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Lancia Aurelia B22S

lanciaaureliab22marlon20200315.jpg
Anno 1953, targhe bianche del 1989 rifatte nere (Marlon).

Data: 15/03/2020
Commenti: 19
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Commenti
#1 | time101cv il 15/03/2020 09:34:12
La targa è "VT 30"
#2 | bob91180 il 15/03/2020 11:44:39
Gran signora che si diletta di gare e maratone sportive , anche in notturna ... esemplare blasonato che ha partecipato ad innumerevoli manifestazioni ... motore 2 litri con 90cv ... comoda guida sx e leva cambio al pavimento ...
#3 | Cesco il 15/03/2020 12:41:21
Magnifica!
Quanto mi piacerebbe vederla in azione in notturna, con il faro sotto la calandra acceso..
#4 | aureliab20 il 15/03/2020 15:26:20
Vettura che ho incrociato a qualche manifestazione.
Rara con guida a sinistra in quanto i telai costruiti vanno dal 1001 al 1198, mentre per la b22 con guida classica a destra i telai vanno dal 1001 al 1880.
Tutte le Lancia Avrelia con guida a sinistra hanno il suffisso del telaio s in questo caso B22s.
#5 | Alfa33 il 15/03/2020 22:53:39
Mi sembra la prima B22 censita qui sul sito; grande capolavoro del glorioso marchio di Chivasso.
#6 | Marlon il 16/03/2020 15:02:08
i.postimg.cc/02mbgj2H/AURELIA-B22-S-1990cc-51kw-01-01-73-1953-4a.jpg
#7 | prof il 16/03/2020 15:30:35
Curiosità per gli esperti: questa Aurelia è stata ritargata nel 1989.
Qual era il grado di interesse storico di questa auto in quel periodo?
Era già un "pezzo" pregiato o era solo una vecchia Lancia di 46 anni, alla stregua di una 2000 del '74 ai giorni nostri?
#8 | Markino il 16/03/2020 16:12:29
Era già un "pezzo" pregiato o era solo una vecchia Lancia di 46 anni

Ehm.....36 anni....
A fine anni '80 erano già vetture da collezione a pieno titolo, forti di tutto ciò che poteva assicurare una Lancia in termini di blasone del marchio, superiorità tecnica, qualità costruttiva, eleganza, e anche temperamento sportivo: sin dalla "B10", che non era poi un fulmine, le "Aurelia" Berlina furono infatti impiegate in corsa, dando vita ad una rivalità con le Alfa Romeo "1900" che replicava quella già in essere sulle strade di tutti i giorni.
Dopo la "B21", che seguiva di poco la capostipite e beneficiava di un aumento di cilindrata (da 1.755 a 1991 cm3), nel 1952 vide la luce la "B22", la più grintosa della serie (anche rispetto alla "B12", di cilindrata superiore, ma più incline alla souplesse di marcia), che poteva lasciare indietro la concorrente del Portello (all'epoca ancora nella cilindrata d'origine), e della quale la Lancia realizzò alcuni esemplari ufficiali per le competizioni, uno dei quali, sino ad alcuni anni fa ancora con targa originale TO, è finito poi - se non erro - in Olanda.
Molto rara oggi la elitaria "B22", costruita in poco meno di 1.100 esemplari; stratosferica questa in foto, nota da tempo anche al sottoscritto e sorprendentemente ancora sulle nostre strade, considerato che, qualora siano poste in vendita, queste vetture finiscono quasi regolarmente all'estero, dove godono di un enorme apprezzamento.
#9 | prof il 16/03/2020 17:23:42
Oops... e dire che sono forte in matematica! Smile
Allora il paragone sarebbe non con una 2000 ma con una Gamma o una Thema dell'84. Confronto ancor più impietoso...
#10 | aureliab20 il 16/03/2020 18:32:38
Nel 1981 le Lancia Avrelia erano considerate vecchie auto e si acquistavano (parlo di b 20 e b 24) decorose ma da restaurare tra i 2 ed i 3 milioni di lire. All'epoca a Cassina de Pecchi (Mi) vi era il Clubconsorzio AureliaAprilia poi diventato KCA di Giancarlo Cappa che era uno dei più affermati restauratori di Avrelia e non sul mercato italiano. Un buon numero di Avrelia arrivate ai giorni nostri sono uscite dalla sua carrozzeria; si riconoscono in quanto veniva applicata una targhetta di metallo sulla calandra anteriore con il logo della KCA su cui veniva riportato il modello della vettura e l'anno del restauro ed inoltre una targhetta in metallo con la sigla dell'officina e la firma del titolare sui 2 battitacco delle porte (sinistra e destra). Nel 1989 il record di vendita per una b24 spider guida destra restaurata è stato di lire 75.000.00, vettura che appartiene ancora allo stesso proprietario. Sempre negli anni 90' vi era un collezionista Veneto di nome Bresaola che partecipava ai raduni con una b20 6° serie con impianto a gpl e si vantava che il viaggio per andare e tornare dalla manifestazione gli costava poco. La vettura blu lancia con interno in panno grigio conservata e mai restaurata l'aveva acquistata da un demolitore fine anni 60' per Lire 300.000. Si possono fare altri esempi come le Alfa Romeo 6c 2500 che negli anni 80' non erano richieste perchè viste come dei barconi. Un certo Medici di reggio Emilia veniva alle manifestazioni con una Villa d'Este che vendeva a Lire 6.000.00 ed una coupè Toring che vendeva per Lire 4.500.00; ci ha messo qualche anno per alienarle. Ora anche questo modello ha preso delle belle valutazioni. Per sorridere basta leggere la rivista Quattroruote degli anni 70' e 80'; vi era la rubrica "Il mercato delle speciali" con varie inserzioni di vetture che con il senno di poi tutti noi avremmo acquistato.
#11 | Markino il 16/03/2020 18:50:22
Certo, avevo scritto anche di KCA, poi ho limato per brevità.
A fine anni '80, mi raccontavano di bisarche di "B24" in arrivo dall'estero, e una piccola foto con quel soggetto era anche visibile nella pubblicità del restauratore su Ruoteclassiche.
Ricordo intorno al 1990, tra diverse altre Lancia di rango con la targhetta "Kappa" che si potevano ammirare al "Mercato delle Speciali" presso la sede della Domus a Rozzano, una splendida "B20" 6a serie fresca di restauro, bianca, con targa originale VI, purtroppo rubata negli anni 2000; ebbi anche modo di assistere all'omologazione ASI - ad opera di esperti del calibro di Federico Robutti e Paolo Parigi - della celebre "B53 Giardinetta Legno" Viotti targata CA 1, recuperata in condizioni disperate e ripristinata integralmente da KCA per un corrispettivo totale, mi dissero, di circa 160 milioni di lire.
#12 | aureliab20 il 16/03/2020 19:03:19
La pubblicità in bianco e nero del Club Consorzio Aurelia Aprilia si vede anche nei Quattroruote. Nel 1982 ha anche restaurato 2 Lancia Aprilia aerodinamiche ed anche una barchetta del garage Beretta di Lecco. Oltre a svariate Astura in tutte le salse, qualche auto del Museo Alfa Romeo di Arese quando le vetture erano tutte esposte, sino ad arrivare al canto del cigno con le Cord partecipando al Concorso di Bagatelle e vincendo la categoria e la Packard. Per quanto riguarda la giardinetta Viotti l'avevo segnalata io al Cappa che la comprò completamente da rifare per Lire 4.000.000 in sardegna e restaurandola per un grosso collezionista di Milano che poi qualche anno fa ha alienato tutta la sua collezione. Però l'anno scorso si è ricomperato una B 20 6° serie visto che il primo amore non si scorda mai...
#13 | Markino il 16/03/2020 19:08:31
Ho idea, AureliaB20, che noi a qualche evento ci siamo incrociati per forza Wink

Alcuni sostengono che con le Cord "L29" e le Packard Cappa si dissanguò, ma il fallimento dell'azienda che seguì di lì a poco è da sempre avvolto in un alone di mistero, almeno per gran parte degli appassionati, non necessariamente bene informati sulle "segrete cose".
#14 | bob91180 il 16/03/2020 20:26:03
Pare che si sia "ritirato" a santo domingo , dicono ...
Credo invece che il figlio ora abbia un "salone" in Friuli e tratta quasi esclusivamente porsche ...
#15 | aureliab20 il 16/03/2020 20:57:42
Ho frequentato Giancarlo Cappa dal 1979 al 1996 quando ha chiuso l'azienda che si era trasferita a Settala e prima ancora a Gorgonzola. Per me ha precorso i tempi; se non si fosse buttato a capofitto nella commercializzazione di auto americane probabilmente sarebbe ancora attivo. Purtroppo so molte cose di lui che non posso scrivere e che terrò per me. Con lui sono andato al raduno del Lancia Club a Parigi nel 1986 con una Lancia Astura Cabriolet Pinin Farina che poi tale vettura la ritrovai con il nuovo proprietario Eric Clapton; oppure mi ricordo quando siamo andati a Torino con la sua Volvo station wagon 246 diesel verde scuro metallizzato tutta elaborata con orpelli di suo studio a recuperare i disegni originali di Michelotti che stavano per essere portati in una discarica e altri 10000 ricordi. So che è a Santo Domingo con 1000 peripezie che gli sono successe e ogni tanto torna in Italia. Ha pubblicato un libro tramite Fucina Editore del mio amico Gippo Salvetti. Nei restauri comunque andava seguito sui particolari; tirava le carrozzerie a specchio in cui veramente in pochi lo potevano superare, meno sulla meccanica. Il figlio fa le inserzioni di vendita sulla manovella sia di Porsche che di altro. Di più non posso dire. Può darsi Markino che ci siamo incontrati a qualche evento.
#16 | aureliab20 il 16/03/2020 22:08:09
Magari Markino ci siamo incontrati al Mauto a Torino sabato 1° Marzo 2020 in occasione dell'inaugurazione della mostra per i 70 anni della lancia Avrelia.
#17 | Markino il 16/03/2020 22:19:10
Mi sarebbe piaciuto esserci, ma alla fine ho rinunciato.
#18 | aureliab20 il 16/03/2020 22:32:08
Peccato anche se la mostra non è riuscita come dovrebbe, sono contento in quanto ho conosciuto Cesare Fiorio e Ariella Mannucci (moglie del navigatore di Munari)...2 persone a dir poco splendide...
#19 | Alfa33 il 16/03/2020 23:02:06
Lo scorso anno acquistai il libro scritto da Giancarlo Cappa.
In alcuni capitoli cita la crisi degli anni 70, che porterà all’abbandono ed alla successiva demolizione o distruzione per consunzione di numerose auto bellissime, come ad esempio una Maserati Coupé 1500 Farina, adagiata rovinosamente su un prato, sorte simile toccò ad una Flaminia Convertibile Vignale, che pare fosse un esemplare unico.
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