
#8 | gian masini il 13/09/2013 00:36:47
Penso sia stata, insieme all'Alfasud, la migliore vettura del segmento medio basso, quello che oggi viene identificato come segmento C. Inadeguato il motore da 1000 cc, quello orignario, corretto il 1220 e credo perfetto il 1300 con cambio a 5 velocità. Motore di derivazione Panhard, reffreddato ad aria, indistruttibile nel senso vero del termine. Comoda, sicurissima su strada, inconfondibile e invendibile.
#9 | Total III il 13/09/2013 04:57:25
Concordo. GS e Alfasud diventarono anzi il punto di riferimento di una categoria allora nascente, e che solo lungo il decennio si sarebbe popolata di agguerrite concorrenti.
Sono molte le similitudini fra i due modelli: entrambe di progettazione raffinata, quasi sperimentale, motori entrambi a quattro cilindri contrapposti, raffinatezze quali i quattro freni a disco e stravaganze come il freno a mano che agiva sulle ruote anteriori.
Praticamente coeve, subirono entrambe un plasticoso restyling nel 1980 e adottarono il portellone quasi a fine carriera, quando le altre concorrenti lo montavano già da anni.
Persino le prestazioni di GS 1220 e Alfasud 1.2 erano quasi equivalenti, con l'Alfa che era ovviamente un pelo più brillante, ma grazie all'ottima aerodinamica la GS compensava bene il maggior peso e i 5 cavalli in meno, ottenendo una velocità di punta praticamente identica.

Il motore da un litro, cubatura ottenuta per ragioni fiscali, era certamente inadatto alla mole della vettura. Aveva una elevata potenza specifica e permetteva alla GS di sfiorare i 150 orari, ma era poco elastico e richiedeva manutenzioni degne di un motore da corsa (olio speciale da cambiare rigorosamente ogni 5000 km, regolazione cinghie, regolazione gioco valvole, eccetera).
Manifestò fin da subito diverse rogne, la più famigerata delle quali era il consumo precoce dell'asse a camme (causato principalmente da mancata o errata regolazione del gioco valvole, che in effetti in pochi effettuavano scrupolosamente).
Chi come me comincia già ad avere i suoi "annetti" ricorderà forse le ultime GSA trascinarsi, all'inizio degli anni novanta, emettendo un fragore metallico notevole, sintomo di alberi a camme ormai alla frutta.

Altri difetti congeniti del boxer Citroen - Panhard erano il consumo, sempre più elevato della media, le irregolarità di alimentazione soprattutto a freddo per via della lunghezza dei collettori, e altre cose che non si riuscì mai ad eliminare del tutto durante 15 anni e 2.500.000 pezzi.

A sentire chi ne ha avuta una, o più di una, il motore migliore era il 1220, con un rapporto prestazioni - consumi ideale, e anche a quanto pare più longevo sia dello sperimentale e cagionevole 1015, sia del più grosso 1301 che aveva sì cinque cavalli in più ma l'unico aumento rilevante fu quello dei consumi.
Ciononostante fu la quinta marcia il vero rimedio che rese la GSA una vettura dai costi di gestione accettabili. Come avvenne per altri modelli della Casa, in Italia la quinta era offerta di serie su tutte le versioni.
Cio' contribuì in modo determinante alle vendite nel belpaese di un modello che ormai calcava le strade da dieci anni tondi. Pfft
#10 | IL BUE il 13/09/2013 13:47:43
Total III il 12/09/2013 21:55:17
E' il caso per esempio della Austin Allegro, ricordata da pochi per il volante a sezione quadrata, quando non per la commovente bruttezza delle sue linee e per la scadente qualità costruttiva. Pfft

Sai cosa? Vado controcorrente e dico che tutto sommato, le linee della Allegro non erano affatto così brutte, a mio parere!
#11 | IL BUE il 13/09/2013 13:50:06
Faccio solo caso ora alle targhe di questo esemplare: è lo stesso che un noto Citroenista che sicuramente Total conosce bene mi raccontò come importato dal Lussemburgo all'epoca ed in mano alla stessa persona, che lo usa quotidianamente da una vita!
#12 | Total III il 13/09/2013 16:58:18
Sí, proprio lei, se non ricordo male appartiene ad una donna. E' strano notare come qui da noi le GSA arrivassero nei colori più stravaganti (compreso l'eroico Cuivre Tammela, un rame metallizzato vistosissimo che molti avevano ribattezzato "color ragù" ) mentre l'unica rossa sia di provenienza estera. Eppure, mica era tanto male... Grin

Sulla Allegro posso essere d'accordo, non a caso dico "commovente bruttezza", in patria si sbizzarrirono sui soprannomi, ad esempio "All-Ugly", oppure ALLOGRE (dove "ogre" significa "orco", e in effetti se guardo Shrek trovo qualche somiglianza). Grin
Una cosa è certa: si sente la mancanza di auto così, nel pressoché uniforme panorama attuale.
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