Molto carina, rimanda un po' alla Primula dell'Autobianchi, particolare lo sportellino del tappo carburante dotato di serratura. Quelle luci vicino alla targa non sono originali, però le stanno bene, rendono il posteriore meno minimal.
Superstite dell'epopea Innocenti Auto ...
Modello ben costruito che ebbe un buon riscontro commerciale ...
Esemplare ancora con prime targhe in un accostamento colori tipico e gradevole che langue in attesa di ripristino ...
Anch'io noto questa somiglianza, devo però ammettere che tra le due preferisco di gran lunga l'italiana. Non so voi ma ho sempre ritenuto i britannici un po' negati nel realizzare auto da tutti i giorni (Ovviamente la Mini non fa testo).
I britannici hanno insegnato al mondo intero come si costruiscono le auto e soprattutto le moto, passando per gli aerei. Ancora non mi capacito come abbia potuto collassare in così poco tempo l'intero sistema industriale legato alla produzione automobilistica e soprattutto motociclistica.
Per gli aerei probabilmente, per auto e moto ho grandi dubbi
Io sarei del parere opposto, specie per le moto a meno che uno cancelli con un tratto di penna tutta la produzione motociclistica britannica ante 1969, anno in cui entra in scena la Honda Cb750. Non basterebbe un tomo per elencare tutte le marche motociclistiche inglesi, su tutte Norton Triumph BSA, e tutte le innovazioni introdotte che hanno definito la moto un oggetto come oggi lo conosciamo. I giapponesi non hanno fatto altro che copiare e perfezionare concetti tutti sviluppati in Inghilterra realizzandoli con prezzi più bassi e caratterizzati da una maggiore affidabilità. Per le auto vale più o meno lo stesso discorso.
I britannici hanno insegnato al mondo intero come si costruiscono le auto
Sicuramente sono stati dei grandi costruttori di auto sportive e lussuose ma dal punto di vista delle auto di fascia medio/bassa sono riusciti a creare ben poco, se non nulla, oltre alla mini.
Il mio commento voleva riportare in suolo italico i più grandi meriti dello sviluppo tecnico e stilistico nel settore auto e moto.Cognomi come Merosi,Jano,Lancia,Maserati,Colombo,Giacosa,Lampredi, Forghieri,Dallara,Carcano,D'ascanio,Taglioni,Pininfarina, Bertone e decine di altrettanto meritevoli sono un patrimonio che nessun'altra nazione può vantare.
dal punto di vista delle auto di fascia medio/bassa sono riusciti a creare ben poco, se non nulla, oltre alla mini.
Forse perchè in Italia non hanno mai avuto troppo riscontro. Tuttavia, pensando alle Morris Minor, Austin 1100 (da cui fu derivata questa bella Innocenti in foto), Hilmann Imp, le Ford Inglesi (Anglia, Escort), etc.
Certo, Francesi e Italiani non avevano nulla da imparare da loro, tuttavia hanno avuto la loro importanza storica.
Che i britannici abbiano insegnato a tutto il mondo come si costruiscono le auto la vedo un pò azzardata,noi abbiamo insegnato a tutti,ora purtroppo non più,tranne qualche rara occasione
Quando gli inglesi spostarono il gruppo motopropulsore al retrotreno delle Formula Uno il Drake mi pare che affermò che non si metteva il carro davanti ai buoi. Sempre gli inglesi introdussero nella massima formula il telaio monoscocca in alluminio soppiantando quello in traliccio di tubi e successivamente iniziarono ad armeggiare la fibra di carbonio. Nessuno discute le pagine di storia scritte dall'Italia però a me pare un po' riduttivo restringere la portata innovativa degli inglesi solo al fenomeno Mini.
Questo è verissimo, tra l'altro in diversi avevano già studiato la trazione anteriore con motore trasversale prima di Issigonis ma fu da tutti scartata per questione di costi, la Mini infatti fu un grande successo ma non portò utili al costruttore.
....e già che siamo in vena di nazionalismo mettiamo in mezzo pure i francesi che fanno tanto i brillantoni con quattro cose valide in croce .....fatte loro da italiani.
Quando gli inglesi spostarono il gruppo motopropulsore al retrotreno delle Formula Uno il Drake mi pare che affermò che non si metteva il carro davanti ai buoi.
Praticamente tutte le grandi innovazioni in Formula 1 sono di mano inglese. Unica grande eccezione il turbo, introdotto nel 1977 dalla Renault (ma sarebbe da vedere chi erano gli ingegneri e dove si erano formati).
Famosa l'uscita del Drake sul carro davanti ai buoi (e poi si dovette ricredere), come famosa lo spocchia che lui aveva verso i garagisti e che dovette suo malgrado rimangiarsi (grazie sopratutto a un certo Frank Williams).
....e già che siamo in vena di nazionalismo mettiamo in mezzo pure i francesi che fanno tanto i brillantoni con quattro cose valide in croce .....fatte loro da italiani.
Tralasciando che questo commento è di dubbio gusto etico e morale...ricordiamo che sino all'avvento della catena di montaggio i Francesi sono stati il primo produttore mondiale d'automobili, fondando tantissimo la loro economia sul neonato settore, anche questo è innovare.