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Mercedes 300 SL W198

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Anno 1955, targhe europee del 2007 (Marlon).

Data: 09/06/2018
Commenti: 11
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Commenti
#1 | PrinceMax il 22/11/2014 10:49:02
Pezzo di altissimo collezionismo: ali di gabbiano, classica livrea argento. Dato che si conosce l'anno di prima immatricolazione, potrebbe trattarsi di un esemplare da sempre italiano; il che costituirebbe un avvenimento eccezionale. Ma forse, con maggior probabilità, il buon Marlon è stato magari aiutato da qualche pataccona dell'ASI indicante l'anno di fabbricazione! Pfft
#2 | Markino il 22/11/2014 11:49:59
Sportiva anni '50 di enorme fascino, che, nonostante l'esclusività sottesa al marchio, a cilindrata e potenza, al prezzo all'epoca, e a maggior ragione alla quotazione d'oggi, e a una produzione di sole 1400 unità realizzata tra il 1954 e il 1956, è piuttosto facile da vedere alle più importanti manifestazioni, mescolata probabilmente a qualche falso. Alla Mille Miglia (organizzata oggi dalla stessa Mercedes) se ne vedono almeno una ventina con targa tedesca (una, quest'anno, è andata distrutta in un incidente), oltre, spesso, a una o due con targa recente italiana (ben tre, se ricordo bene, all'edizione 2007), e al fluire della partenza da Viale Venezia è bene stare lontani da quelle con le "ali" aperte, per evitare di lasciarci la testa (qualche anno fa il sottoscritto non vi è andato lontano). Alla fine, tuttavia, ad essere tra i più ammirati in Italia è sempre l'esemplare nero con targa quadra CT 5, conservato nel Nord Est e presente a manifestazioni anche non di primo piano (nel 2013 alla nostra Pontedecimo-Giovi, ad esempio); un altro, argento e con targa GE 10 del 1958, mi dicono sia tuttora esistente in città, anche se non lo vedo da oltre 15 anni. E non sono i soli: uno con targhe originali romane e, in tempi recenti, una storia toribida, pare abbia silenziosamente preso la via del Giappone.
Sarebbe troppo lungo ripercorrere la storia di questa vettura, sostanzialmente un'auto da corsa del 1952, già dotata delle particolarissime portiere, ardito escamotage con cui superare i vincoli di un telaio a traliccio molto ingombrante nelle fiancate, che, civilizzata per la produzione in serie da una Mercedes oramai pronta a ripetere i fasti prebellici, riscosse enorme successo di critica a livello internazionale. E non fu in Europa, ma negli Stati Uniti, che, propugnata dal solito Max Hoffman, vulcanico importatore di marchi di lusso nonché fautore poco dopo del progetto Giulietta Spider, nacque l'idea di realizzare una 300 SL per il mercato d'elite.
Propulsore 6 cilindri, 3 litri, alimentato con l'innovativa iniezione meccanica Bosch e prestazioni eccezionali - con velocità nell'ordine dei 250 km/h e oltre, optando per i rapporti più lunghi - facevano a gara nello stupire il pubblico con una carrozzeria bassa e imponente dal disegno mozzafiato, complice la celeberrima soluzione delle grosse portiere ad ala incernierate sulla traversa del padiglione, che fanno accedere ad un abitacolo raffinatissimo - specie nella plancia, dominata dal grande volante avorio - dopo aver scavalcato l'ampio spessore dell'ingombrante longherone.
Lontana sideralmente dai miei obiettivi, leggasi possibilità economiche, e nondimeno meravigliosa, geniale, stellare...
#3 | bob91180 il 22/11/2014 12:49:01
Nel 1965 si poteva acquistare con 5/6 milioni di lire ... oggi non bastano 600.000 euro ...
#4 | puma76 il 22/11/2014 12:59:25
Fantasmagorica, anche la versione roadster(al limite posso dire, meno inflazionata), mi fa morire..
#5 | Marlon il 22/11/2014 14:58:40
Ma forse, con maggior probabilità, il buon Marlon è stato magari aiutato da qualche pataccona dell'ASI indicante l'anno di fabbricazione

Eh beh, in effetti... Grin

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#6 | Marlon il 22/11/2014 15:03:47
Parcheggiata in centro città con due ruote sul marciapiede, come una qualunque utilitaria. Quando l'ho vista dal fondo della strada, inizialmente non ero sicuro del modello (pareva una "comune" 190SL) ma poi avvicinandomi ho capito. Un avvistamento stradale che ti migliora la giornata...
Metto anche l'anteriore

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#7 | PrinceMax il 22/11/2014 15:07:44
Se fosse mia (forse in un'altra vita... Pfft ) penso che non la parcheggerei così nemmeno per tutto l'oro del mondo! Grin
Rimane un avvistamento strabiliante, davvero complimenti.
#8 | Markino il 22/11/2014 15:36:09
I fanalini anteriori erano in origine incolori; non so però se fossero arancioni per gli esemplari destinati agli USA, mercato dal quale, in seguito, collezionisti e commercianti europei hanno prelevato numerose unità, spesso da ricondizionare. Ottimo lo specchietto sul parafango di foggia simile a quello in uso sulle Lancia a fine anni '60. La livrea argento è certamente frequente, ma esistevano molte altre belle tinte, pastello o metallizzate, probabilmente anche su ordinazione dell'acquirente, data la particolarità della vettura.

la versione roadster(al limite posso dire, meno inflazionata)

La Roadster fu costruita in circa 500 esemplari in più rispetto alla Coupé, della quale proseguì il filone tra il 1957, quando questa era uscìta di produzione, e il 1963; oggi è, all'incirca, ugualmente ricercata e forse anche più diffusa rispetto alla progenitrice. In Italia, tra le altre, esiste uno splendido esemplare beige con targhe nere MI 78, esposto più volte alle principali manifestazioni.
Uno dei più importanti restauratori a livello mondiale di queste macchine è Kienle, impresa del Baden-Wurttemberg che da tempo si è costruita una solidissima reputazione incentrata proprio sul recupero - a livelli altissimi e per una clientela che non bada a spese pur di avere il massimo risultato - di numerosi esemplari di 300 SL Coupé o Roadster. Chi ha visitato l'ultima fiera di Padova ne ha avuto dimostrazione in un apposito stand affollato di vetture.
#9 | gian masini il 22/11/2014 21:05:17
complimenti a chi è riuscito ad avvicinarsi per le foto senza essere bloccato dalla sicurezza Queste vetture hanno ormai raggiunto cifre da appartamento in quartieri alti delle principali città italiane. Auto di grande fascino e raffinatezza meccanica, prediletta da chi poteva, Fellini fra gli altri. Personalmente la guardo come qualcosa di tanto in alto quanto "freddo", un po come ascoltare il "Nessun dorma" della Turandot cantato da un impeccabile Bjorling o vissuto da un Del Monaco o da Corelli. Umani. Forse per questo preferirei avere in garage una Aurelia B20 Gt e un'Aprilia. E con i soldi risparmiati casa con box doppio.
#10 | Markino il 22/11/2014 21:11:56
Forse per questo preferirei avere in garage una Aurelia B20 Gt e un'Aprilia. E con i soldi risparmiati casa con box doppio

Per quanto apprezzi la "Ali di Gabbiano", sposo senza riserve la tua opzione.
#11 | mikitiki94 il 22/11/2014 22:55:53
I fanalini anteriori erano in origine incolori; non so però se fossero arancioni per gli esemplari destinati agli USA

Per quello che so io gli USA, fino ai primi anni'60, usavano le frecce anteriori bianche.
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