Di questa vettura ho inviato mesi fa delle foto sicuramente migliori di questa in quanto la vettura era ferma, ma vedo che non sono state pubblicate. Pazienza. Carrozzata da Pinin Farina (ancora si scriveva staccato) su telaio B 50 e telaio B 51 allestite negli anni 1951 e 1952 e presentata al Salone di Ginevra con il nome di Rosa d'Oro. L'esemplare fotografato ha il telaio B50 1404 assemblato il 21 Febbraio 1951; restaurata negli anni 80' dalla KCA di Giancarlo Cappa insieme ad una PF 200 che tutt'ora è in Puglia ancora nelle mani di colui che aveva ordinato il restauro. Inizialmente la vettura è stata per parecchi anni in Sicilia ed era verniciata completamente con colorazione avorio; ora è in Toscana da circa 25 anni ed il proprietario l'ha riverniciata con doppia colorazione che sicuramente risalta di più le linee. Vettura con un passo generoso e difficile nelle manovre "strette". Ottimo come al solito il motore montato Aurelia B10 progettato dall'Ing. Francesco De Virgilio anche se sottodimensionato rispetto al volume che doveva muovere. Infatti ricordo che molti esemplari di Lancia Aurelia B 50 montano motori della B21 o B22 che danno prestazioni notevolmente superiori per via sia della cilindrata aumentata a cc. 1991 che dei cavalli disponibili sino a cv 90.
Eeeeeh, ragazzi….. la "Rosa d'Oro".....meraviglia delle meravglie….
La fuoriserie con passo lungo, tanto più se abbinato alle due sole portiere, è argomento scivoloso, così come è ardito quello della fuoriserie a passo corto: con tanto spazio da riempire, il risultato rischia di essere scialbo, o ridondante, o poco equilibrato. Il bel volume dei primi anni '80 di Lorenzo Boscarelli "Lancia Aurelia GT" riporta un'ordinata rassegna fotografica (presumo non totalmente esaustiva) delle varie realizzazioni su telai "Aurelia" speciali - che inizia proprio con una "Rosa d'Oro", ancorché contrassegnata "B52", anno 1952 - e non tutte appaiono esteticamente convincenti.
La "Rosa d'Oro" Pinin Farina sfoggia invece una carrozzeria tipo Coupé "panoramico" di grande effetto e dal taglio blandamente (ma neanche troppo) sportivo, con posteriore "muscoloso" e padiglione basso e proteso in avanti, come risalta dall' "attacco" molto avanzato. Pochi ma ben calibrati dettagli cromati arricchiscono l'insieme; notare, come non di rado sulle fuoriserie dell'epoca, il pulsante di apertura porta collocato a fianco della stessa. Meravigliosa la doppia finitura, che riprende quella originaria, dopo le riverniciature subite nel tempo.
Nel raffinatissimo interno di questo gioiello, che ho incrociato più volte negli anni, sono previsti - mi corregga "Aurelia" se ricordo male - una maniglia che consente al guidatore di aprire, dal proprio posto, la portiera del passeggero, e un divisorio in cristallo rosa, comandato elettricamente, che si alza dalla cappelliera per proteggere l'abitacolo dai raggi solari che filtrano dal lunotto.
Furono probabilmente realizzati una manciata di esemplari - presumo su più telai speciali "B50-51-52" - dei quali non escludo che, oltre a questo in foto, ne sopravviva un altro con finitura chiara conservato nelle solite Olanda o Belgio.
Un cenno, infine, alla "PF 200" citata da "Aurelia", Convertibile dal disegno fortemente avveniristico/aeronautico con finitura grigio scuro metallizzato e targa TA, che ricordo bene ad Automotoretrò, qualche anno fa, protetta da un "recinto" in un'area del corridoio d'ingresso all'ala del Lingotto che ospita l'evento.
Il libro lancia Aurelia Gt la prima edizione è stata pubblicata nel Novembre del 1983 non da Boscarelli ma da Ferruccio Bernabò copia che posseggo autografata sia dall'ing. De Virgilio che da Valenzano. Vera la maniglia con pulsante di apertura per il passeggero chiaramente a sinistra così come vera aletta parasole rosa di cui posseggo tutte le foto dei dettagli.
Esatto inoltre all'opera hanno contribuito in ordine oltre a Boscarelli già citato: Luigi Bosco, Giancarlo Cappa, Augusto Costantino, Francesco De Virgilio, Giuseppe Dosi, Sandro Ferrari, Alessandro Franzi, Lamberto Grolla, Italo Grossi, Giovanni Lurani Cernuschi, Alessandro Eric M. Maggiar, Umberto Maglioli, Rodolfo Mailander, Alfio Manganaro, Michele Marchianò, Veniero Molari, Paolo Montagna, Paolo Moroni, Piero Raballo, Guido Rosani, Paolo Scarsi, Fredi Valentini, Gino Valenzano, Win H.J. Oude Weernink. Comunque per chi è interessato l'opera l'hanno ristampata un paio d'anni fa.
Spettacolare, una opera d'arte. Avevo approfondito la conoscenza di questo modello leggendo un libro di Giancarlo Cappa, " Autofilia", ricordi e restauri di un appassionato.
L'autore, spiega dettagliatamente varie particolarità di questa fuoriserie. Se ricordo bene, venne costruita per il Marchese Filippo De Cordova, di Palermo.
Di questa vettura ho inviato mesi fa delle foto sicuramente migliori di questa in quanto la vettura era ferma, ma vedo che non sono state pubblicate. Pazienza
Riporto di seguito le foto citate. Sicuramente non si trattava di un avvistamento casuale fatto in mezzo al traffico quotidiano: auto protetta da una sorta di recinzione, zona chiusa al traffico dai vigili, uomo in pettorina gialla visibile poco distante, fanno intuire che molto probabilmente era una delle protagoniste di qualche raduno o manifestazione simile. Di conseguenza le foto non erano pubblicabili perchè andavano contro il regolamento del sito. Nulla vieta però di pubblicarle a commento della foto di oggi.
Nella sezione "Invia foto"
http://www.targhe...hp?stype=p
è scritto chiaramente che "Galleria di Targhenere.net si riserva la possibilità di accettare o modificare ogni immagine ricevuta"
Nell'esaminare le foto ricevute lo staff dà inoltre per scontato il fatto che gli utenti conoscano il regolamento, riassunto alla pagina seguente:
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Concludo ricordando, a chi non lo sapesse già, che lo staff mantiene e gestisce il sito a titolo amatoriale e gratuito sfruttando il proprio tempo libero, prevalentemente nelle ore notturne. Fornire a tutti gli utenti un resoconto in merito alle foto inviate richiederebbe un sovraccarico di lavoro che francamente non ci possiamo permettere.