Bella coupè a quattro posti, opera forse un po' "acerba" di Giugiaro per conto di Bertone. All'epoca mi pare comunque che le avesse arriso un discreto successo commerciale, considerato il target di riferimento...
Non può che farmi piacere vedere che solca ancora le nostra strade, visto che, per marchio, epoca e cilindrata, la "2600 Sprint" si configura come la classica preda di tedeschi, olandesi et similia in caccia di vetture storiche nella Penisola.
Questa, all'epoca condotta da un giovane appassionato, la vidi - e, ovviamente, fotografai - ad uno splendido raduno organizzato nella Svizzera italiana da una banca ticinese nel maggio 2010, a celebrazione dei 100 anni del marchio, al quale affluirono almeno 120 Alfa Romeo di spessore dall'Italia, dalla Svizzera e dalla Germania, con l'apporto dello stesso Museo Storico, che fece uscire per l'occasione niente meno che la "2000 Sportiva" del 1954.
Vettura tra le mie preferite di ogni tempo, per estetica - la precedente "2000" di Giugiaro, della quale la "2600" è il mero upgrade motoristico, fece scalpore per il modernissimo frontale integrato - propulsore ed interni, soffre, a detta di molti, di un assetto di guida affaticante. La coda, lo riconosco, può apparire misera e non altezza della maestosità delle altre viste.
Considerate la fascia merceologica e le capacità produttive del costruttore, non all'altezza di Jaguar o Mercedes, che avevano ben altra penetrazione commerciale sui mercati internazionali, il successo della "Sprint" fu ottimo, con ben 6.999 esemplari costruiti tra il 1962 e il 1966, ai quali si devono aggiungere 105 esemplari carrozzati da Zagato.
la coda e nello specifico i fari non danno importanza, a mio avviso, a questa rara e bella auto