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Complimenti a Davide e agli altri organizzatori per aver saputo mettere insieme un simile parco auto, assai gradito anche al sottoscritto, nonostante una generale inclinazione per vetture antecedenti.
Anche a me sarebbe piaciuto intrufolarmi, ma ero reduce da una settimana piuttosto logorante, e ho sentito il bisogno di mettere la sveglia più tardi possibile, una volta tanto.
La formula è esattamente quella che più gradisco in tema di eventi all'aperto per auto storiche, sperimentata innumerevoli volte ai tempi dei rimpianti raduni presso la sede dell'Editoriale Domus di Rozzano, alle porte di Milano - parliamo degli anni 1987-1991 - e poi rivissuta in diverse manifestazioni più recenti, spesso nell'universo delle auto americane.
I proprietari arrivano alla spicciolata e parcheggiano le vetture, scendono e camminano in tranquillità chiaccherando con gli altri convenuti - espositori o "esterni", magari sino a quel momento sconosciuti - e soffermandosi su questo o quell'esemplare; le macchine fotografiche lavorano a tutto spiano, si beve un analcolico o una birra al chiosco appositamente predisposto, si degusta qualche prelibatezza tipica.
Niente cronometri, pressostati, coppe, giurie, presentazioni al pubblico in pedana o in passerella, cacce al tesoro, pranzi nel baccano di un ristorante scelto chissà come, e altre menate che infestano molti degli eventi a me noti. Al massimo, la carovana può spostarsi verso un locale con ampio spazio antistante per un aperitivo, scorrazzando per qualche bell'itinerario tra strade secondarie (il CMAE, ad esempio, nell'ultimo "Trofeo Milano", ha scelto un percorso tra Milano e Vigevano veramente suggestivo).
Così ho visto fare in certi raduni svizzeri di americane, molto ben organizzati, dove le auto presenti possono superare di gran lunga il migliaio, e il divertimento è assicurato pur essendo tutto assolutamente "statico".
Avanti così, alla prossima edizione