a breve una 280TE "famosa" e italiana sarà all'asta a Montecarlo, speriamo non lasci davvero l'Italia.
Quando c'è di mezzo un'asta, organizzata regolarmente all'estero, o comunque da una Casa d'aste estera, difficilmente una vettura proveniente dall'Italia ritorna in patria.
Ciò che mi lascia sbalordito, è l'aver collegato la Mercedes 280 TE citata da IOM con quanto ho appena disgraziatamente appreso dall'ultimo numero di Ruoteclassiche: ritengo infatti che si tratti dell'esemplare in carico alla collezione di Quattroruote, della quale, proprio a Montecarlo, saranno offerte alcune importanti vetture. L'articolo cita, a titolo esemplificativo, nientemeno che la Lancia Lambda 1a serie, la Bugatti Type 57 Coupé, e la Hispano Suiza H6B, vetture raccolte nel tempo da Gianni Mazzocchi, ed ora alienate per chissà quale triste ragione. Una Mercedes 300 SL "Ala di gabbiano", acquisita alla collezione in tempi più recenti, è già stata venduta uno o due anni fa.
Il dissanguamento del patrimonio storico nazionale prosegue magnis itineribus...
vetture raccolte nel tempo da Gianni Mazzocchi, ed ora alienate per chissà quale triste ragione
Temo che la ragione sia la più triste: fare cassa per immettere liquidità nell'azienda, che pare non sia più florida come un tempo...
D'altra parte il Museo di Quattroruote era inaccessibile da 10 anni ai comuni mortali, da quando venne sospesa la consuetudine, inventata dallo stesso Mazzocchi, di aprire la prima domenica del mese.
Sono curioso di sapere come Ruoteclassiche spiega la cosa ai lettori...
Anche l'editoria sta pagando un conto salato per la crisi generale, ormai anche tentare una esperienza professionale in questo settore non porta a risultati, tanti problemi anche per un modesto tirocinio.
Io continuo ad acquistare Quattroruote, però, senza polemica, la rivista fino a qualche anno fa era un'altra cosa sotto vari punti di vista; inizio a stufarmi un po' a leggere un sacco di parole sulla qualità delle plastiche delle vetture provate, morbide o non morbide, sulle guide dei sedili scoperte e sulla grandezza dello schermo del navigatore.
Ma è anche vero che cambiano i tempi e quindi anche la tipologia ed i gusti dei lettori, portati a considerare l'auto come un elettrodomestico o quasi.
Sono curioso di sapere come Ruoteclassiche spiega la cosa ai lettori...
Magari, ricicleranno quanto mi è stato detto l'anno scorso, quando mi sono intrufolato nel museo per una rapida occhiata, dopo la partenza del Trofeo Milano, ossia che la struttura non è più conforme alle norme di sicurezza, e dovrebbe essere sottoposta a costosi lavori di adeguamento. Tanto vale, aggiungo io, venderne via via l'intero contenuto...
Passi la Mercedes TE, che con il resto della collezione, composta quasi esclusivamente da vetture prebelliche o dei primi anni '50, non c'entra nulla, ma privarsi di una delle pochissime Lambda del 1922 superstiti, o di una Hispano Suiza Limousine, è puramente criminoso. Oltretutto, dopo tanto stracciarsi le vesti da parte di Ruoteclassiche circa il depauperamento del patrimonio storico nazionale, si poteva cercare di mantenere le auto più significative presso qualche collezionista italiano, anche a fronte di un ricavato inferiore a quello lordo ottenibile in asta. Con i prezzi finalmente in fase di stallo, se non di flessione, e i costi di trasporto, catalogo, assicurazione, i diritti d'asta e altri balzelli vari, non si creda che la quotazione ottenuta all'incanto scivoli interamente nelle tasche del venditore, anzi...
Immaginavo, purtroppo, che la ragione dell'operazione risiedesse in una qualche forma di crisi aziendale, ma fare cassa con operazioni straordinarie non è, in genere, una buona politica, visto che le cause strutturali restano intatte. A giudicare dallo spreco di denaro che esista tuttora nelle aziende, o da quante possibilità di ottimizzazione si potrebbero mettere in campo, senza che ve ne sia invece traccia, si potevano forse risolvere eventuali problemi di squilibrio economico lasciando in pace le storiche raccolte con tanta passione dal fondatore del Gruppo editoriale.
Con grande disinvoltura, nella newsletter di Ruoteclassiche c'è il link alla pagina ufficiale dell'asta, senza nemmeno una parola di spiegazione:
http://www.rmsoth...98F84D6707
Pazzesco, c'è anche una delle pochissime FIAT "525" esistenti (meno di dieci), targata oltretutto MI 67 (se non ricordo male). Targa nera - Roma, a bassa numerazione - anche per la superba "540 K" (nata nera, mi pare, per un alto ufficiale dell'esercito tedesco).
Da quanto ho capito, andrà via quasi tutto il museo...
La 540K cabriolet nacque di due toni di blu (ho avuto la fortuna di salirci), destinata ad un cliente privato tedesco. Fu requisita quasi subito per essere data in uso al Feldmaresciallo Kesserling, di stanza a Roma e verniciata di bianco.
La targa Roma che spesso la accompagna non é sua ma di una Lancia Appia. La Mercedes non é immatricolata.
All'asta di Venerdì 13 e Sabato 14, ( la fonte è il sito di Ruoteclassiche), le 29 vetture della Collezione Quattroruote sono state vendute tutte; in totale erano 149 le vetture andate all'asta in tre diverse sessioni e 100 hanno trovato un acquirente.
Sostanzialmente sono state sotto la media le percentuali relative al venduto, in rapporto ai buoni numeri che la piazza di Montecarlo riusciva a garantire in passato.
A quanto ho appreso oggi, la FIAT "525" Spider, giunta al museo ai tempi per merito di Angelo Tito Anselmi, è stata mantenuta in Italia da un collezionista che si è assicurato anche un'altra delle prebelliche. Risibile, se non è un errore, la quotazione della Studebaker '48 con targhe originali Milano: 6mila euro. Facile dirlo ora, ma lo faccio ugualmente: ad averlo saputo, per quella cifra o poco più l'avrei portata a casa io. Resta però il forte sospetto che sia una svista del sito.
In ogni caso, mi è stato accennato che le vetture fossero soggette a qualche forma di vincolo artistico; se così fosse, non si escludono strascichi legali od amministrativi.
Comunque grazie per la disponibilità! 
(foto "Themarcello" )