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Ford Mustang GT

fordmustangfil20141217.jpg
Anno 1967 (fil82).

Data: 17/12/2014
Commenti: 11
Visualizzazioni: 1680
Commenti
#1 | Themarcello il 17/12/2014 08:12:11
Non sono esperto di americane,ma sembra in ottima forma.
Bella tonalita' di verde.
Markino....
#2 | antani il 17/12/2014 08:56:13
claps bullitt....Grin
#3 | bob91180 il 17/12/2014 10:31:29
Direi che e' proprio bullitt ...
#4 | deltago92 il 17/12/2014 11:19:47
Le targhe quadre originali su un'auto del genere sono una cosa spettacolare, bella la foto in movimento.
#5 | amaretto il 17/12/2014 11:19:59
Immagino l'effetto straniante che deve aver provocato all'epoca la visione di questo "stallone" aggirarsi nel bellissimo centro cittadino fra qualche 500 e 1100...
#6 | Markino il 17/12/2014 15:45:33
Eccomi Smile
Vedo che Marcello, per quanto nuovo del sito, ha già individuato alcune delle mie più spiccate preferenze.
Filippo mi aveva preventivamente sottoposto questo superbo scatto, che ritrae una delle più belle configurazioni possibili della ponycar per eccellenza. Se, come sembra anche dalla sporgenza dei copricerchi, si tratta di un MY '67 - facilmente distinguibile per la doppia presa d'aria sulla fiancata, prima del passaruota posteriore - l'esemplare è precedente al famoso film di Peter Yates, uscito nel 1968, lo stesso anno della Mustang 390 protagonista del celebre inseguimento per i saliscendi di San Francisco.
La magnifica targa quadra ricorda come le americane, sebbene con numeri declinanti, godessero ancora di un qualche spazio sul nostro mercato (praticamente svanito nel successivo decennio '70); tra esse, proprio la Mustang fu uno dei modelli di maggior successo nella 2a metà degli anni '60, grazie all'impostazione valida anche per i mercati europei, dove potevano essere apprezzate la linea pulita, le dimensioni ragionevoli, la formula coupé a cinque posti, e, ovviamente le innumerevoli opzioni con cui era possibile personalizzare ogni esemplare. La versione fastback fu lanciata nel 1965, e, in virtù di un aspetto di per sé decisamente più aggressivo, ma comunque di ottimo gusto, divenne la configurazione tipica delle elaborazioni di Carrol Shelby, e poi delle versioni più prestanti di fabbrica, come le Boss 302 o le Mach 1, quando anche la Mustang fu coinvolta nel crescendo di fine '60-primi '70, nell'irripetibile stagione delle muscle cars.
Come sempre accade per casi del genere, sarei curioso di conoscere la storia italiana di questo favoloso esemplare, a cominciare dalle ragioni che all'epoca ne determinarono l'acquisto, sino alle circostanze che, in seguito, ne hanno consentito la preservazione e il mantenimento della targa.
Mai vista a un raduno di auto americane. Quest'anno, tuttavia, è spuntata un'altra perla con targa quadra PG, del 1969 (già targata TO): una strepitosa Corvette Stingray blu scuro MY 1963 (l'unico con il lunotto tipo split-window), iscritta al Gran Premio Nuvolari.
#7 | 1600 GT il 17/12/2014 18:03:23
Molto rare le targhe originali su quest'auto. Certo era un bel diversivo acquistare in pieni anni 60 un'auto ai tempi così futuristica: all'epoca aveva ancora un significato la parola "distinguersi".
#8 | staff il 17/12/2014 23:19:53
Ok l'estetica ma solo su auto da esposizione: le gomme sono l'unica cosa che ci tiene attaccati alla strada. La sicurezza di una gomma moderna fa la differenza in una frenata o in una correzione di traiettoria improvvisa.
#9 | Markino il 18/12/2014 00:45:09
Mi permetto di arricchire la discussione con due mie riprese che risalgono al maxi-raduno di Oensingen del 2010, riguardanti un identico esemplare MY 1967:

i38.photobucket.com/albums/e128/markino1969/IMG_5959_zps6c7c87c4.jpg
i38.photobucket.com/albums/e128/markino1969/IMG_5956_zpsda6166a5.jpg
#10 | gabford il 18/12/2014 01:40:44
Strepitosa sia la vettura con targhe originali, sia l'inquadratura che richiama le natie highways.
Se non sbaglio, come già ricordato da Markino, la denominazione della versione dovrebbe completarsi con la dicitura "Fastback 2+2".
#11 | Markino il 22/12/2014 22:52:48
Aggiungo alcuni dati tecnici, rivenienti dal sito dell'AdE. L'esemplare in foto è equipaggiato con la motorizzazione classica delle prime generazioni Mustang, un 8V da 4,7 lt. (289 cubic inches). La potenza sale tuttavia dai 210 hp della configurazione standard a ben 271 hp, grazie a un costoso kit opzionale - disponibile sin dal 1964 - al quale erano abbinate altre modifiche tese ad irrigidire l'assetto della vettura, normalmente più morbido in conformità ai gusti medi degli utenti americani.
Velocità massima nell'ordine dei 190 km/h, accelerazioni per l'epoca brucianti (da 0 a 60 miglia in circa 8 secondi), e ripresa poderosa grazie all'enorme coppia completano la carta d'identità di una macchina che ancora oggi deve regalare grandi soddisfazioni nella guida sportiva, a condizione di avere il giusto "manico" per poterne controllare l'esuberanza.
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