Accipicchia! Non male i cerchi in lega...

Così sembra ancor più una "Mini d'Oriente".

Da bambino ci feci un viaggio Novara Parma andata e ritorno su un'esemplare colore giallo paglierino di proprietà di un mio cugino.Ricordo la sonorità del motore tutta particolare simile ,a mio avviso ,al rumore di un motore elettrico.Ai tempi la tariffa autostradale si pagava per classi di cilindrata immediatamente al casello d'ingresso dichiarando il casello d'uscita.Regolarmente veniva scambiata dal casellante per un Autobianchi A 112 oppure Mini Minor,per cui si doveva avere libretto alla mano per non pagare più del dovuto.

Caspita, mi ricordo un numero di quattroruote, dell'anno vattelapesca, che leggevo da bambino. Sarà stato metà anni 90. La copertina era consumata e sbiadita, ricordo che era vecchissimo e non so come fosse arrivato a casa mia. Lo leggevo spesso, sempre lo stesso numero. Solo perché era vecchio. Beh dentro c'era un articolo su quest'auto. Era rossa bordeaux. Ricordo di averla vista solo in quella rivista. Mi ero scordato quasi della sua esistenza. Grazie targhe nere.

Molto simpatica, secondo me se non fosse stato per le tassazioni assurde sui veicoli importati avrebbe impensierito seriamente vetturette come la 126/500 e simili...

Condivido pienamente il pensiero di Uno Turbo D: per motorizzazione si sarebbe scontrata con 500, 126, Prinz etc., come linea avrebbe potuto dar noia a Mini e A112. Personalmente la trovo carinissima.

Modello il cui stile, come ancora tantissime creazioni giapponesi del tempo, risentiva parecchio delle influenze europee. L'aspetto generale richiama con ogni evidenza la Mini (curiosa e azzeccata l'idea di adattarle i cerchi in lega da 10 pollici molto gettonati sulle Cooper Innocenti) ma le proporzioni sono più compatte e, in un certo senso, anticipano le tendenze del decennio successivo. Curioso, a tal proposito, che il frontale anticipi nell'aspetto quello delle A112 quarta - quinta serie.
Altre curiosità erano la leva del cambio sulla plancia, alla francese, e il curoioso sistema di apertura dei finestrini posteriori, verso il basso. Interessantissimo il motore, un piccolo gioiello dalla elevata potenza specifica in rapporto alla ridicola cilindrata: di ispirazione - manco a dirlo - motociclistica, frullava a regimi impensabili per i bicilindrici di casa nostra, in assoluta affidabilità. Una pesante ipoteca sul futuro da parte di quello che, negli anni, è diventato un produttore di motori di prim'ordine.

Al suo apparire Giacosa ed Issigonis si saranno fatti una risatina!!

Ricordo bene quell'articolo. Quattroruote del 71, e le vetture in prova montavano fanaleria della Fiat 500...mah! http://m.ebay.it/itm/Z17-Ritaglio-Clipping-del-1971-Prove-su-strada-Honda-N-360-/390389812355?nav=SEARCH

Se ne parla anche su quattroruote di Febbraio del 1993 in ben 6 pagine. Penso sia quella a cui si riferisce Stephan perché la macchina in prova è bordeaux.
..Mi ricordavo di avere letto qualcosa di recente ma ero sicuro di non avere il quattroruote di settembre 1971.

Con questi cerchi mi piace molto. Probabilmente con i suoi cerchi non avrei assolutamente detto questo.

Simpatica e' simpatica...anzi simpaticissima, ma globalmente la A112 e la 126 (che la ricorda tantissimo lateralnente) sono senza dubbio progetti piu' equilibrati e riusciti.
I fari posteriori sembrano oggetti estranei alla vettura come messi in sostituzione provvisoria ad eventuali danneggiati pur alloggiati in un luogo al riparo da urti da parcheggio