Al pari della 500 "Gamine" di Vignale, non l'ho mai potuta soffrire, specie ricordando molto bene quali straordinarie vetture aveva costruito o motorizzato la SIATA tra gli anni '30 e la prima metà degli anni '60.
Modelli dal gusto così rétro, che si ispirano allo stile degli anni '30, non soddisfano neppure me. Tra la seconda metà degli anni '60 e gli anni '70, però, dovevano esercitare un certo fascino, tanto che diversi costruttori seguirono questa tendenza, sia a livello nazionale (vedi l'Alfa Romeo Gran Sport Quattroruote), sia oltreoceano (dove nacquero in quel periodo le Excalibur o le repliche Auburn/Cord prodotte da Glenn Pray). Negli Stati Uniti, poi, questo stile "neoclassico" arrivò ad influenzare più diffusamente che da noi le grandi case automobilistiche, con effetti che si sono protratti fino agli inizi degli anni '80 (uno degli ultimi esempi potrebbe essere la seconda serie della Cadillac Seville).