Formato targa decisamente infelice. Colore particolare ma secondo me abbinato alla mancanza delle coppe ruota conferisce un aspetto un po' da oltrecortina...
Stavo facendo la foto anche io ieri visto che è due giorni che è parcheggiata nello stesso posto. Da riprendere completamente al di là della targa che non c'entra nulla con la vettura.
Nel 1990 erano più le 850 rottamate rispetto a quelle che passavano di mano.... sarà stata venduta al solo prezzo del passaggio di proprietà.... però è durata altri 30 anni! Una storia da capire...
Potrebbe anche essere stata ritargata per furto delle targhe o cambio di residenza del proprietario.
Colore un po' triste ma sembra stare bene.Tra le Fiat è tra quelle che mi piacciono di meno.
Colore particolare ma secondo me abbinato alla mancanza delle coppe ruota conferisce un aspetto un po' da oltrecortina..
Ho fatto lo stesso pensiero.
Complice anche la targa bianca, mi ricorda i miei viaggi nella ex Jugoslavia dove spopolavano le Zastava costruite su licenza Fiat.
Riguardo alla targa, il proprietario poteva almeno optare per la soluzione sovrapposta.
Come vettura di uso quotidiano, a quell'epoca quasi nessuno prendeva più in considerazione la "850" per un acquisto ad hoc, risultando essa palesemente obsoleta; con 300 o 400mila lire, si trovavano parecchie "127" 1a serie ancora efficienti.
Probabile quindi una ritargatura per altre ragioni.
Esemplare dal quale, a mio giudizio, si fatica ad essere affascinati, tra il colore non proprio entusiasmante, la targa scelta nel formato meno adatto, le condizioni un po' trasandate, e il modello che, in tutta franchezza, non è poi questa gran meraviglia, nonostante l'ottimo successo commerciale riscontrato (nel 1970-'71 giunto però al capolinea).
Colore veramente assai squallido come avete detto tutti, sembra un incrocio tra il verde della polizia e il verde militare.
Mi aggrego anche a chi non l'apprezza molto, soprattutto dal punto di vista design, penso (ma non posso dirlo con certezza) che nemmeno all'epoca dell'uscita risultasse particolarmente attraente.
Quando era in produzione , l’acquisto del modello da parte della clientela era spinto da ragioni razionali, gli acquirenti volevano una utilitaria sobria e non troppo costosa.
La linea non suscitava grande entusiasmo, anche perché non penso che fu semplice da un punto di vista stilistico lavorare su un autotelaio piccolo ed a tre volumi.
Bisogna riconoscere che le versioni sportive Spider e Coupé, erano e sono più accattivanti.
A me ispira molta simpatia, poi rispetto alla più graziosa ma scontata 500, rappresenta al giorno d’oggi una scelta originale.
La 850 ha avuto un compito ingrato: i piani Fiat nella seconda metà degli anni '50 prevedevano l'estensione verso l'alto di tutti i modelli esistenti, tranne la 500:
- la 600 dalla 850
- la 1100 dalle 1300/1500
- la 1400/1900 dalle 1800/2100
Però, con l'incremento delle potenze specifiche - grazie al sensibile aumento del numero di ottani della benzina, che in pochi anni passò da 86 RON a 92 RON e poi a 94 RON - eliminando la 1100 si sarebbe avuto un "buco" di circa 30 CV tra la 840 e la 1300. Per evitare questo, fu messa in progetto la 122, a motore posteriore attorno al litro di cilindrata e 40/50 CV: si trattava di seguire ciò che la concorrenza aveva fatto in Francia (Dauphine prima e R8 dopo) e in Gran Bretagna (Austin A40), tanto più che entrambe questi modelli erano arrivati ad essere prodotti in Italia su licenza (la prima in ALfa Romeo, la seconda in Innocenti).
Però il team di Giacosa lavorò troppo bene sulla 122: il progetto fece scaturire una vettura avente più o meno le dimensioni della 1100, ma una migliore capacità di trasporto e prestazioni sensibilmente maggiori... Fu così che lo stato maggiore di Mirafiori optò per una modernizzazione della 1100 (la cosiddetta Special, con il corpo vettura della 1200 Granluce) dirottando il progetto 122 alla Simca - all'epoca non ancora acquistata da Chrysler - diventando la ben nota 1000. Alla fine, il gap ci fu lo stesso, perché la 850 era comunque un progetto più moderno, e Fiat dovette reimpostare tutta la gamma di nuovo ad inizio anni '60. In questo scenario si pone anche la versione della foto, che è una Special avente una non trascurabile potenza (quasi 50 CV) per un'utilitaria dell'epoca, era molto più veloce e scattante della 1100, associata una trasmissione a 4 rapporti sincronizzati che già al lancio la 850 aveva. Ebbe un ottimo successo, la 850 e dal 1968 praticamente si vedevano solo Special. Di questo colore ricordo di averne viste: pochissime, però. Esemplare che può essere ripristinato alla grande, se si interviene subito: ci vuole un appassionato che non subordini la soddisfazione di sistemarla alla spesa economica
Jacopo, se vai giusto un po' a est, però, trovi quasi la sua gemella:
http://www.targhe...o_id=27366
Che bella, spero di vederla un giorno. In compenso ho visto un esemplare targato UD 18 mi sembra, non pubblicabile in quanto era ad una gara di regolarità
(foto "classicauto2019" )