Berlinona da intenditori; discorso che vale anche per chi ha scelto di importarla oggi. Dev'essere un gran comodo viaggiare e ha un aspetto signorile. Una valida alternativa alle solite auto storiche.
Quoto in pieno ... pezzo da novanta del collezionismo di oltremanica ... avvistarla da noi e' praticamente impossibile , se non a qualche manifestazione ...
Berlina al servizio di alti funzionari presente in pochissimi esemplari sparsi nei 53 stati del CN britannico.l'interno e` un tripudio di legni e di accorgimenti per coccolare i passeggeri circondati da colori coordinati a quelli esterni. Si nota il fanalino destro posteriore che pende in parte, apparentemente rotto; niente paura il pilota ha lasciato aperto quello che e` il tappo del serbatoio della benzina, collegato provvidenzialmente con una catenella a prova di distratto.
Potrebbe trattarsi di una terza serie, prodotta dal 1962 al 1964, il motore è un 2267 cc.
Mai vista dal vivo, come tante altre auto del gruppo Rootes, era una grande rarità già all'epoca dalle nostre parti, quasi una presenza virtuale nei listini.
Complimenti per l'avvistamento.
Si Alfa33 è una terza serie del 1962, credo che al tempo non fosse neanche importata in Italia. In quanto ad affidabilità, il motore 2300 a 4 cilindri con gli alberi controrotanti come quelli della Lancia Thema, per smorzare le vibrazioni ,sviluppa circa 80CV in maniera fluida e pastosa, molleggiata ed estremamente confortevole in 10 anni non ha mai avuto il minimo problema ,è stata fatta solo la manutenzione ordinaria
La Hawk e` stata prodotta in 12 versioni per 23 anni con varie motorizzazioni fino al 1968. La casa poi chiuse nel 1976.
La vettura vanta una robustezza ed una accuratezza di fabbricazione superiore alle piu` blasonate contemporanee.
Pero`, anche perche`prodotta in poco piu` di 40.000 esemplari, i ricambi sono pressoche`inesistenti. Qualcosa di meccanica pare sia rintracciabile in Australia!!! Tanto di cappello a chi la muove.
Che io sappia in Italia furono importate, su richiesta e con difficolta`, solo alcune Super Snipe con la medesima scocca, motore a sei cilindri 4 fari e altre differenze di carrozzeria. Una era di un famoso direttore d'orchestra-compositore di Bergamo.
Ho controllato il listino del Quattroruote del Dicembre 1962, la Humber Hawk berlina era presente nel listino e costava Lire 2.250.000; era disponibile anche la Hawk giardinetta e l'altro modello era la Super Snipe, anche lei disponibile in 2 varianti di carrozzeria ed aveva un propulsore a 6 cilindri vicino ai 3000 cc.
Nei primi 8 mesi del 1962 risultarono immatricolate 8 Super Snipe e neanche una Hawk, che quindi sostanzialmente era una presenza virtuale nei listini.
Lo scorso mese di Febbraio acquistai un libro sulle auto prodotte dal gruppo Rootes nel periodo che va dal 1950 al 1970, dato che è scritto in inglese e la terminologia usata è molto tecnica, ho faticato non poco, ma almeno ho potuto sapere qualcosa su questi modelli che a me risultavano totalmente sconosciuti.
Ho avuto modo di ammirare questo superbo esemplare dal vero già nel 2007, quando fu inserito tra le vetture poste all'incanto da Coys - un parco da far girare la testa - nell'ambito della fiera di Padova, ancora con le sue targhe britanniche. Invenduta, è stata poi trattata a stretto giro da un noto appassionato della zona, che l'ha riesposta in fiera qualche anno fa nello spazio del Club auto storiche patavino, in una magnifica rassegna di grosse berline degli anni '50 e '60; più recentemente, l'ho rivista nel suo garage.
L'impressione di una vettura che cammina sul velluto emana da ogni centimetro della voluminosa carrozzeria, dalla linea blandamente sinuosa, e dell'interno, rifinito con materiali pregiati; la plancia, in legno, è disseminata di strumenti, comandi e bocchette d'aerazione. Il colore, che qui sembra non distante dal grigio grafite, ha in realtà una sfumatura verde, se ben ricordo, simile alla finitura della Singer Vogue Estate (pure essa del Gruppo Rootes) con targa originale del 1962 GE 18 che, 26 anni dopo la prima edizione di "Auto Story", ho rivisto entusiasta lo scorso gennaio ad un raduno genovese.
Nell'ambito delle berline, genere che prediligo forse ancor più delle coupé sportive, questa "Hawk" rappresenta una scelta collezionistica di notevole gusto e originalità, abituati come siamo a vedere sempre le solite vetture, che pure apprezzo moltissimo (Alfa Romeo e Lancia in testa, come ben noto), ma alle quali vorrei vedere più spesso affiancato qualcosa di diverso, purché significativo sotto il profilo storico e dei contenuti.
Quanto a listino e immatricolazioni, siete stati più rapidi di me, che già mi ero messo alla ricerca di dati sui Quattroruote dell'epoca, e sulla rubrica "Come vanno le immatricolazioni", mio noto pallino.