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Cadillac Fletwood Eldorado

cadillaceldoradomarlon20131111.jpg
Anno n.c., targhe bianche del 1989 (Marlon).

Data: 13/11/2013
Commenti: 8
Visualizzazioni: 2274
Commenti
#1 | time101cv il 12/11/2013 08:24:08
La targa è "TN 54".
#2 | Markino il 12/11/2013 10:59:46
Non sembra godere di particolari attenzioni questa Eldorado, pregevole esemplare del MY '69, salvo correzione di Gabford, sempre attento alle macchine americane. La vettura appartiene a una stagione in cui il Gruppo GM esibiva un tris di "personal luxury cars" di eccezionale livello, sperimentando su due di esse, prima la splendida Oldsmobile Toronado del 1966, seguita a ruota dalla stessa Eldorado, la trazione anteriore, assai poco diffusa sino a quel momento nella sterminata produzione americana (con la significativa eccezione delle lussuose Cord d'anteguerra); manteneva invece la trazione posteriore la Buick Riviera, caratterizzata peraltro nelle varie evoluzioni da una linea mozzafiato. Delle tre vetture, la Eldorado esibiva il design più classico, in cui l'impronta Cadillac, seppur rivista in chiave moderna dalla virtuosa matita dello stilista GM Bill Mitchell, risultava facilmente riconoscibile. Il gigantesco propulsore dovrebbe essere un 8V da 7,7 litri.
Grande successo commerciale all'epoca, grazie alla formula riuscita e al livello qualitativo elevato come da standard Cadillac; qualcuna fu anche importata in Italia, specialmente ad opera, se non ricordo male, della Saigarage (con sedi a Milano e Roma, città dove le americane godevano tradizionalmente di una discreta nicchia di mercato).
#3 | Danip il 12/11/2013 22:45:33
Ma è abbandonata? Shock
Se è così, è incredibile vederla trattata come una comune Punto.
#4 | gabford il 12/11/2013 23:51:06
Credo si tratti del MY '70, in quanto il profilo superiore cromato della griglia radiatore non si estende al di sopra dei fari, come nel MY '69.
Per confronto:
MY '69:
http://www.oldcar...1376508244

MY '70:
http://www.oldcar...lac-08.jpg
.
Come si può vedere dalle brochure linkate, in quegli anni la denominazione del modello era Fleetwood Eldorado.

Il gigantesco propulsore dovrebbe essere un 8V da 7,7 litri

Nel '70 era addirittura 8,2 litri Shock.

salvo correzione di Gabford

Non sum dignus Pfft

sempre attento alle macchine americane

Non che mi appassionino più di altre, ma quelle postate hanno spesso dati incompleti, e trovo particolarmente divertente, oltre che di arricchimento per il mio "bagagliaio" culturale, andare a spulciare cataloghi e documenti d'epoca per fornire un contributo al sito. Tutta teoria, comunque: quanto alla pratica sul campo sono molto carente... Sad

PS: location della foto insolita per il tipo di auto. Fa molto Rocky Mountains Grin.
#5 | Marlon il 13/11/2013 00:04:55
Devo ahimè correggere il sempre precisissimo Markino e fare quindi un plauso a gabford, il propulsore è in effetti di ben 8,2 litri! Shock
Lo testimonia anche la targhetta sulla mascherina, oltre che il dato del sito del bollo: 8194cc per 140kw

i39.tinypic.com/w9guvt.jpg
#6 | Markino il 13/11/2013 01:05:03
Non che mi appassionino più di altre, ma quelle postate hanno spesso dati incompleti, e trovo particolarmente divertente, oltre che di arricchimento per il mio "bagagliaio" culturale, andare a spulciare cataloghi e documenti d'epoca per fornire un contributo al sito. Tutta teoria, comunque: quanto alla pratica sul campo sono molto carente...

Ricordo che quando nel 1987, all'età di 17 anni, iniziai i miei pellegrinaggi ai raduni di auto storiche che si tenevano presso l'editoriale Domus, alle porte di Milano, le auto americane erano una presenza tanto numericamente modesta quanto di elevata qualità, sia per i modelli esposti che per le targhe, spesso originali o di poco successive. In seguito ha iniziato a divampare l'interesse per queste vetture, e le importazioni dagli Stati Uniti sono progressivamente aumentate, tanto da alimentare un discreto business, intercettato da diversi operatori specializzati, soprattutto nell'Italia settentrionale (Piemonte, Lombardia e Veneto in testa). I raduni riservati alle macchine americane sono proliferati un po' dappertutto, spesso, come ad esempio a Senigallia, abbinati all'esibizione di altri aspetti della "cultura" americana, legati soprattutto alla musica, al cinema, all'abbigliamento e ai cibi.
Anche se non raggiungono i livelli di certe manifestazioni svizzere, senza scomodare il ciclopico raduno di Vasteras, in Svezia, i raduni organizzati annualmente dalle due riviste di auto americane pubblicate in Italia, il migliore dei quali tradizionalmente di stanza al "Guest Ranch" di Voghera (PV), riescono a raccogliere una quantità di vetture storiche di tutto rispetto, sebbene la varietà di modelli non sia molto elevata: gli appassionati, pur potendo attingere a una produzione sconfinata, sembrano concentrarsi non di rado su una limitata rosa di vetture, un po', mi si passi il gergo, "facili" (come Mustang, Camaro, Corvette, Cadillac), rendendo quindi più laboriosa la caccia al "pezzo" davvero inconsueto e raffinato.
In ogni caso, se Gabriele vuole fare "pratica sul campo", le occasioni non mancano, neppure nel Nord-Est: basta tenere d'occhio il calendario degli eventi redatto dalle riviste specializzate o reperibile in rete.
In altra occasione, magari, spenderò qualche parola per illustrare finalmente le ragioni estetiche, tecniche e "culturali" che mi portano ad apprezzare questo genere di automobili, senza mai anteporle, peraltro, alle troppo amate vetture della produzione nostrana dei tempi che furono. Per il momento quindi, fine del pippone Pfft
Ah no, dimenticavo: grazie a Gabriele e a Marlon per le precisazioni Smile
#7 | Yuppies86 il 13/11/2013 15:37:02
La Saigarage era anche a Genova e Brescia ma non a Roma.
#8 | Marlon il 30/06/2016 00:37:43
Ritrovata ad una quindicina di km di distanza dall'avvistamento originale, in un cortile attiguo ad un'officina: confido in un'opera di recupero...
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