Grande avvistamento. Era assai difficile riuscire a venderla all'epoca, le ultime furono immatricolate nel 1987. Comunque grande auto, meccanica pregiata e quotazioni ormai alte.
Versione molto intrigante, che a dire il vero si trova sempre facilmente in vendita sul web o nelle fiere di settore, nonostante i pochi esemplari prodotti (361 se non erro). Se davvero è la prima del sito penso dipenda prevalentemente dalla difficoltà che trovavano al tempo i concessionari a piazzare un modello di nicchia, costoso ed a fine carriera; di conseguenza molti esemplari sono rimasti in giacenza a lungo prima di trovare un acquirente e sono quindi stati immatricolati con targa bianca
Spettacolare, oggi come allora, anche se solo gli intenditori si accorsero di questo gioiello, che faceva luccicare gli occhi per l'estetica blandamente esasperata - come già notato a proposito delle "Alfasud Quadrifoglio Verde", questi cerchi sono un capolavoro insuperato di design sportivo - e l'interno sapientemente personalizzato, e inebriare il fortunato pilota con le sue prestazioni fulminee; per assicurarne la durevole erogazione, la stessa Alfa Romeo forniva l'asistenza necessaria per la sostituzione della poco affidabile turbina Alfa Avio d'origine con una di tipo Garrett o KKK.
Esemplare superbo, tra i primi costruiti dei 361 complessivi, come ben ricordato da Marco. Negli ultimi anni è capitato di vedere spuntare qualche "Turbodelta" - in genere, sempre le stesse - in vendita alle principali manifestazioni, segno di una riscoperta che ha poi - finalmente - agito da traino per contagiare anche le versioni "inferiori".
Un modesto ricordo personale. Nel 1998, nel corso delle mie perlustrazioni in caccia di una "33" o di una "75" usata (convolai poi con una bellissima "Twin Spark" offerta a una cifra da saldo) capitai presso un rivenditore defilato della Val Bisagno che deteneva un esemplare seminascosto dalla scarsa illuminazione in fondo al corridoio sul quale erano allineate le vetture, preceduto anche da un paio di "75" 1a serie verde metallizzato non eccelse; non gli nascosi la mia sorpresa nel notarne la presenza, sottilneandone la rarità, e la sua burbera e stupita replica, tra l'evasivo e l'ironico - forse nella presunzione di trovarsi di fronte solo un ragazzo - mi lasciò il forte sospetto che mi avesse allegramente preso per il deretano - - ben conoscendo, in realtà, l'intrinseco valore di quell'auto, pur ancora lontana dai riflettori del collezionismo. Chissà che fine ha fatto...
Bella! Ne ricordo una anche dalle mie parti, tanto tempo fa...
Aveva la targa bianca, e gli interni un po' sbiaditi, ma mi piaceva tantissimo...
Mi stupisce che ne abbiano costruite così poche, ma forse fa il paio con la 155 Q4...
Mi ricordo anche la targhetta triangolare metallica "autodelta".
A proposito, il modello non dovrebbe chiamarsi "giulietta turbo autodelta" ?
Il listino di Quattroruote (peraltro, non sempre allineato alle denominazioni ufficiali, delle quali io sono maniaco per i miei report sulle manifestazioni) riporta la dicitura "Nuova Giulietta 2.0 Turbodelta".
A fine 1983 costava 26.940 mln./Lire, esattamente 10 mln. in più rispetto alla "1800".
Orca orca orca!!!!!!!!! Non mi sembra sia la prima del sito ma rimane lo spettacolo fatto alfa romeo!!!!! Meravigliosa, fantastica!!!!! E' targata Roma....chissà che non sia quella dei due fratelli famosi nel Club Alfa Roma, miei clienti, che ne hanno restaurata una in abbandono....e per la quale sono orgoglioso di avergli fornito qualche particolare che non trovavano......queste sono soddisfazioni!!!!
Bel mostro da competizione, per il quale avrei visto bene una elaborazione estetica ancor più sportiveggiante.
Il dubbio di free runner è legittimo, perchè le brochure ufficiali riportano la dicitura "Giulietta 2.0 Turbo Autodelta".
Bella bestiola. Per lungo tempo misconosciuta, tanto che molti pseudoesperti ne hanno negato per lungo tempo l'esistenza, oggi raggiunge quotazioni ragguardevoli ma più frutto di una speculazione di riflesso che non di una vera e propria richiesta, che si mantiene in verità su livelli piuttosto modesti. Forse il collezionista in erba è spaventato dalla reperibilità problematica delle parti meccaniche originali, rare e molto costose, o semplicemente preferisce investire in modelli con maggior pedigree storico - sportivo, cosa in cui la Giulietta Turbo è carente (avendo ancora un look piuttosto moderno e non essendo mai stata impiegata ufficialmente in gara). In tempi ormai lontani, parliamo di 10 - 15 anni fa, era curioso notare come, a dispetto della limitata produzione, le pagine del mercato di Ruoteclassiche contassero almeno quattro - cinque Turbodelta in vendita ogni mese, a cifre che al cambio odierno equivarrebbero a malapena a 5 - 6000 euro: eppure, nessuno le comprava nemmeno allora.
Ad ogni modo si tratta di una scelta da intenditori che difficilmente lascia delusi gli appassionati di guida sportiva.
Radicalmente rivisitata dal reparto corse dell'Alfa, aveva soluzioni tecniche da sportiva purosangue (frizione bidisco, dischi anteriori autoventilati con doppia pinza, pneumatici ad alta aderenza TRX di serie) e un'estetica piuttosto sobria, che rifuggiva la moda "chiassosa" del tempo che imponeva alle turbocompresse il dover dichiarare la potenza con spoiler e adesivi alquanto vistosi.
I suoi 170 cavalli al tempo bastavano per porla al vertice della categoria, anche se in pochi se ne accorsero: scarso battage pubblicitario, prezzo proibitivo, cancellazione del programma corse e imminente sostituzione della stessa Giulietta troncarono la carriera di questa fuoriserie praticamente sul nascere. I problemi di affidabilità non tardarono a manifestarsi, tanto che la stessa Casa mise in vendita la Turbodelta con una certa riluttanza, allestendo nel frattempo qualche prototipo di Giulietta Turbo con motore 1,8 dotato di intercooler, molto più affidabile, che finì diritto sotto il cofano della nuova 75.
Non posso fare a meno di ricordare ancora una volta quell'esemplare targato MI - X finale che venne a morire, alle soglie del 2000, nel piazzale di una concessionaria Alfa sassarese. Un duro colpo per il sottoscritto, all'epoca studente 19enne, saperla pressata poco tempo dopo.
Come dice Alfa 33, le ultime Turbodelta, furono immatricolate nel 1987, ossia in un periodo in cui la 75 era in produzione da ben due anni, in quanto all'erede mancava una versione sovralimentata e che arrivò guarda caso nel 1987(la 75 1.8 Turbo appunto).
Da non amante delle versioni sportive, preferisco una normale 1.8 II o III serie, oppure una 2.0 III serie.
Tuttavia è sempre un grandioso avvistamento e l'esemplare è divino. Dalle mie parti ce n'è una del 1983 e con targhe originali FG 30. Purtroppo la si vede solo ai raduni e mai in giro. Che peccato.
La prima del sito??
Non direi, dato che ce ne sono altri tre di esemplari:
In effetti pure se bella aveva vari difetti delle auto realizzate artigianalmente o in similmodo.....cruscotto tenuto su da poche viti, problemi al check, al quadro strumenti ecc....
Immagino la scena descritta da Total.......agghiacciante a dir poco!!!!
Tre viti in tutto, se non ricordo male. Ed era così per tutte le Giulietta: le vibrazioni dopo i 110 erano la prassi, a cui i proprietari ovviavano con metodi caserecci (zeppole di legno et similia).
Altri particolari che mal sopportavano l'usura erano le cuffie di cambio e freno a mano e le mostrine degli altoparlanti anteriori: anche in quei casi, si andava di rimedio barbarico.
Robusti oltre ogni dire, invece, i tessuti dei sedili, che cedevano solo dopo almeno un decennio di uso dissennato.
Ma...
Ora che ci penso, questa macchina era disponibile solo con questo colore? Non c'era rosso alfa?
In questo momento ricordo solo la 205 rally, con la stessa particolarita'...
La mia prima foto pubblicata sul sito, che emozione!!!
Credo si tratti del solito c.. ehm fortuna del principiante; all'epoca della foto avevo conosciuto da poco TN e quando ho intravisto questa meraviglia nel traffico ho pensato che non avrei potuto perdere l'occasione