Nonostante l'ottima tinta e le condizioni perfette di questo esemplare, rimane un modello dal tipico understatement anni '70, che personalmente trovo molto gradevole anche in questa ultima serie.
Non ho mai fatto follie per quest'ultima serie della 132, tuttavia devo dire che è davvero meravigliosa questa in foto, anche per via della livrea assai gradevole.
Tutti quei pupazzi sul lunotto, mi riportano a tempi antichi.
Nella mia provincia e zone viciniori, la 132 - in tutte le sue serie - è di fatto scomparsa dalle strade. A dispetto di ciò, un mese fa ne ho immortalata una - opportunamente inviata - nei pressi di casa mia: ultima serie, 2000 a carburatore, azzurra metallizzata, all'apparenza perfetta. Con buona pace di Markino, talebano oltranzista della versione capostipite , è proprio questa la serie che prediligo: le serie precedenti potevano vantare un'estetica più appagante e meno plasticosa, ma la plancia quasi francescana non l'ho mai digerita del tutto. La tinta dell'odierno esemplare rimarca, qualora ve ne fosse bisogno, che non è necessario che una (quasi) ammiraglia debba vestirsi solo della scala dei grigi per assurgere a dignità automobilistica. Almeno, quarant'anni fa.
Con buona pace di Markino, talebano oltranzista della versione capostipite
Dici bene Gabriele, tuttavia non disdegno affatto la versione conclusiva, sicuramente più perfezionata e matura rispetto alle due serie precedenti. Stradista comoda e instancabile, all'epoca si ritagliò un solido spazio commerciale sul mercato interno, nonostante il predominio nella fascia "2 litri" dell'Alfetta; a riprova della sua sostanza, molti esemplari sono stati sfruttati a fondo raggiungendo chilometraggi importanti (senza contare la versione a gasolio), ad opera di una clientela generalmente votata all'understatement.
L'esemplare in foto, oltre che dalle ottime condizioni generali, è nobiitato dal colore molto gradevole e particolare, difficile da incrociare già all'epoca, quando questa serie della "132" era largamente preferita in poche tonalità, a cominciare dal grigio e dall'azzurro metallizzato, e, inevitabilmente data la categoria, dal blu scuro.
Anch'io faccio parte di coloro che prediligono la 132 terza serie. Mi trasmette un senso di dinamismo da grande stradista che non riscontro nelle serie precedenti.
Quando la Fiat diceva la sua anche tra le grandi berline...comunque, quando vedo una 132 ultima serie mi viene sempre in mente quella usata da Lino Banfi in "Cornetti alla crema", non so perché...
Così come per la 124, anche per la 132 non sto a scegliere una serie prediletta: mi risulterebbe alquanto ostico.
Nella fattispecie, trattandosi quasi certamente di un conservato, ci troviamo di fronte a un esemplare mozzafiato.
Questa supera le altre due sulle quali ho commentato: quasi sicuramente è un conservato, se ci fossero foto dell'interno potrei essere più sicuro.
Simpatica rimembranza anni '70 la sfilza di pupazzetti sulla cappelliera: fosse mia non ci sarebbe mai stati, né oggi né nel 1981 quando ho preso l patente, ma devo ammettere che fanno colore davvero.