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Buick Series 40

buickseries40berto20150122.jpg
Anno n.c., targhe europee del 2013 (berto88fi).

Data: 22/01/2015
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Commenti
#1 | Markino il 22/01/2015 15:39:17
Avvistamento certamente pregevole e inconsueto, che riguarda un filone, quello delle americane prebelliche, da alcuni anni piuttosto in voga. Non è infatti trascurabile l'afflusso nel nostro paese di vetture di queste generazioni, decennio più, decennio meno, registrato negli ultimi tempi: per parte mia, sarei in grado di elencare almeno una trentina di esemplari della più disparata natura, da un paio di Buick precedenti al primo conflitto mondiale sino a qualche lussuosa Packard di fine anni '30, ed escludendo - per noia - le solite e scontate Ford Model A con targhe recenti.
In questo caso ci troviamo di fronte a una delle mie tipologie preferite, sia per marchio che per configurazione, ebbene sì, una borghesissima Sedan. E' arduo cimentarsi nell'esegesi di una vettura simile senza consultare pagine specifiche in rete, ma, a occhio, non credo di sbagliare troppo se colloco intorno al 1928 la fisionomia di questa bella e imponente carrozzeria Limousine con porte ad armadio e capienza, probabilmente, 7-passengers.
Gli spunti di riflessione sarebbero molti, a cominciare dal contesto, quello di un'America in prepotente ascesa economica, ed immersa fino al collo in un crescendo di speculazioni finanziarie che esploderà alla fine di ottobre del 1929, facendo precipitare in tre anni l'indice Dow Jones dell'89% e dando avvio alla devastante crisi dell'economia reale. Diversamente dall'Europa, dove era generalmente riservata alle classi medio-alte, negli Stati Uniti l'automobile aveva conosciuto una rapida diffusione sin dall'inizio del secolo, grazie sia all'elevato benessere di molte classi sociali e al dinamismo dell'economia, sia alla standardizzazione della produzione, che consentiva l'abbattimento dei costi e quindi dei prezzi al pubblico, ambito in cui la Ford fu notoriamente leader con l'applicazione alle proprie fabbriche dei metodi tayloristici. Proprio un anno prima di quanto stimato per questa Buick, il 1927, si era concluso lo straordinario ciclo di vita della "Model T", che, dal 1908, aveva totalizzato 15,007 milioni di unità. Ma le strade americane non erano solo ricolme di vetture a basso costo; erano infatti molto numerosi i brand di segmento medio-alto e del lusso, che potevano attingere alle vaste schiere di beneficiari del boom dell'industria e della finanza. Se la Ford restava ancora il marchio più venduto, GM predominava in quanto Gruppo, grazie ad un'articolazione che consentiva di pescare in ogni segmento di mercato, dalle Chevrolet "per le masse" alle Cadillac "per i ricchi". Destinatario della Buick, già allora al secondo posto nella gerarchia GM, era "chi vuole sfondare", slogan che si materializzava in vetture di grande sostanza e impatto visivo, alimentate da propulsori brillanti e di grossa cilindrata.
Nel caso della "Forty" qui ritratta, sotto il cofano dovrebbe esserci un 6 cilindri di oltre 4 litri, le cui dimensioni erano giustificate da un intenso uso dell'automobile su strade urbane ed extraurbane, secondo un costume già diffuso tra gli utenti americani Smile
#2 | gabford il 22/01/2015 23:11:06
Non sapevo che ci fosse una "Series 40" già negli anni '20: pensavo che fosse nata negli anni '30.
Per il 1927 e 1928, ad esempio, stando alle brochure d'epoca, le Seven-passenger Sedan erano denominate rispettivamente Model 128-Fifty (versione della Series 128) e 28-50 (versione della Series 129). Il numero della serie deriva direttamente dalla lunghezza del passo, espressa in pollici.
Nel caso della vettura fotografata, alcune caratteristiche mi sembrano proprie del MY 1928 (ad esempio le calotte dei fari), altre del MY 1927 (ad esempio il predellino), ma non saprei azzardare una conclusione...
Grazie a Marco per la consueta istruttiva analisi Smile
#3 | Markino il 22/01/2015 23:27:43
Potendo ora esaminare qualche immagine sul web, noto che sui modelli fino al 1927 il profilo cromato del radiatore mostra nella parte superiore un andamento più ricercato e curvo, mentre nella serie 1928 tale motivo è semplificato e più "aperto", come qui in foto.
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