(foto "Mc 127" )

Una delle primissime (la targa è dell'Aprile-Maggio '85). Tinta verde giada, molto in voga sulla prima serie. Tutta originale a parte i copricerchi della F.L. '89.

Targa di giugno 85, una delle ultime targhe nere componibili sabaude, certamente non manca la rarità.

Una Y10 targa nera è veramente notevole.

Noto solo ora il tergilunotto proveniente da una terza serie e la targhetta "LX" sulla calandra, non conforme.

La presenza di dettagli non conformi, a cominciare dai copricerchi, contraddistingue gran parte delle "Y10" più anziane superstiti; come auto da città, ma, per la notevole efficienza dei propulsori, anche da spostamenti a medio e lungo raggio, fu generalmente sfruttata, il che spiega la necessità di "arrangiarsi" nel tempo per ricambi o "migliorie", anche con parti provenienti da altre serie.

L'asso di briscola calato da Fiat Auto fu l'innovativo e rivoluzionario propulsore FIRE, acronimo di motore completamente robotizzato e integrato, il quale permetteva consumi irrisori e ancora più contenuti rispetto al glorioso 903, difatti la versione ES della Uno uscì di produzione; nonostante i vari accorgimenti di quest'ultima - uno fra tutti l'accensione Marelli Microplex, il FIRE risultò più parco. Una delle sue peculiarità fu il ridotto numero di componenti, poco meno di 280 particolari contro i 330 del 903 (vado a memoria) e alcuni accorgimenti come lo spinterogeno comandato direttamente dall'albero a camme. Ricordo che sulle riviste dell'epoca si leggeva che i primi disegni tecnici furono delineati dai progettisti nelle hall degli alberghi, a causa dei continui scioperi e agitazioni che non permettevano l'ingresso in Fabbrica.