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BMW 635 CSi E24

bmwe24biturbo8320190308.jpg
Anno 1978, targhe bianche del 1992 (Biturbo83).

Data: 08/03/2019
Commenti: 8
Visualizzazioni: 850
Commenti
#1 | time101cv il 08/03/2019 08:34:11
La targa è "FO 85"
#2 | Frabo187 il 08/03/2019 10:02:17
Speriamo che sia riuscito a partire, una volta tornato alla macchina..
#3 | Biturbo83 il 08/03/2019 11:03:10
Ci ho pensato anche io Frabo...
#4 | screanzato il 08/03/2019 20:06:22
Ma va,4 misere luci di posizione,che volete che siano.....
#5 | Cesco il 08/03/2019 22:43:24
Il mio sogno da sempre.
La trovo senza tempo, mentre la Yaris a fianco per me è roba ormai vecchia.
#6 | ARGiuliasuper il 09/03/2019 01:51:14
Sono convinto che, tra vent'anni, gli iscritti di Targhenere, commenteranno con stupore, rispetto e simpatia, la foto di una Yaris prima serie, utilitaria solidissima, simpatica, e brillante. Apprezzamento anche per la BMW che non mi ha mai esaltato per la linea, ma dagli indubbi contenuti motoristici e dinamici.
#7 | Cesco il 09/03/2019 02:27:29
con stupore, rispetto e simpatia

per carità, nessuno vuole mancare di rispetto (anche perché personalmente preferisco riservarlo agli umani) ma in ogni caso nulla contro la Yaris o, se vogliamo, contro chi la Yaris l'ha ideata e creata.
Le valutazioni estetiche sono da sempre soggettive e , per quanto mi riguarda le mie, queste non hanno nessuna pretesa di andare oltre la sfera appunto personale.
Detto questo, non potrei cambiare una virgola di quanto detto per questo meraviglioso (per me) coupé dalle linee semplici e pulite, slanciate, grintose ma eleganti, e con un frontale divenuto iconico, un insieme di cose che continuano a risaltare ai miei occhi attraverso gli anni e le evoluzioni del design, quest'ultimo spesso andato lontane dalla linea e dallo stile della BMW E24.
Per
vecchio
intendevo qualcosa che ormai riconosco come conosciuto da tanti anni senza che però mi trasmetta altro; la 635 Csi, o la Fiat 127 prima serie di Manzù per andare tra le utilitarie, continueranno a dirmi qualcosa fra 30 anni come già facevano 20 anni fa, quando erano auto anagraficamente "vecchie" ma che mi calamitavano più di quanto facessero tante auto nuove o anziane che non mi hanno fatto girare lo sguardo né allora né dopo. Oh chissà, forse fra 20 anni auto come la Yaris mi diranno qualcosa oltre magari a farmi constatare che "toh, una si è salvata!"... per ora, nisba, ma non lo ritengo una mancanza della Yaris Smile
tra vent'anni, gli iscritti di Targhenere

al massimo gli iscritti di Targheeuropee ROTFL
#8 | ARGiuliasuper il 09/03/2019 11:48:39
A scanso di equivoci devo precisare che il mio commento voleva essere una integrazione a quello di Cesco. Quando i miei amici, non amanti delle auto d’epoca, vengono a trovarmi ai raduni, stigmatizzano la presenza di Ritmo, Croma e, in generale, di macchine degli anni ’80 che per loro non sono degne di adeguata attenzione e di partecipazione. Devo ogni volta spiegargli che si tratta di esemplari che hanno lo stesso rilievo automobilistico e pari dignità della mia Alfa Romeo del 1971: quelle auto hanno un significato storico e dei contenuti tecnici più o meno notevoli, ma degni di testimonianza. Inoltre, se la mia generazione (che è anche la loro) ammira le auto degli anni ’60 e ’70, per le generazioni successive il loro significato è relativo visto che molti modelli gli sono ignoti, non avendoli mai incontrati in strada. Senza addentrarci in analisi sociologiche e psicologiche, la passione per le auto storiche ha anche componenti ancestrali legate ai ricordi d’infanzia. Mio nonno mi accompagnava alle scuole elementari con una Simca 1000: quando ne vedo una mi incanto a guardarla e ne apprezzo compiaciuto particolari a me ben noti. Per un uomo più giovane di me che, da bambino, veniva accompagnato in giro per la città a bordo di una Fiat Uno prima serie, quando ne vede una, risente l’odore che gli richiama alla mente l’infanzia e ne magnifica il motore Fire. A me la Uno non dice niente, forse perché dalle mie parti ne girano ancora tante, ormai esauste. La Yaris, al di là dei contenuti tecnologici notevoli (ed a cui mi riferivo con il termine “rispetto”) ed alla linea ancora attuale che le valsero il Premio “Auto dell’anno” nel 2000, può risultare insignificante anche perché ne vediamo ancora tanti esemplari, magari trascurati, ammaccati ed arrancanti. Può dare un'idea di vecchio, di già visto e le osserviamo con indifferenza, la stessa con cui io osservavo le decine di Fiat 127 disegnate da Manzù che incontravo giornalmente negli anni ’70, incurante degli innovativi contenuti tecnici ed estetici che esse portavano in giro. Sono convinto che anche gli evidenti pregi della piccola giapponese emergeranno prepotenti tra qualche anno quando ce ne saranno poche e saranno ben tenute e coccolate dai loro proprietari. E quel giorno non è poi così lontano: qualche segno fa già capolino. Una mia amica mi ha raccontato che sua nipote tredicenne, mentre insieme scorrazzavano leggere per la città, le ha chiesto di lasciarle la sua Yaris 1.0 quando non la vorrà più, oppure avrà solo deciso di affiancarle una macchina più moderna. Abbiamo già una potenziale iscritta al targhenere nel 2030.
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