(foto "super80" )

Autovettura dalle eccellenti doti stradali, come praticamente tutte le Volvo. Le quattroruote del marchio svedese cominciarono a conoscere una certa diffusione nel nostro paese a partire dalla seconda metà degli anni '70 (soprattutto con le 340/343/345/360), per arrivare ad essere quasi uno status-symbol a cavallo fra gli anni '80 e '90, icona di una certa borghesia ricca alla ricerca di "transatlantici" dal comfort di marcia eccellente.
Certo che, esteticamente, a me non son mai piaciute. Troppo "razionali" e squadrate per i miei gusti, al punto da ricordarmi un carro funebre; e ciò, è ovvio, senza nulla togliere ai meriti intrinseci di autovetture tecnicamente superlative, ieri come oggi.

Non ho numeri a disposizione, vado a "naso", basandomi sui ricordi, e secondo me le 340/360 non ebbero mai nel nostro Paese una gran diffusione. Ricordo che nei primi anni di commercializzazione ne vendettero molte col cambio automatico, ancora una rarità sui nostri listini. La serie 200, seguita a ruota dalla 700, diedero ben più ossigeno alle vendite Volvo in Italia negli anni '80 diventando, come giustamente sottolineato da PrinceMax, un vero e proprio status symbol.

Eh, mi piace, ma son malato di station...
Ma avevano l'overdive le 340-360?

Le Volvo serie 300 montavano (al retrotreno e in blocco col differenziale) cambi classici manuali a 4 o 5 marce, oppure il CVT, denominato "variomatic" in ossequio alla stretta derivazione DAF del progetto.

Ne compariva una perfettamente identica a questa, sempre targata MI,nel film "Il tenente dei Carabinieri" del 1985

(foto "Nathan" )

(foto "Biohazard" )

(foto "Spinterogeno Ghisolfa" )

Foto di un conoscente, che ringrazio.