Eccola, come anticipato.
Che dire: fantastica e unica, credo.
In quei giorni mi trovavo anch'io in zona, senza tuttavia riuscire a beccarla... mannaggia, come avrei voluto vederla dal vivo!
Non fosse stato per Targhe Nere, verso il quale lo spirito di servizio fa oramai aggio sulle considerazioni personali ( ) , non mi sarei mai sognato di fotografarla. Devo però ammettere come il ricordo che serbavo di queste vetture non certo memorabili, obsolete nell'impostazione per i primi anni '80, equipaggiate con propulsori lenti e poco sobri, e, per quanto solide, costruite senza grande riguardo verso l'accuratezza delle finiture, sia qui mitigato da una configurazione esclusiva (verniciatura metallizzata, padiglione in vinile, portapacchi in acciaio cromato) offerta all'epoca, se non erro, da Bepi Koelliker, negli anni '60 e oltre famoso importatore milanese di marchi britannici, con show-room a due passi da Piazza Duomo.
Curioso che una delle vetture simbolo dell'Unione Sovietica brezneviana fosse commercializzata da uno dei punti di riferimento per le le vetture signorili nella più ricca città italiana.
Non è certo tra le auto che preferisco o desidero, ma fa piacere vedere che qualche esemplare è sopravvissuto, dal vivo non ho mai avuto occasione di vederla.
Quello di importare auto prodotte in Europa dell'Est fu una scommessa della Koelliker, o per meglio dire, un salto nel vuoto. Con una reputazione costruita vendendo (e con notevole successo) auto snob e signorili, tentare la strada del "basso costo" immettendo nel mercato dei modelli non certo raffinati e pressoché sconosciuti poteva tradursi in un flop quantomeno di immagine.
Non fu così, e anzi le varie Lada Niva e UAZ, riviste negli allestimenti, ebbero un certo riscontro fra i più snob, desiderosi di distinguersi a tutti i costi (cosa poteva esserci di più trasgressivo di girare con un'auto ..comunista? ) mentre un'accoglienza molto più fredda fu riservata agli altri modelli importati, come le 124 "reloaded" della Lada, le ZAZ e le Moskvich. Esemplare da conservare questo, che sfoggia ancora le specifiche degli allestimenti esclusivi Koelliker. Nonostante l'effetto di vinile e portapacchi sortisse effetti ben diversi nelle graziose Mini Clubman Estate, il risultato non è privo di una certa grazia. Quasi una antesignana delle station di lusso che stavano per diventare prepotentemente di moda.
Possibile che non fosse il primo in assoluto, senz'altro.
Ricordo che, nella mia città, il concessionario delle auto "strane" (Lada, Uaz, FSO, nonché Giannini, Scioneri, Bertone...) si chiamava Autojolly, e chiuse i battenti nella seconda metà degli anni novanta. Fino a pochi anni fa, a quanto mi dicono, era ancora possibile ammirarne l'insegna.
Anch'io associo Koelliker alle britanniche e Martorelli alle auto dell'est, ma curiosando ho trovato questo (corriere della sera 2006):
Fu il primo, anche, a importare vetture sovietiche in Italia. Bepi fece un accordo all' inizio degli anni Settanta con Zaz e Moscovitch. E, nonostante la Moscovitch non avesse i requisiti per battersi alla pari con le vetture occidentali, con pochi sapienti ritocchi e una campagna pubblicitaria mirata, ne fece uno status symbol che veniva parcheggiato nei garage delle signore della Milano bene. Ma solo per un paio di stagioni
Sarei assai curioso di sapere il motivo per cui il primo proprietario acquistò questa già allora arcaica vettura nel 1983.
Con tante certezze sarà l'unica Moscovitch rimasta in Italia, dato che già ai tempi se ne saranno vendute davvero poche.
Beccare una ZAZ 968 sarebbe un altro colpo parimenti sensazionale: fu anche provata da 4R nel 1976 e il titolo recitava "Alla scoperta dell'oltrecortina" o roba simile.
Altresì curiosità avrei nel leggere la prova su strada di quella macchinetta dell'ex URUSS(dato che questa vettura qui in foto non credo fu mai provata ne da 4R, ne da altri).
Pensavo che, a parte il modellino della Saratov-Novoexport (gelosamente conservato nella mia collezione con tanto di scatola) in Italia non ne esistessero Evidentemente mi sbagliavo: clamorosa! Bravissimo Markino
Il frontale mi ricorda la Renault 6. Certo che la linea, specie nel posteriore, è molto datata. Comunque complimenti, è un'auto che non conoscevo minimamente ma che ora posso ammirare grazie a Targhenere.
Non che mi piaccia quest'auto, ma è chiaro che è quasi impossibile incontrarne un'altra, quindi il massimo della stima al proprietario che la mantiene in ottima forma; in più ha la targa nera di quelle che avevamo noi in quei tempi.....(Provincia).
Ricordo una come questa, ma berlina, rossa del padre di un mio amico di infanzia; già allora la guardavo per la sua rarità
Ricordo un articolo di un Ruoteclassiche di qualche anno fa che parlava di un appassionato italiano che aveva conservato vari modelli di produzione sovietica, alcuni dei quali acquistati per cifre davvero irrisorie da punti vendita ormai prossimi alla chiusura.
A proposito di concessionarie, nei vecchi Quattroruote soprattutto degli anni 80, spesso vi era la pubblicità della Autopilota di Piacenza, che oltre a proporre Alfa Romeo, Fiat e Lancia di fine produzione, era anche punto vendita per le Ifa-Wartburg ed altri modelli dell'Est Europa.
Davanti a Markino anche le vetture russe si mostrano nel loro massimo splendore .
Concordo comunque con chi ha definito persino gradevole questa vettura, con il suo anacronismo e le sue finiture "fuori contesto". In un caso come questo, le targhe nere conferiscono davvero un fascino unico.
Ho solo un dubbio sulla denominazione: mi pare che la sigla 2137 identificasse tout court la versione station wagon del modello 2140. Non credo che la Moskvich utilizzasse la dicitura Break...
Penso che sia stato Koelliker il primo a importare le auto dell'allora unione sovietica, forte delle enormi e solide risorse finanziarie di cui poteva disporre, e delle amicizie altolocate dell'allora illuminata aristocrazia industriale milanese.
Tanto per dirne una, tutte le auto del Drive In erano le sue, importava anche le Lafer, e fu inquisito per delle intercettazioni con il premier dei tempi Silvio Berlusconi, per tentativo di riduzione dell'Iva sulle grosse Mitsubishi, a riprova degli agganci che contavano.
Adesso appartiene al retaggio del passato, un'altra realtà automobilistica di vendita tramontata definitivamente.
Leggerissimamente demodè negli anni'70, figurarsi nell'83. Eppure la trovo affascinante e per nulla pesante esteticamente. C'era e c'è molto di peggio.
A quel che so molti punti vendita d'Italia han chiuso i battenti nel 2011, la recessione economica non ha risparmiato manco loro, che avevano uno fra i fatturati più alti d'Italia.
Di sicuro i punti vendita di Padova (città che dal 2010 frequento quasi quotidianamente) non esistono più. Ho ancora ben nitido il ricordo della concessionaria in zona industriale e dello show-room in pieno centro, riviera Tito Livio, quest'ultima a pochi passi dalla mia facoltà, scomparsi per l'appunto fra il 2011 e il 2012.
Non so a Milano, probabilmente là lavorano ancora. Di sicuro i fasti di anni '80 e '90 sono solo un lontano ricordo.
Scusate ma....... ho amici a Milano che pochi giorni fa m'han detto che la Koelliker è ancora viva e vegeta e infatti cercando su internet ecco che cosa si trova:
http://www.koelli...
Se rileggi i commenti precedenti ti accorgerai che nessuno, infatti, ha detto che è un'azienda moribonda. Dove starebbe scritto?
Ci si è limitati a dire che, come molti altri, anche la "Koelliker" ha risentito in maniera pesante la recessione economica, tanto da vedersi costretta a chiudere alcuni fra i suoi più celebri e prestigiosi punti vendita d'Italia (quali quelli, notissimi, di Padova cui facevo riferimento).
Ho un amico il cui padre lavorava in un centro logistico di smistamento auto in Toscana di proprietà della Koelliker che è stato licenziato alla fine del 2008 dopo quasi 30 anni di servizio a causa dei problemi finanziari.
Che ci sia ancora una parvenza di facciata è da registrare, ma gli anni d'oro dei marchi britannici e poi anche della Seat sono un ricordo lontano.
Una curiosità: le Moskvitch erano prodotte contemporaneamente da due aziende: la AZLK e la IZH.
Le berline delle due case erano praticamente identiche, le familiari erano invece sviluppate separatamente ed avevano carrozzerie molto diverse: questa è la AZLK, la IZH era invece una sorta di "notchback", con lunotto inclinato e un accenno di coda.
A memoria ricordo che anche l'Organizzazione Graziella di Torino importava più o meno gli stessi marchi distribuiti da Koelliker tra cui Seat,Lada e appunto Moskvich. A Cuneo gli stessi marchi erano distribuiti dall'autosalone Garabello.
Poco fa ho sfogliato un 4R del 1983 e ho letto un po' il listino della Moscovitch e ho avuto modo di vedere che praticamente l'unico accessorio a richiesta delle due vetture a listino(la berlina denominata 2140 e questa qui familiare 2137), era niente poco di meno che....il lunotto termico, accessorio peraltro a richiesta solo sulla 2140, ergo questa vettura non aveva neanche a disposizione il lunotto termico ed infatti sul lunotto non si vedono le "righine".
Ad ogni modo trovo che almeno posteriormente rassomigli vagamente alle Fiat 1300-1500.
Ad ogni modo trovo che almeno posteriormente rassomigli vagamente alle Fiat 1300-1500.
Forse volevi dire alle 1800/2300 familiare (in piccolo...), più che altro per via della fanaleria.
A me invece il posteriore ricorda vagamente questa:
http://p9.storage...6857_o.jpg
#3 | Markino il 24/11/2014 10:55:44
....Bepi Koelliker, negli anni '60 e oltre famoso importatore milanese di marchi britannici, con show-room a due passi da Piazza Duomo
Come dimenticare questa storica vetrina...
http://www.youtub...8pkZHf8zI0
..notare la pubblicità della Clubman "Ten", sul pilastro di sinistra, al min. 0.57...
Da grandissimo appassionato di auto dell'Est non posso dire altro che questa Moskvich 2137 è MAGNIFICA e soprattutto unica nel suo genere con le nostre targhe nere!!!!!!!!
Giuro che quando avevo scovato incredibilmente questo esemplare mi sentivo emozionatissimo e non riuscivo a staccarmi!!!!!!!!!
Comunque, dovrebbe essere un'esemplare rimasto invenduto per qualche anno e immatricolato successivamente, perchè gli esemplari di Moskvich 2140 e 2137 post-1980, coevi alla nuova 2140 SL (non importata in Italia), avevano coppette cromate più piccole e la mascherina anteriore con il logo "AZLK" rettangolare al posto di quello a scudetto e priva del profilo cromato.
Adesso bisognerebbe assolutamente scovare un esemplare di ZAZ 968A o 968M a targhe nere: ce l'aveva un mio zio a Porto Cesareo (LE), acquistata nel 1978 alla V.A.R.S. (Vendita Auto e Ricambi Sovietici) di Maglie (LE), concessionaria attualmente del gruppo VW.
Inoltre mi pare che lo stesso venditore di questa Moskvich abbia anche una Moskvich 2140 arancio (però importata e ritargata), una Lada 2105 1300S a targhe nere PV (), una Skoda 1000MB ancora con targhe originali cecoslovacche e una Skoda Rapid 136 del 1987/88 targata PE 30....!!!!!!!!!!!
Altre curiosità: tutte le Moskvich, già a partire dalla 407, erano anche assemblate in Belgio dalla Scaldia-Volga di Bruxelles, la quale ci montava anche motori diesel Perkins, così come i diesel Rover e Peugeot-Indenor sulle Volga M21 e M24.
In Finlandia erano invece commercializzate come Konela Elite 1300, 1300 M e 1400 (Moskvich 408 e 408/1), 1500 M (Moskvich 412), 1500 S (Moskvich 2140) e 1500 SL (Moskvich 2140 SL).
Mi confermate che anche le precedenti Moskvich 408 e 412 erano regolarmente importate in Italia?
Se ne parla su questo forum:
http://xoffroad.d...adid=43171
Gli allestimenti Bk Style non erano solo per conferire un'aurea esclusiva alla vettura sovietica. Celavano, e bene, anche ruggine formatasi durante le soste nei piazzali. Comunque le Moskvitch ebbero un loro seguito, sopratutto fra chi si poteva garantire a prezzo di hard discount una familiare di categoria media, robusta oltre la media e anche abbastanza affidabile.
Mai avrei prensato di trovarne ancora una in circolazione. Complimenti.
Buongiorno a tutti gli appassionati di targhenere, sono il proprietario di questa macchina mi ha fatto molto piacere trovare qui le foto della mia macchina e soprattutto una cosi' vivace discussione, visto che le moskvich in Italia si contano sul palmo di una mano, qualcuno qui chiede delle ZAZ volevo dirvi che ne possiedo attualmente 6, 5 serie 968 e 1 965a apparsa anche su un articolo di ruoteclassiche. Io sono un ex concessionario di automobili dell'est nel 1987 ho rilevato tutte le giacenze di auto rimaste invendute dal gruppo Koelliker e tutti i ricambi, oggi sono ancora operatore e le auto sovietiche sono rimaste la mia passione, da qualche anno sto salvando le poche rimaste cercando di rivalutarne l'interesse in ITALIA per la loro particolarità. Ah la Moskvich 1500 per chi non lo sapesse monta un motore di ispiraziione nientemeno che BMW il 1500 degli anni 70
Leggendo qui si parla della MOSKVICH 2140SL che non fu importata dalla KOELLIKER, in realtà ne arrivarono un paio di esemplari poi da me rilevati e venduti nel 1988 una in Toscana di colore verde e una in Veneto di colore bianco, rispetto alla 2140 le migliorie erano molte ed esteticamente era molto gradevole.
Ammiro moltissimo chi salvaguardia auto oramai scomparse....
A queste auto sono particolarmente affezionato perchè mio nonno aveva una ZAZ 968 azzurra.... E io nel suo garage ho trovato la calotta dello spinterogeno di ricambio e una pubblicità della concessionaria autorizzata.....
Ma per caso tra le tue 5 non ne hai una azzurra targata Fe?
Purtroppo no, nel 1988 conobbi un ragazzo di Ferrara che possedeva una Zaz 968a si chiamava Enrico era giovanissimo eppure appassionato proprio della Zaz Enrico acquisto' da me anche una Moskvich 2140 purtroppo una sera sfortunata di primavera Enrico perse la vita a bordo della moskvich su un argine non protetto finendo dentro al fiume Pò di volano, unica mia testimonianza e ricordo di Ferrara per le auto sovietiche.
Koelliker,fu il primo ad importare le Sovetiche.
Ne parla in un articolino nella prova della zaz968......maggio 1976.
Ricordo da bambino,uno show room a Ge,dove erano esposte Jaguar e Zaz.
(foto "Markino" )
(foto "marnile" )