Purtroppo quando si parla di Delta il 90 % degli pseudo appassionati la identificano con il "Deltone", come se la Delta fosse davvero stata esclusivamente la piccola nicchia costituita dalla sua versione sportiva e non la concreta, robusta e tranquilla auto da famiglia prodotta dal 1979 in decine di migliaia di esemplari..
capita a molte auto stradali che hanno avuto famose "sorelle da corsa" l'essere dimenticate o scambiate x altro.
E curioso come nelle gare storiche di velocita in salita e pista, tutte le alfa Gt che il pubblico vede preparate da corsa le chiami Gta..
salvo non sapere che il 90% delle auto che correvano allora e che vede li' sono delle normali GT con allestimenti da corsa gr1 o gr2 e, qualche volta, repliche di GTA.
Le stesse Fulvia coupè vengono spesso chiamate "HF"... anche lì salvo non sapere che di HF in giro ne vedi ben poche rispetto a normali coupè
Tre anni fa mi davano al solo passaggio una 1.5 LX del 1992. All'epoca ero squattrinato per motivi che non sto qui a spiegare e, forte della mia disponibilità domestica e dei buoni risultati negli studi, decido di chiedere il denaro ai miei, circa 380 euro (non è trentennale ora, meno che mai nel 2015). Quando dissi a mio padre che avevo sotto mano una Delta al solo passaggio, immaginavo già che mi rispondesse "Ma che Delta, l'Integrale???", e così infatti fu, io ribattei "ma quale Integrale, é una 1.5 a benzina!". A volte gli automobilisti medi non ricordano proprio che la Delta prima serie esisteva anche 1.3, 1.5, GT, Turbo DS...
Le stesse Fulvia coupè vengono spesso chiamate "HF"...
Ah sì, certo.... per la "plebe" che si riversa su qualche raduno disgraziatamente in sosta in zone aperte al grande pubblico, le "Fulvia Coupé" sono tutte "HF"; non se ne salva una dalla frase "la HF......ce l'aveva il tal dei tali"...
Così come le "ID"/"DS" sono tutte "Pallas", e le anteguerra, se palesemente corsaiole, sono tutte Bugatti, se turistiche e aperte tutte di "Cric e Croc", e, se chiuse, tutte di Al Capone
Qualche volta, proprio non ce la faccio a reggere simili idiozie , e, a seconda dei soggetti e di quanto mi ispirano "a pelle", tiro un'occhiataccia, o, con estrema pazienza, mi prodigo a diffondere un po' di cultura automobilistica; capita persino che, alla fine, non so quanto sinceramente, mi ringrazino.
Ancora in uso, questa "Delta", ma, nel complesso, sembra ancora in condizioni accettabili.
E allora che dire (per citare una marca a me cara) sulle Bmw anni 70 che diventano tutte delle fantomatiche "bavaria"? Oppure basta una "M" tricolore o una striscia rosso-blu-viola per farle diventare, anche col 4 cilindri da 90CV a carburatore, delle "M3"! Tornando alla Delta in foto, mi pare che anche questo tristanzuolo marrone la svilisca non poco…
Per non parlare delle Audi Coupè GT che diventano Audi Quattro o le Alfetta Gt che si trasformano tutte in Alfa GTV. E io ogni volta chiedo "Alfetta o Giulia? " , e la risposta è "quella squadrata" .
Se avessi un Euro per ogni volta che mi hanno detto "quando ti compri l'Integrale" ora sarei milionario, come se fosse obbligatorio cambiare una tranquilla LX 1.3 con una HF perchè è più veloce, più bella o per altri motivi. E io rispondo sempre che tre auto mi bastano e una quarta resterebbe all'aperto, se gli piace tanto che se la comprino loro
mi pare che anche questo tristanzuolo marrone la svilisca non poco
Ho sempre detestato il marrone, e non solo sulla Delta, è ancora più indigesto sull'Alfetta! Ma era la moda di quegli anni.
come se fosse obbligatorio cambiare una tranquilla LX 1.3
Questo perché, come scrive giustamente qualcuno, manca la memoria storica recente, quando le tranquille 1300 spuntavano pagelle da 4 e 5 stelle sulla nota rivista del settore con lodi al comportamento quasi sportivo del propulsore. Ho avuto il privilegio, nel 1980, di viaggiare su una delle prime Delta: tra le varie Horizon, Kadett, Escort ed R14 sembrava la classica astronave! Il colpo d'occhio della plancia era devastante, strumentazione completa, ideogrammi illuminati, tasto prova spie, orologio digitale sopra lo specchio, padiglione rivestito, alzavetri elettrici... ricordo viaggi sulla Milano Torino con l'ago del tachimetro ben oltre i limiti e con quale facilità si raggiungevano! Esco dalla modalità nostalgica per non tediarvi.
Le stesse Fulvia coupé vengono spesso chiamate "HF"
Proprio così, l'ignoranza predomina. Anni fa quando ancora partecipavo ai raduni e non si percepiva l'imbarbarimento odierno, mi capitò un episodio sconcertante; un tizio osservando la mia coupé 3 esordisce con: questa è una FIAT (sic!) e si può acquistare al valore del ferro! Io con aria dimessa chiedo qual è la ragione del deprezzamento, e se cortesemente potesse elencarmi le differenze costruttive rispetto alle versioni Lancia. Dopo qualche secondo di imbarazzo cominciò a farfugliare con l'impiego massiccio (sic!) di plastica a cominciare dallo stemma (diventato di materiale plastico già nel 1967, n.d.a.) motori più grossolani e sottodimensionati (rispetto a cosa?), la scomparsa dell'avviamento premendo la chiave anziché ruotandola... mi fermo qui, penso sia inutile sprecare fiato con il volgo come il buon Marco, il quale si prodiga a diffondere cultura.
A proposito del decadimento della qualità costruttiva delle Lancia post acquisizione Fiat ho avuto una testimonianza di un mio cliente, ex operaio della Lancia di Chivasso addetto alla linea delle Fulvia Coupé, ora ovviamente in pensione.
Lui mi diceva che nel passaggio dalla II alla III serie, più che economizzare sui materiali, che in ogni caso è successo come ad esempio con il volante in plastica, si "volava" sulla linea. Cioè la linea di montaggio andava avanti a prescindere e i controlli qualitativi erano posposti alla fine del processo produttivo. Sempre secondo questo operaio invece prima dell'arrivo di Fiat i controlli qualitativi erano eseguiti passo passo direttamente sulla linea di montaggio, anche a scapito dei volumi.
Io penso che la parabola discendente della Lancia sia iniziata dallo stravolgimento della concezione stessa del prodotto, anche se, nel caso specifico, parliamo della medesima auto.
Cioè la linea di montaggio andava avanti a prescindere e i controlli qualitativi erano posposti alla fine del processo produttivo
Piaccia o no nei contenuti, si tratta di una testimonianza "vera" e interessante, in un ambito - quello della produzione e della sua organizzazione - che trovo avvincente e fondamentale per compendere un prodotto, e non delle solite chiacchere da "caffé della posta".
quello della produzione e della sua organizzazione - che, oltretutto, trovo avvincente e fondamentale per capire come vanno certe cose
A saperlo, ed a poter tornare nel 2004, avrei trovato facilmente il modo di "imbucarti" nella "gita" organizzata dal nostro Proff. di Ingegneria prezzo la Ford di Colonia.
Abbiamo avuto la possibilità di camminare sulla linea di montaggio un giorno di inizio giugno mentre assemblavano (sulla medesima linea) "Fiesta" e "Fusion" benzina e diesel, guida dx e sx, 2 o 4 porte, di ogni colore... una dietro l'altra nella massima promiscuità... in particolare l'omino che ci accompagnava lodava come avevano da pochissimo risparmiato 3 stazioni e 55 secondi, integrando in una sola stazione l'impianto del gruppo motore-cambio-avantreno ad opera di un nuovissimo robot che impiegava solamente 12 secondi.
Chi del mestiere, si renderà conto dell'incredibile logistica che deve stare dietro una moderna catena di montaggio.
Da quanto riportato sul testo di Amatori, i problemi cominciarono già all'inizio del 1964 con 24 giorni di sciopero interno - cioè fermate che paralizzano i reparti con conseguenti ricadute sui controlli qualitativi - e perdite di 480.000 ore di lavoro in autunno a seguito del mancato rinnovo contrattuale dei metalmeccanici.
Innanzitutto mi scuso con i Lancisti duri e puri per la descrizione non molto accurata e per una non approfondita conoscenza del mondo "Fulvia". Per Terza serie intendevo le ultime Fulvia prodotte fino al 1976. Diciamo che in banca quando becco un cliente come l'operaio Lancia in pensione non resisto a fargli il terzo grado magari sequestrandolo davanti a un buon caffè del bar accanto alla filiale.
Ora che ci penso dovrei avere anche un ex operaio Mercedes in pensione....se qualcuno è interessato a qualche particolare della produzione in quel di Stoccarda mi faccia sapere che probabilmente lo incontrerò durante le prossime festività natalizie.