Coupé sportivo ma di gran classe che in questi ultimi anni ha fatto un notevole balzo in fatto di quotazioni, raggiungendo cifre importanti. In questo esemplare, nello specifico, mancano la targhetta "CS" e i poggiatesta, che sulla 3.0 di questo anno erano ormai di serie. Se è una "CS" (quindi non "CSI" ), monta il 6 cilindri da 2986cc per 180cv di potenza massima, alimentato da due carburatori Zenit. Sulla successiva "630 CS" invece si optò per un solo carburatore doppio corpo Solex, per motivi di inquinamento e consumi.
Ricordiamo inoltre che le "E9" erano assemblate in Karmann, non in Bmw, peccando così nella qualità della carrozzeria. Un problema riscontrato a livello di restauro è proprio quello di fare attenzione ai lamierati, spesso corrosi dalla ruggine. Difetto comune anche alle più piccole "2000 CS" e alle successive Serie 6 prima serie (fino al 1982, quando poi vennero costruite e finite interamente in fabbrica BMW a Monaco di Baviera).
Su questa , all'epoca , ci feci un tragitto autostradale , bo-ra a.r. , seduto dietro ...
Era una csi azzurro met con selleria velluto blu , 200cv , 4 marce ... andava da paura ...
Mio padre era innamorato di queste vetture e nel giro di pochi anni "passò" tutta la serie, 2000cs argentoVA22, 2800cs bianca MI K6, e 3.0cs blu metVA35....quanti ricordi.Poi gli cambiò la luna e comprò una 130.
Beh diciamo era appassionato della vita e le automobili erano una bella componente del...pacchetto.Non ha mai comprato auto nuove ma sempre usati molto recenti facendo buoni affari considerato l'elevato deprezzamento che le grosse cilindrate subivano soprattutto negli anni 70.
Non avesse avuto la targhetta, a prima vista poteva anche sembrare una 2000. Mio padre ebbe una 2800 CS verde scuro e poi una 3.0 CSI argento metallizzato. Forse la 2800 (del quale mio padre conserva ancora il portachiavi), aveva il cambio automatico, la 3.0 aveva il manuale, rigorosamente a 4 marce.