Oggetto dell'argomento: Galleria di Targhenere.net :: Film e targhe nere

Scritta da blackboxes66 il 04-12-2014 12:25
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A mio parere nella fiction si è esagerato nello spazio concesso alla vita familiare di Ambrosoli, con scene al limite dell'insulso. Errore evitato in "Un eroe borghese", in favore di una più credibile ricostruzione del clima di freddezza, per non dire di ostilità, nel quale la famiglia Ambrosoli si è vista piombare anche da parte di amici stretti. Un aspetto che nella fiction non è minimamente sfiorato.
Altro aspetto poco convincente della fiction è la ricostruzione del lavoro svolto all'interno della Banca Privata: in pratica facevano tutto Ambrosoli e il maresciallo Novembre, mentre nel film si vede che i due potevano contare anche su collaboratori (come il personaggio di Laura Betti) con i quali, dopo un'iniziale diffidenza reciproca, si instaurava un rapporto di rispetto e fiducia.
Da ridere la macchietta del giudice romano della fiction: Renato Liprandi lo ha interpretato alla stessa stregua del suo personaggio del direttore Augusto De Marinis di Camera Cafè. Mancava solo che esclamasse "crrretino!" Grin

Modificata da blackboxes66 il 04-12-2014 12:30