Oggetto dell'argomento: Galleria di Targhenere.net :: ASSICURAZIONI STORICHE: USI E ABUSI

Scritta da Markino il 15-05-2015 13:51
#10

son contento che ci sian paladini dello stato e delle assicurazioni che han tanto da dire

Paladini delle regole e della legalità, più che altro. Passione e amore per le storiche non sono concetti giuridici, e comunque chi ha dichiarato senza mezzi termini di detestare le auto fino agli anni '60 ha ben poche lezioni da dare.
La storia fiscale italiana pullula di norme antielusive, originarie o derivanti da "manutenzioni normative" successive, sebbene le crescenti esigenze di cassa dell'erario ci abbiano indubbiamente messo lo zampino. Il recente aumento degli anni necessari per la defiscalizzazione è probabilmente l'effetto del boom di iscrizioni ASI per vetture ventennali, in realtà utilizzate quotidianamente, impiego contrario allo spirito di quella stessa agevolazione, tesa a premiare auto da collezione strettamente intese. Allargando lo spettro, si possono citare molti altri esempi: la detraibilità ai fini IVA e imposte sui redditi d'impresa delle autovetture aziendali e relative spese d'impiego è stata spesso modificata e resa più stringente, per evitare che gli imprenditori scaricassero i costi della Mercedes o della Porsche utilizzata in realtà nel tempo libero, penalizzando quindi inevitabilmente anche coloro che utilizzavano una normale vettura medio-piccola per il tragitto casa-lavoro o lavoro-clienti; la detraibilità degli omaggi aziendali è stata limitata a beni del costo unitario di 25 € per evitare che quegli stessi furbetti si riempissero le cantine di bottiglie di champagne a spese del fisco, fingendo regali a terzi inesistenti; ancora più stringenti le restrizioni alle spese di rappresentanza, sotto le quali si potrebbe infilare ogni sorta di spesa personale "godereccia"; e via elencando.

Modificata da Markino il 15-05-2015 15:35