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Plymouth Fury II Sedan 4 doors

plymouthbiohazard20140310.jpg
Anno n.c., targhe ZA (Biohazard).

Data: 11/03/2014
Commenti: 6
Visualizzazioni: 1593
Commenti
#1 | Marlon il 11/03/2014 09:42:08
Certo che in confronto alla linea di certe auto USA del periodo, una 128 è quasi tondeggiante Grin
#2 | Markino il 11/03/2014 10:33:03
Osservandola dal vero, molti stenterebbero a credere che Plymouth fosse il marchio "economico" del Gruppo Chrysler: le dimensioni sono davvero notevoli. Purtroppo, anche in questo caso qualcuno non ha resistito alla tentazione di customizzare una vettura che, a mio giudizio, è molto più seducente se mantenuta in perfetta originalità. Le macchine americane, anche quando si tratti di normali "Sedan" destinate "all'uomo con l'impermeabile" (secondo la prosa un po' stravagante degli anni '50 della rivista "Mechanic Illustrated" ) sono già scenografiche per loro intrinseca natura - in un paese dove quasi tutto è concepito con l'intento di sbalordire lo spettatore - dati l'abbondanza di dettagli cromati (quasi sempre magnifici i copricerchi), calati su carrozzerie imponenti, le strepitose tinte pastello o metallizzate, gli interni ricchi di accessori, con rivestimenti spesso coordinati con il corpo vettura, e non di rado dal disegno sorprendente e piacevole (a parte la strumentazione, in genere di stampo obsoleto).
Come ho già osservato altre volte, dopo un inizio di decennio piuttosto controverso, specie per la stessa Chrysler, la 2a metà degli anni '60, nella quale si collocano le "Fury" appartenenti a questa generazione '65-'68, ha espresso linee straordinariamente riuscite, il cui canone tipico privilegiava sagome molto tese e ridotta altezza da terra, che conferiva aspetto sportivo anche alla più modesta delle Chevy. Non infrequente per l'epoca, ma non sempre gradevole, il motivo, qui presente, dei doppi fari anteriori sovrapposti, adottato anche dal Gruppo Ford (Ford Galaxie e Mercury Comet) e dalla General Motors (Pontiac Tempest/Le Mans e Bonneville).
L'esemplare postato, anno 1968, compare con qualche frequenza ai raduni di auto americane nell'Italia settentrionale; stasera approfitterò del ritorno infrasettimanale a casa per integrare lo scatto volante di Biohazard con alcune immagini catturate in occasione dei raduni organizzati dalla rivista "Cruisin".
#3 | PrinceMax il 11/03/2014 12:13:12
Tagliata con l'accetta, come ricordava Marlon istituendo un (divertente) termine di paragone con la (quasi) coeva Fiat 128. Grin
Condivido la disamina di Marco, in particolare in merito alla totale inopportunità di certe customizzazioni. Il risultato è quello di un esemplare indubbiamente curato da un appassionato, ma tremendamente pacchiano e, a mio avviso, di cattivo gusto. nono
#4 | sir alec il 11/03/2014 14:56:25
Concordo anch'io con Marco sulle customizzazioni.
#5 | gabford il 11/03/2014 21:06:45
Non posso che concordare anch'io. Per quanto mastodontica, decisamente più elegante nella sua configurazione originale...
#6 | Markino il 11/03/2014 23:59:31
Come anticipato, aggiungo qualche scatto personale, catturato in occasione del Cruisin Rodeo 2013:

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