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Alfa Romeo Alfetta 1.6

alfettabiturbo8320170321.jpg
Anno 1975 (Biturbo83).

Data: 21/03/2017
Commenti: 14
Visualizzazioni: 1484
Commenti
#1 | time101cv il 21/03/2017 08:28:07
www.targhenere.net/images/005/img_20170211_192450_zpszhnmhsei.jpg
(foto "Biturbo83" )
#2 | Total III il 21/03/2017 09:12:24
Esteticamente la 1.6 "monofaro" potrà pure essere discutibile, ma che gran piacere vederne una filologicamente corretta al 100%....
#3 | atae21 il 21/03/2017 09:24:29
Nel 1975 fu presentata la serie 3 che, nella cilindrata 1,6 litri (e 1,8) , aveva anch'essa il frontale a soli due fari. Sulla Bmw furono in tanti a modificarne l'aspetto facendo montare i 4 fari delle 320. Di Alfetta a soli due fari invece se ne vedevano (e ancora oggi) molte di meno: probabilmente perché è stata costruita solo per un breve periodo, visto che la cilindrata di 1.6 ha continuato ad essere a listino fino a fine carriera ma col frontale a 4 fari e poi a fari rettangolari.
#4 | bob91180 il 21/03/2017 10:08:03
Esemplare da museo da custodire gelosamente ...
Veramente magnifica anche se la preferirei in tonalita' pastello ...
#5 | Frabo187 il 21/03/2017 11:30:20
Prima volta che ne vedo una "monofaro"!
#6 | Markino il 21/03/2017 11:51:40
Il frontale a due soli fari su questo modello è parecchio infelice, e anche all'Alfa Romeo devono averlo tenuto in conto, se dopo un paio d'anni la "1600" fu allineata alla "1800".
Non dispongo dei numeri di produzione - mio noto pallino, indispensabile per non incappare in chiacchere da bar - di questa versione economica; ne ricordo alcune in circolazione, che poi vedevo in demolizione nella 2a metà degli anni '80, quando già si compiva la strage delle "Alfetta" più anziane, magari sostituite dalle "75", che stavano ottenendo un notevole successo.
Alessandro ha individuato un esemplare da favola, nobilitato anche dalla livrea argento, assai poco diffusa rispetto ai colori pastello classici. Non credo siano più di due o tre decine le unità meritevoli; ultimamente, comunque, alle fiere è capitato di poterne ammirare qualcuna, rispolverata sulla scia della febbre che ha coinvolto quasi tutte le Alfa Romeo vintage.
#7 | IL BUE il 21/03/2017 12:57:29
Tutta originale, e di un colore molto raro: che meraviglia
#8 | blackboxes66 il 21/03/2017 14:53:45
Nonostante l'aspetto eccessivamente impoverito (in realtà la dotazione di serie era praticamente identica alla 1.8) l'Alfetta 1.6 ha riscosso un ottimo successo, con numeri di vendita quasi pari al modello più costoso (la ripartizione era circa 60% 1.8 e 40% 1.6). L'unificazione con la 1.8 apportata nella primavera 1977 ha certamente giovato, ma nel frattempo era apparsa la 2.0 che ha fatto invecchiare in un sol colpo la "vecchia" Alfetta; oltretutto di lì a poco sarebbe arrivata la Giulietta che avrebbe cannibalizzato parecchio le richieste delle Alfetta "corte". Non ho mai compreso la scelta di mantenere in vita due scocche diverse dell'Alfetta berlina con pochi componenti in comune; in pratica in quegli anni l'Alfa Romeo produceva tre vetture (peraltro con la stessa meccanica) quando sul mercato vi era posto solo per due.
#9 | Alfa33 il 21/03/2017 15:18:47
Vi dirò che gradisco parecchio a livello estetico anche la "monofaro", mi piace inoltre per la grande rarità.
Ricordo di aver visto nell'ultimo anno e mezzo 2 esemplari presenti alle fiere, una totalmente restaurata color prugna targata Parma ed un'altra Blu Le Mans targata Roma.
#10 | 1600 GT il 21/03/2017 17:52:48
Non sono mai stato un grande estimatore della "monofaro", ma questo esemplare tutto originale, nel raro alluminio metallizzato e con prime targhe, è assolutamente meraviglioso.
#11 | amonks il 21/03/2017 17:57:34
Io la trovo favolosa nella sua sobrietà stilistica, valorizzata anche dalla tinta. Poi sono affezionato particolarmente alla targa "VA", per cui questo esemplare è davvero perfetto per me. Complimenti ad Alessandro per l'avvistamento ed al fortunato proprietario.
#12 | Uno Turbo D il 21/03/2017 19:18:52
Anche questa versione semplificata merita tantissimo di essere ricordata, poiché nata in un'epoca in cui molte persone cominciavano a badare ai consumi per i motivi a noi noti.
#13 | Marco27 il 21/03/2017 21:26:09
ho mai compreso la scelta di mantenere in vita due scocche diverse dell'Alfetta berlina con pochi componenti in comune; in pratica in quegli anni l'Alfa Romeo produceva tre vetture (peraltro con la stessa meccanica) quando sul mercato vi era posto solo per due

Secondo me (correggetemi se sbaglio) nel 1977 l'alfa 6 non era ancora in produzione e l'alfetta 2000 molto probabilmente fungeva da ammiraglia della casa, in alfa avranno cercato ,pur mantenendo la stessa impostazione meccanica, di darle una connotazione "più alta" proprio per tale ruolo, coprendo anche la fascia 2 litri, molto combattuta. Guarda caso solo dopo l'entrata della 6 cilindri di arese è iniziato (a step) un processo di unificazione delle carrozzerie e la Giulietta inizialmente era "relegata" nelle cilindrate 1.3 e 1.6
P.S. l'esemplare in foto è stupendo forse una delle versioni più rare
#14 | blackboxes66 il 22/03/2017 10:31:29
A fungere da terzo incomodo erano le Alfetta 1.6/1.8, schiacciate tra le più moderne Giulietta e Alfetta 2.0. Forse sarebbe stato più opportuno anticipare l'unificazione delle scocche Alfetta al 1977, elevando la collocazione commerciale di quest'ultima e differenziandola maggiormente dalla Giulietta. Senza contare le economie di scala conseguibili: tra le due scocche Alfetta ci sono poche componenti in comune.
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