Dovrebbe essere in livrea Luci Di Bosco. Classico bialbero da 1.962 cc con ben 8 cv supplementari (130 totali) rispetto alla prima versione da due litri del 1977, che si fermava a quota 122, un pò pochi per il cliente tipo del Biscione, abituato all'irruenza della Berlina 2000. Secondo me è la versione dell'Alfetta più desiderabile dopo la prima serie

Ottimo esemplare nello splendido colore Luci di Bosco. Molto ben tenuta e apparentemente si tratta di un conservato, ma lo stesso non si può dire di uno sfortunatissimo esemplare dello stesso anno di immatricolazione di questo qui sopra abbandonato da almeno un decennio presso un autolavaggio.





Tra l'altro l'avevo anche inviata, ma evidentemente o per la targa praticamente illeggibile, o perché magari è stato scambiato il luogo dell'avvistamento per un rottamaio o per un deposito giudiziario, non sarà stata presa.

Bella foto e bell'esemplare di una versione che sta finalmente riguadagnando consenso dopo un lungo periodo di oblio.
I 130 cavalli che all'Alfa ottennero modificando fasatura e profilo degli assi a camme ridiedero alla Alfetta top di gamma gran parte dello smalto perduto, ma l'erogazione della potenza avveniva comunque in modo da previlegiare la coppia ai bassi. Era insomma meno rabbiosa e scorbutica sia della 2000 Berlina che della prima, indimenticata, Alfetta 1800. Ciò era dovuto non solo all'immagine signorile che si cercava di attribuire alla Alfetta, ma anche alle nuove normative anti inquinamento e all'aumento continuo dei prezzi del carburante, che fece passare le velleità sgommatorie financo alla clientela Alfa.
Notevole anche lo sforzo profuso negli interni, tradizionalmente un tallone d'Achille per l'Alfa, nonostante l'aspetto discutibile della fintissima radica della plancia e dei pannelli fissati con viti cromate visibili pure da un satellite.

Cavolo, quella è davvero una scena da altri tempi. Che scempio!!!!