Vettura da favola, qui già nella serie 2,5 lt. più evoluta, dotata di freni a disco; i caratteristici tergicristalli al lunotto erano stati invece soppressi.
Tonalità di grande impatto estetico, mai vista sinora su una "Flaminia", tanto da farmi dubitare della sua originalità, o, in alternativa, da farmi pensare ad una colorazione su richiesta specifica, tanto più avuto riguardo alla - notevolissima - targa capitolina, che può rimandare ad una clientela particolarmente esigente.
i caratteristici tergicristalli al lunotto erano stati invece soppressi.
Se ricordo bene questa serie adottò, per lo sbrinamento del lunotto, un particolare convogliatore il quale forzava l'aria calda grazie a un motorino elettrico montato sotto la cappelliera, questo sistema fu ereditato anche dalla Flavia 819.
Tinta più brillante rispetto a quelle tipiche, un po' austere, della Flaminia, ma altrettanto elegante. La targa Roma dà ulteriore fascino a questo esemplare.
Leggo su : www.registroflaminia.com: gamma colori: al debutto (estate 1957) la gamma dei colori disponibili
prevede 4 tinte unite (nero, blu scuro, grigio, grigio scuro metallizzato) e 5 combinazioni bicolori (il primo colore si riferisce al padiglione ed al cofano posteriore: nero/grigio, grigio/grigio chiaro, grigio/grigio scuro, nero/avorio, nero/celeste).
Il colore è corretto ed è denominato "Azzurro Vincennes". La Flaminia in questione è stata restaurata molto bene qualche anno fa; prima aveva una tinta azzurro pastello, non originale e decisamente meno bella di quella attuale che si vede in foto. Dopo il restauro non sono ancora riuscito a vederla dal vivo, ma da altre foto mi pare un colore bellissimo e decisamente raro. La gamma colori della Flaminia berlina venne via via ampliata nel corso degli anni, con aumento delle tinte monocolori rispetto alle bicolori, che dopo gli anni '50 ed i primi anni '60 cominciarono a passare di moda.
Il colore è corretto ed è denominato "Azzurro Vincennes"
Sai anche se questo colore fosse previsto sin dalle "Flaminia" delle origini, e quindi esteso nel 1959 all' "Appia" 3a serie, che pure lo adottava, oppure se, al contrario, sia stato introdotto sulla "Flaminia" 2a serie (alla quale appunto appartiene l'esemplare in foto) prelevandolo dall "Appia", sulla quale era stato originariamente introdotto ?
Ciao Markino, non so quando venne adottato per la Flaminia berlina il colore "Azzurro Vincennes", ma non credo che fosse previsto in origine, quando la Flaminia entrò in produzione a metà del 1957.
Nella prova su strada di "Quattroruote" del gennaio 1959, per le monocolori vengono indicati solo il nero, il blu scuro, il grigio medio e il grigio metallizzato; poi vi erano le varie opzioni bicolori.
Comunque l'esemplare in foto è una 2,5 prima serie (tipo 813.00), se no avrebbe già i fari della retromarcia integrati nella fanaleria posteriore, introdotti sulla 2,5 seconda serie (tipo 813.10) e poi mantenuti ovviamente sulle 2,8 (tipo 826.000). La luce bianca al centro sotto il paraurti è certamente un'utile aggiunta successiva.
In particolare questo esemplare è uno di fine produzione della prima serie (telaio n. 3427 su un totale di 3695, tenendo presente che la numerazione dei telai parte da 1001), che montavano già i freni a disco, forse come optional a richiesta.
Di questo esemplare invito tutti gli appassionati di Flaminia a guardare il filmato su youtube di circa 13 minuti, ripreso dall'interno, in cui percorre un tratto dell'autostrada A4 per poi uscire a Verona. Viaggia quasi sempre in terza corsia, con velocità tra i 130 e i 150 km/h: un vero spettacolo!
Ah, sarebbe questa la "Flaminia" che si beve tutti sulla corsia di sorpasso ?
Quel filmato è una meraviglia
Dalla tua spiegazione, segno, come gli altri commenti comparsi in giornata, di una conoscenza approfondita dell'universo "Flaminia", traspare che qualche modifica tipica della 2a serie era già presente sugli ultimi esemplari della serie d'origine, come appunto i freni a disco (di serie o su richiesta). Può essere accaduto lo stesso per i tergicristalli posteriori, la cui assenza su questo esemplare mi ha portato ad identificarlo come appartenente alla 2a serie ?
Considera che puoi inserire una tua presentazione nell'apposita sezione "Chi siamo" del forum.
I tergicristalli posteriori, due all'esterno per la pioggia e due all'interno per lo sbrinamento del lunotto, vennero montati solo sulla Flaminia berlina 1^ serie (tipo 813.00) sino al numero di telaio 2971 su un totale di 3695, ricordando sempre che la numerazione dei telai parte da 1001. Ciò significa che in poco più di 700 esemplari della 1^ serie, cioé negli ultimi costruiti credo tra il 1960 ed il '61, i tergicristalli posteriori vennero eliminati.
Parlando con un vecchio meccanico della Lancia, mi disse che il motivo della loro eliminazione forse era dipeso da una certa complessità del sistema, che spesso causava degli inconvenienti.
Segnalo come sugli ultimissimi esemplari della berlnia 2,8 (circa 50) venne introdotto il lunotto termico.
Invece su alcune coupé Pininfarina era possibile avere a richiesta e solo in abbinamento con i vetri elettrici un sistema di convogliatore dell'aria calda sul lunotto, denominato "defroster".
Mi sa, Pierpaolo, che ci conosciamo bene.
A Genova ci vediamo spesso ai pochi raduni del Veteran, e qualche volta pure in giro (raduni "Flaminia", Padova); mi hai raccontato della fine che fece una certa auto di famiglia, e di come ne venisti a conoscenza
E' un grande piacere averti tra noi
Grazie per l'accoglienza.
E' vero, ci conosciamo bene.
Anch'io sono molto contento di essermi iscritto a questo simpatico forum di appassionati di auto d'epoca, che seguivo già da tempo.
Ciao a tutti.