Del tutto sconosciuta!
Avevo solo sentito nominare il marchio "Allard" alcuni anni fa, in un piccolo museo di automobili vicino a Lienz (Austria), dove ne era esposto un esemplare.
Devo dire che, anche guardando le immagini del modello su Internet, non mi suscita particolari emozioni.
La linea barocca e sin troppo ricercata, caricata di orpelli (a mio giudizio) anti-estetici (i parafanghi talmente bombati da apparire deformati, per esempio), la fa apparire quasi sgraziata, soprattutto dalla prospettiva dello scatto. Molto bella, viceversa, la livrea, che ricorda la colorazione tipica delle Bugatti pre-belliche.
Plausi vanno al proprietario che, nell'importare un'auto estera, ha optato per un modello tanto raro quanto particolare, e a Federica per il tempismo nello scatto.
Spulciando fra i modelli di Allard, molto più interesse mi susciterebbe la visione della microscopica Clipper, buffa microcar a tre ruote concepita negli anni '50 (periodo di maggior fortuna per questo genere di auto). Aveva una linea caratterizzata da forme tondeggianti: la rendevano talmente simpatica che pareva uscita da un cartone animato.
Marchio britannico di piccole dimensioni, dedito alle vetture sportive sin dagli anni '30. Il modello in questione è stato costruito in 119 esemplari tra il 1950 e il 1952, ed era equipaggiato con motori 8V americani, tendenzialmente Ford 3,6 lt. (ma erano previste anche altre opzioni).
Linea di dubbio gusto, dimensioni generose per la tipologia di vettura, e propulsore sovradimensionato ne fanno un opposto ideale delle superbe barchette e fuoriserie scoperte italiane di fine anni '40-primi '50, autentici tributi alla dignità e all'arte dell'automobilismo. Senza ovviamente nulla togliere alla prontezza di Federica, considero questa vettura (non la sola Allard ad essere ultimamente approdata sulla nostra penisola) tutt'altro che memorabile, e fatico a comprendere le ragioni (se non, forse, il fatto di sedervisi più comodamente) che portino un nostro collezionista a preferirla, non dico a un'irraggiungibile Ferrari 166, 212 o 340 barchetta Touring o Vignale, ma "almeno" a una SIATA Daina, un'Ermini o una Stanguellini (magari a targhe nere), solo per fare qualche nome più o meno omogeneo per periodo: vetture ricercate da tutto il mondo, tranne, sembra, proprio dagli italiani.
Integro il post con un paio di immagini tratte dal mio reportage dell'ultima edizione del Concorso d'eleganza di Torino (lo scorso luglio), ambientato al Castello del Valentino, prima del trasferimento pomeridiano nel cuore della città.
Trovare un'auto di cui io non abbia mai sentito parlare non è facile, ma Casamini c'è riuscita.
Faccio quindi i miei complimenti all'avvistatrice, al proprietario che ha scelto un'auto così rara e allo staff che è riuscito ad identificarla.
Penso che chiunque sia appassionato di automobilismo sia quantomeno incuriosito da simili rarità: per quanto mi riguarda, però, sarebbe enormemente più affascinante avvistarne una nella patria d'origine.
Mi intrigherebbe comunque conoscere le motivazioni che hanno indotto il proprietario ad un simile acquisto...
Tranquilla Federica che questa Allard non stava andando in demolizione, se per caso è a questo che pensavi
Si tratta di un autocarro 35 q.li, al massimo sarà andato fuori portata. Lungo il perimetro del pianale del cassone sono probabilmente ricavati degli incavi con robusti ganci, e la macchina è ben ancorata, magari con delle cinghie a cricchetto