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Lancia Fulvia

lanciafulviadeltago20210512.jpg
Anno 1963, targhe nere del 1971 (deltago92).

Data: 12/05/2021
Commenti: 10
Visualizzazioni: 831
Commenti
#1 | time101cv il 12/05/2021 02:45:26
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2021/05/lancia_fulvia_1963_1971_2.jpg
(foto "deltago92" )
#2 | oinotna il 12/05/2021 09:10:26
Le tendine al lunotto sembrano pronte per uno spettacolo di marionette.
#3 | Nathan il 12/05/2021 09:11:55
Ecco, questa è la mia Fulvia ideale.
Pace per le prestazioni deludenti, o imbarazzanti che siano..
Quei rostri danno un tocco ineguagliabile. Belle anche le tendine in stile Lancia 2000.
#4 | Sauro il 12/05/2021 10:33:04
Concordo con Nathan su tutto: sono proprio i particolari a fare la differenza e a volte vincono - anche per me! - sulle prestazioni.
#5 | Francesco240D il 12/05/2021 11:17:13
Magnifici i rostri, anche le tendine e i cerchi color crema. Faccio notare che accanto c'è una bella Lancia Delta. Qualcuno mi ricorda in che anno la Lancia è stata acquisita da Fiat? 1969 forse?
#6 | Astrale il 12/05/2021 13:26:57
Qualcuno mi ricorda in che hanno la Lancia è stata acquisita da Fiat? 1969 forse?

Si il 1969...
#7 | Francesco240D il 12/05/2021 14:00:38
Lo faccio subito, e oltre a questo vado a togliere il correttore perché mi sono stufato! Angry
#8 | SebaRaba1961 il 12/05/2021 14:46:20
Eh si, molto molto bella! Mi è sempre piaciuta la berlina, la coupè no. I rostri assomigliano molto a quelli che venivano montati sulle Flavia berlina 1500-1800
#9 | time101cv il 13/05/2021 01:06:59
Faccio notare che accanto c'è una bella Lancia Delta

Quella ormai è la firma dell'avvistatore Smile
#10 | Markino il 31/05/2021 00:45:26
L'infimo numero di esemplari superstiti di questa versione capostipite - facilmente riconoscibile all'esterno dai grossi rostri ai paraurti in stile "Flavia", soppressi già con la successiva "2C" - non farebbe supporre che sia stata prodotta in oltre 32mila esemplari, bottino che la colloca al terzo posto nell'universo delle "Fulvia" Berlina, dopo la stessa "2C", e la "5 marce". Il buon tasso di sopravvivenza del modello, in termini complessivi, non ha evidentemente contagiato la versione che ha dato avvio alla stirpe.
Oltre alla maggior lontananza nel tempo rispetto alle varianti affacciatesi in seguito sul mercato, ha giocato sicuramente a sfavore della "mono" una minor appetibilità dovuta alle prestazioni non troppo brillanti (inficiate sia dalla massa che dalla cattiva profilazione aerodinamica), sia quando era spendibile sul mercato dell'usato, sia da storica vera e propria, con il risultato che molti esemplari sono stati abbandonati al loro destino già anni addietro, poiché mancava l'interesse ad accaparrarseli e/o a mantenerli in vita, data l'esistenza di versioni esteticamente identiche o analoghe, ma più performanti; un destino simile, in casa Alfa Romeo, è toccato alla "Giulia 1300".
Sebbene la brillantezza di marcia non sia certo un demerito, come Nathan trovo anch'io molto apprezzabile la "mono", poiché l'autentico appassionato dovrebbe considerare una vettura con un ampio spettro di parametri, e l'appartenenza alle serie più datate - e quindi storicamente più significative - rappresenta senz'altro un valore da tutelare.
Splendido l'esemplare in foto, pazienza per la modanatura a protezione della fiancata, segno forse di un impiego protrattosi a lungo.
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