Preferisco decisamente la prima serie, senza nulla togliere a questa, che restava una scelta saggia per chi cercava una macchina di sostanza ed a prezzi buoni.
Concordo, anche se capisco la Fiat che - nell'imminenza del lancio della Ritmo - voleva presidiare il mercato per un paio di anni e quindi aveva bisogno di rinfrescare un prodotto che nel 1976 aveva già 8 anni. Restyling costato anche poco: fari della 127 e ruote del 900 Panorama, paraurti in resina il cui "collaudo" - sia estetico che qualitativo - fu assegnato alla 128 con lo scopo di essere poi installato su due modelli più "freschi" come 127 e 132. Va riconosciuto al Centro Stile Fiat di aver notevolmente migliorato lo specchio di coda, dove solo i fanalini diversi - e originali - fecero cambiare aspetto alla ormai vecchia segmento C di Mirafiori. Esemplare che ha subito - per sua fortuna - una riverniciata sulle fiancate, mentre padiglione e cofano posteriore appaiono leggermente scoloriti.
In genere il mio apprezzamento va alla prima serie di ogni modello, con poche eccezioni; forse dipende dal fatto che per queste versioni il tempo per la progettazione è più generoso. Per la 128 ho sempre trovato i fanalini posteriori della III serie sproporzionati rispetto allo specchio di coda. Lo stesso processo di ingrandimento dei gruppi ottici ha dato risultati che apprezzo di più, come, per esempio, per l'Alfetta.
Vetri atermici...