Disegnata dalla vignale , una delle interpretazioni piu' alte fra le gt 2+2 del nostro periodo aureo ...
Possente motorizzazione V8 con 260cv dal sound inebriante ... disponibile anche il 4,7 con 290cv ...
Esemplare spettacoloso direi di recente restauro ...
Gli scarichi ovali li ricordavo un po' piu' schiacciati ...
La plancia rivestita in radica e' il pezzo forte dei sontuosi interni ...
Recentemente, rileggendo la mia collezione della rivista Auto d'epoca, ho letto una bell'articolo su questo modello, che avevo totalmente dimenticato. Vettura strepitosa, sportiva come piace a me, senza urlarlo troppo
Vettura magnifica, la vera Gran Turismo all'italiana.
Eleganza e classe sontuose, perpetuate, secondo me, anche nella successiva, e quasi sconosciuta, Kyalami.
Tuttavia, non apprezzo molto i cerchi a raggi, nè in generale, nè tantomeno su questa vettura.
Eleganza e classe sontuose, perpetuate, secondo me, anche nella successiva, e quasi sconosciuta, Kyalami.
Tuttavia, non apprezzo molto i cerchi a raggi, nè in generale, nè tantomeno su questa vettura.
La Kyalami "paga" la sua chiara discendenza dalla De Tomaso Longchamp, dalla quale si distingueva (esteticamente) solo per pochi dettagli. Rimane comunque un'auto dalle grandi qualità. Concordo sul giudizio sui cerchi a raggi. Preferisco la Mexico in questa configurazione:
https://www.autot...6b9e332a9/
Si', esatto, molto meglio coi classici cerchi in lega Maserati del periodo (bellissimi fra l'altro!)
I cerchi a raggi, trovo che la invecchino inutilmente, richiedono manutenzione e non sono neanche robustissimi.
Mai piaciuti, neanche sulle moto.
La De Tomaso Longchamp era comunque un disegno italiano (di Ghia se non erro) che con pochi ma sapientissimi tocchi divenne Maserati Kyalami, che oltre ad apparire da subito come una vera Maserati, aveva una personalità tutta sua rispetto alla cugina.
Il top oggi come allora, curioso davvero lo sportellino della benzina in quella posizione, immagino al distributore le occhiate ai benzinai da parte dei proprietari nel maneggiare la pistola senza appoggiarla alla carrozzeria; cosa che il sottoscritto fa sempre..
Sì, all'epoca le norme urto pedone erano molto di là da venire.
La De Tomaso Longchamp era comunque un disegno italiano (di Ghia se non erro) che con pochi ma sapientissimi tocchi divenne Maserati Kyalami...
Esatto, design di Tom Tjaarda per Ghia.
La Kyalami fu frutto della matita di Frua, incaricato da De Tomaso di "rivestire" la Longchamp in stile Maserati.
Non si può negare una stretta parentela tra le due vetture:
https://nl.pinter...321628607/
Veramente molto bella, nel classico argento metallizzato abbinato alla pelle nera.
La Mexico è decisamente rara, essendo stata prodotta in soli 250 esemplari, con motorizzazione da 4,2 o 4,7 litri.
Quanto ai cerchi a me, sulla Mexico, piacciono di più quelli a raggi, come l'esemplare in foto e come la Mexico nasceva in origine.
Quanto allo sportellino della benzina, in realtà sono due, posto che la Mexico (come pure la Quattroporte prima serie, la Ghibli e la Indy) è dotata di due serbatoi indipendenti, che vengono comandati da una levetta posta sul cruscotto; invece l'indicatore del livello del carburante è uno solo ed indica il livello del serbatoio in uso in quel momento.
Dal sito della Maserati, leggiamo che "Il nome Mexico fu scelto perché la 5000GT, che era stata utilizzata come prototipo, era appartenuta al presidente del Messico Adolfo López Mateos, e fece il suo ritorno in Messico dopo essere stata presentata al Salone dell'Automobile di Torino nel 1965".
La Mexico prima serie ,come la mia aveva i terminali degli scarichi ovali poi credo dal 1970 in poi sono diventati tondi i cerchi e raggi avevano 4 bulloni con falso gallettone mentre il prima serie aveva un solo gallettone centrale poi il tachimetro e il contagiri avevano una grafica diversa e le maniglie delle porte pure erano diverse .Pure la mia nata con le ruote a raggi per motivi di sicurezza sono stati sostituiti con quelli in lega della prima Ghibli
E' quella dell'articolo che ho letto!! Complimenti, è uno spettacolo. Ci sono arrivato per la questione dei cerchi, non potevano essercene due con la storia coincidente, considerando quanto è rara
Eccezionale, dovevo tirare fuori le riviste che mi regalò anni fa la mia prof di disegno del liceo (a proposito del discorso che facevamo in privato) per (ri)scoprire modello ed esemplare
Posso essermi sbagliato circa il numero degli esemplari prodotti; domani controllerò qualche libro sulle Maserati.
Invece non mi risulta che sulla Mexico sia stato montato il motore da 4,9 litri, utilizzato per la prima volta sulla Ghibli dal 1969 in avanti.
Mi risultano solo il 4,2 e il 4,7.
Circa gli esemplari della Mexico costruiti complessivamente sono stato indotto in errore da due testi stranieri, uno in inglese (MASERATI ROAD CARS, di Richard Crump e Rob de la Rive Box - pag. 152), l'altro in tedesco (MASERATI Geschichte - Technik - Typen - Sport, di Jurgen Lewandowski - pagg. 136 e 201) che riportano il dato di 250 esemplari.
Invece in due testi in italiano, "MASERATI - Un secolo di storia" di G. Camilleri, L Dal Monte, C. De Agostini e L. Ramacciotti - pag. 163, e "Maserati - Cent'anni di Tridente" ed. DOMUS - pag. 116, viene riportato il dato di 485 esemplari.
A questo punto ritengo molto più plausibile il dato di 485 esemplari, posto che quello di 250 mi sembrava in effetti troppo basso per un'auto che ottenne comunque un buon successo commerciale e fu giudicata positivamente.
Naturalmente sarebbe sufficiente vedere il numero di telaio di un esemplare di fine produzione.
Passando alle cilindrate dei vari motori V8 montati sulle Maserati negli anni '60 e '70 lo schema è il seguente:
Quattroporte I serie e Mexico: 4,2 e 4,7 litri;
Ghibli e Bora: 4,7 e 4,9 litri;
Indy: 4,2 , 4,7 e 4,9 litri;
Khamsin: 4,9 litri;
Kyalami e Quattroporte III serie: 4,2 e 4,9 litri.
Mi ricordo di aver incrociato, a fine anni '80, un esemplare identico a questo in foto in sosta davanti all'allora sede di Via Cecchi di "Auto IN", operatore che trattava anche vetture storiche; chissà che anche Pierpaolo, genovese come il sottoscritto, non ne abbia memoria.
Vettura di grande fascino, mix superbo di raffinata eleganza e sportività "discreta" improntato ad una filosofia tipica delle Maserati del periodo più fulgido, tra fine anni '50 e primi anni '70, quella della granturismo generosa nelle dimensioni e nella cubatura, capace di offrire un abitacolo lussuoso e confortevole, caratteristiche, queste ultime, nelle quali le Ferrari risultavano inferiori.
Avvistamento di grande qualità; le macchine "serie", come le definisco io, ahimè inevitabilmente alla portata di pochi, ma non certo per questo indegne della più incondizionata ammirazione.
A questo punto ritengo molto più plausibile il dato di 485 esemplari
Naturalmente sarebbe sufficiente vedere il numero di telaio di un esemplare di fine produzione.
Che io sappia, i numeri di telaio della Mexico non seguono una sequenza lineare. Tuttavia, è la Maserati stessa a confermare la produzione di 300 esemplari con cilindrata 4.2 e 182 4.7.
Spettacolare. Ne ricordo una blu sul catalogo del Museo Nicolis (che spero di visitare in tempi più normali), ricco di esemplari di modelli del Tridente.
Gran Turismo con la G e la T maiuscole.