Con la presentazione di questa utilitaria, la Renault,introdusse un' importante innovazione. La prima auto ad adottare gli scudi paraurti integrati nella carrozzeria in materiale plastico. Soluzione adottata oggi !
Infatti la R5 era assai avveniristica per l'epoca, tanto da potersi permettere di essere ritoccata solo marginalmente lungo quasi 13 anni di carriera.
Negli stessi anni la 127, che pure in principio appariva molto moderna, dovette passare dal chirurgo plastico diverse volte per rimanere appetibile agli occhi del pubblico.
Beh, l'ispirazione non era poi così evidente se non per qualche tratto del frontale (la Ford con la Fiesta del 1976 fù MOOOLTO più spudorata nell'ispirarsi) comunque col fatto che la 127 sia invecchiata più velocemente della R5 non volevo dire che non fosse valida, anzi. Ancora oggi nel traffico si dimostra una vettura usabilissima, con prestazioni anche superiori a molte utilitarie attuali.
Su strada era certamente superiore alla collega francese, soprattutto grazie al motore molto brillante. La R5 inoltre aveva una disposizione meccanica tutt'altro che rivoluzionaria, derivata dalla R4 (motore longitudinale e cambio montato anteriormente), che già ai tempi cominciava ad apparire piuttosto desueta.
Non credo che lo studio delle forme della R5 sia stato troppo influenzato dalla 127: sono uscite ad un anno di distanza e non è che la Renault ha iniziato a progettare la R5 nel 1971. Ciò non toglie che la 127 è la pioniera dell'utilitaria moderna, e la migliore della Fiat dopo la Uno (opinione personale)
Quoto Total. La r5 era realmente avanti come stile di almeno 5-6 anni. Ci sono alcune novità assolute mai viste prima su auto economiche: i già citati paraurti poliuretanici integrati, i fanali posteriori a sviluppo verticale che seguono l'andamento dei montanti, le maniglie incassate... La 127 a quell'epoca (il 1972) se non sbaglio non aveva neanche il pratico portellone posteriore..
Avete mai visto una R5 primissima serie col rombo renault semplificato?
Il paradosso, sta nel fatto che la "R 7" (versione a tre volumi della "R5" prodotta in Spagna nella seconda metà degli anni '80) pur essendo successiva alla "R5", adottava i classici paraurti in acciaio .
Colpa del posteriore che non consentiva il montaggio di uno scudo come quello della R5...forse quella scelta è stata fatta per contenere i costi di produzione.
rommel il 29 ottobre 2009 21:39
Il paradosso, sta nel fatto che la "R 7" (versione a tre volumi della "R5" prodotta in Spagna nella seconda metà degli anni '80) pur essendo successiva alla "R5", adottava i classici paraurti in acciaio .
I gusti molto classici del mercato spagnolo dell'epoca, furono i motivi della trasformazione del prodotto innovativo, a favore della soluzione tradizionale.Fortunatamente, visto i risultati, fu commercializzata solo sul mercato locale.
Bravo Pafer. Mi hai riesumato brutti ricordi !. Spesso gli spagnoli, le adornavano con orribili "archi per paraurti" simili alla 500 L. Errata corrige, fu prodotta a partire dalla seconda metà degli anni '70.
Il paradosso, sta nel fatto che la "R 7" (versione a tre volumi della "R5" prodotta in Spagna nella seconda metà degli anni '80) pur essendo successiva alla "R5", adottava i classici paraurti in acciaio .
Intendi cioè dire che mentre producevano e commercializzavano la Supercinque c'era qualcuno che si comprava ancora questa macchina qui?
La Clio a tre volumi non è la sola, basta ricordare fra tutte la Fiat Linea, venduta solo all'estero............ e secondo me è un peccato: in Italia gli estimatori dell'auto a tre volumi o si comprano l'Alfa 159 oppure devono scegliere un'auto straniera, ma qua si rischia di sconfinare in altri discorsi .
Rimane comunque il fatto che molte derivate a tre volumi non sono riuscite per niente bene, come la R5 spagnola di cui si parlava.