Avvistamento sensazionale. La prima del sito. Motore 1500 cc, cambio a tre marce. Dovrebbe appartenere alla terza serie, prodotta fino all'estate del '56. Colore che le sta benissimo. Il furgone al suo fianco la fa sembrare più piccola di quanto sia realmente.
Sbalorditiva superstite del manipolo di esemplari venduti in Italia, in un'epoca in cui le importazioni di vetture straniere erano ostacolate da numerosi fattori di ordine economico (i dazi doganali ancora vigenti - lo saranno ben oltre l'istituzione del Mercato Comune - ne facevano lievitare il prezzo), tecnico-organizzativi (le reti di vendita e di assistenza erano poco o per nulla capillari, con ovvie conseguenze in merito alla reperibilità dei ricambi) e "culturali" (l'utente medio era molto legato ai costruttori nazionali, che peraltro offrivano vetture valide e competitive, apprezzate anche all'estero); era quasi più facile imbattersi in una grossa americana che in un'auto europea, mentre fra le aree più "sensibili" alle straniere, oltre ai centri più cosmopoliti (Milano e Roma, tipicamente), vi erano senz'altro quelle del Triveneto, per ovvi motivi di prossimità geografica ed etnica alla RFT.
Le Opel non spiccavano certo per brillantezza e raffinatezza delle soluzioni meccaniche, però erano solide e ben costruite, adatte a climi ostici come dimostrava la loro diffusione nei paesi del Nord Europa, inclusi quelli scandinavi.
Dal vivo ho visto solo un esemplare, beige, alla fiera di Forlì, esposto da un privato forse ad un paio di edizioni, nel 2017 e nel 2018.
Da amante delle auto molto datate, e delle forme tondeggianti ed americaneggianti anni '50, non posso che esprimere apprezzamento.
Piccola 'Mercury'...
Per stare al Gruppo GM, al quale la Opel apparteneva dal 1929, il rigonfiamento del parafango posteriore mi suscita l'associazione con le Chevrolet della prima metà degli anni '50.
Ero titubante se dichiarare una 'piccola Chevy'... ma pensando al muso... ho preferito dire 'Mercury'. Cmq la familiarità GM con la filiale madre... sarà evidente fino a tutti i Sessanta.
Normalmente rifinite in colori tenui pastello , ipotizzo che questo esemplare sia stato completamente riverniciato negli anni '80 in questo grigio ferro met ...
Molto particolare e caratteristica la grande calandra a bocca di pesce ...
Opel del periodo stilisticamente secondo me più felice della casa automobilistica tedesca pur condizionato dalla moda americana.
Splendido esemplare che spero sia in tinta pastello.
Cmq la familiarità GM con la filiale madre... sarà evidente fino a tutti i Sessanta.
In realtà durante tutta la permanenza di Opel in GM la familiarità tra tutti i marchi del gruppo è sempre stata evidente. Spesso utilizzavano pezzi comuni, telai comuni, addirittura interni identici...direi che anzi, prima del '70/'72 la familiarità fosse solo stilistica (comunque c'era un centro stile comune), e soprattutto solo accennata, ma negli anni a venire divenne evidente e alle volte anche un po' fastidiosa.
Un grandissimo avvistamento questo in ogni caso, chissà cosa spinse il proprietario a cambiare targa dopo un anno circa.
Complimenti a proprietario e fotografo. Markino ha già detto tutto, posso solo aggiungere che la Olympia Rekord degli anni '50 era una media, solo a fine anni '50 - quando aveva già lanciato il programma nuova Kadett - decise di riposizionarla più in alto: l'ultima delle Olimpya Rekord divenne 1200 - adottando lo stesso 1500 cc, ma portato a 1.2 litri con un'operazione di downsizing - mentre un nuovo modello fu allestito su un pianale più grande, nato per traghettare la Rekord in un segmento medio-alto.
Interessante notare come il segmento più alto - quello della Kapitän - rimase più a lungo, fino a tutti gli '60, anche se affiancato da Admiral e Diplomat (la stessa auto, ma con motorizzazioni Chevrolet 8V e finiture/allestimenti superiori).