Lancia Flaminia 2.5
Anno 1958, targhe europee del 2001 (fil82).
Data: 02/02/2014
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Si tratta di una splendida 2.5 prima serie, facilmente riconoscibile dai doppi tergicristalli al lunotto, presenti anche all'interno, soppressi dopo qualche tempo. Anche l'anno di immatricolazione originaria, riportato sulla targa, associa l'esemplare alla prima stagione produttiva, iniziata già con alcune unità nel 1957.
Vettura opulenta, superbamente rifinita ed eccezionalmente confortevole, dato il costo assai elevato risultò indirizzata ad una clientela molto selezionata e facoltosa, o a ruoli "istituzionali" (non a caso, alcune unità furono allestite in versione scoperta per la Presidenza della Repubblica, che dovrebbe conservarne ancora un paio, di cui almeno una tuttora in perfetto esercizio).
I quasi 4mila esemplari circa realizzati durante l'intero ciclo (durato una decina di anni, anche se la permanenza a listino si protrasse sino a tutto il 1969), a cui si aggiungono, a occhio, circa 9mila unità allestite dai carrozzieri (Pininfarina, Touring e Zagato) testimoniano un'epoca completamente diversa sul piano produttivo, quando i costi della progettazione e industrializzazione di un'automobile impostata ex-novo (anche se, magari, utilizzando componenti di altre vetture, come, in questo caso, il 6V 2,5 lt. di derivazione Aurelia B20) erano poi proiettati su quantitativi decisamente esigui, se rapportati alla mentalità odierna, dove è imperante il concetto di "piattaforma", che deve potersi ammortizzare in centinaia di migliaia di pezzi l'anno. D'altronde, questo modo "romantico" di affrontare i temi della produzione non era poi ininfluente sulle sorti finanziarie delle industrie dell'epoca: è probabile che, al pari dell'Aurelia, con la Flaminia la Lancia abbia ottenuto ben pochi profitti, o, più probabilmente, abbia prodotto in perdita.
A testimoniare questo genere di problematiche, nonché una raffinatezza di contenuti con pochi eguali, resta oggi un numero di esemplari non proprio esiguo, per la verità, anche se molti giacciono in pessime condizioni, in attesa di un restauro che forse non arriverà mai, considerate anche le complessità della vettura e la difficoltà nel reperire particolari e lamierati.