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Mini 1275 GT

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Anno 1973, targhe bianche del 1992 (Marlon).

Data: 02/09/2016
Commenti: 4
Visualizzazioni: 782
Commenti
#1 | polar il 02/09/2016 10:48:01
Qui è d'obbligo la vista del frontale, che viene sempre disprezzato, mentre a me piace molto, aggiunge quel filo di cattiveria che su questa versione ci voleva. In arancio o rosso, come su certi depliant, sarebbe il top
#2 | Marlon il 02/09/2016 14:45:15
Frontale, doveroso nel caso specifico Grin

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#3 | Astrale il 02/09/2016 21:57:37
Scusa polar ma io di cattiveria in questo frontale non riesco proprio a trovarcela...
#4 | Total III il 03/09/2016 07:27:23
Enorme rarità sul suolo italico, la 1275 GT fece una fugace comparsata negli autosaloni Innocenti come "top di gamma" della nutrita famiglia Mini fino al 1972, anno in cui venne sonoramente messa fuori gioco dalla superlativa Cooper 1300 di produzione nostrana. Di certo, il suo totale insuccesso non fu completamente causa della sportivetta di Lambrate: il percorso delle Mini Clubman berlina fu in salita fin da subito, e non solo da noi: anche in Francia, Germania e Belgio il flop fu cocente. Sorte più benigna ebbe la Estate, comunque non ancora status symbol, il cui allungamento posteriore permetteva di digerire in scioltezza il muso squadrato.
Indegna erede di quel mito che fu la Mini di John Cooper, la 1275 GT aveva dalla sua parte un livello di finitura più accurato (comodi sedili dal nuovo disegno, impianto di riscaldamento con bocchette, nuovo cruscotto), dei bei cerchi Rostyle e una strumentazione finalmente comprensiva di quel contagiri che fu per anni invocato invano sulle Cooper inglesi. Caratterizzazione blandamente sportiva che ovviamente non bastava a rendere appetibile un modello che su strada, grazie al depotenziamento (solamente 61 cv, che nel 1975 scesero ulteriormente a 55) operato per ragioni di economia, prendeva la paga dalle Cooper di parecchi anni prima. Accadde così che, fra il 1973 e il 1976, diverse decine di Cooper 1300 italiche, di gran lunga migliori sotto ogni punto di vista, varcarono la Manica per essere consegnate, una volta modificati volante e pedaliera, a tanti ministi entusiasti che di Clubman non volevano nemmeno sentir parlare.
La 1275 GT, nondimeno, continuò la sua carriera quasi esclusivamente per il mercato interno dove, con pochissime modifiche (mascherina, tessuti, volante e, prima Mini in assoluto nel 1974, ruote da 12 pollici con dischi maggiorati) arrivò fino al 1979, quando lasciò il testimone alla MiniMetro 1300 S, in pressochè totale assenza di epitaffi e pianti addolorati.
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