Oggetto dell'argomento: Galleria di Targhenere.net :: Prima parziale apertura alle targhe bianche

Scritta da LFL il 19-08-2020 01:19
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Sauro ha scritto:
Ma oggi, s'è tornati ad un anonimo silenzio omettendo anno e provincia... e sembra non importi nulla più a nessuno, sacrificando il tutto a timori di mostrare da quanto si possegga un'auto o da dove si provvenga.
Parliamo di un Paese che in parte ha perduto un certo tipo di sano e buon orgoglio nazionale (non mi riferisco a certi beceri politicanti su questo tema) e le targhe nere con provincia bianca o arancio... o bianche con provincia... beh!... mi piacerebbe fossero accolte tutte, non tanto in nome del modello ma in nome del modello e del segno d'origine che porta addosso.


Il motivo per cui non si applicano più i bollini con anno e provincia è un caso molto simile a quello che accadde una quarantina di anni fa, quando il legislatore emise l'obbligo di applicare il famoso bollo rosso con numero bianco, che indicava la velocità massima ammissibile su strade extraurbane per una data auto....Ricordo ancora le fasce: 80 per le vetture fino a 600 cc, 90 per quelle da 601 cc a 900 cc, 100 per cilindrate tra 901 cc e 1300 cc e infine 110 da 1301 in su. La cosa comica è che la confusione era tale da vedere automobilisti che ne applicavano due (anche per il limite ammesso sull'autostrada), oppure chi aveva dei dubbi e preferiva cautelarsi mettendo una categoria inferiore (un classico erano le Fiat 850 con il bollo rosso da 80), altri invece più temerari giocavano sulla differenza minima per arrogarsi la categoria superiore: molte 1300 cc applicavano il 110 anche se a rigore dovevano avere il 100.

In realtà, l'obbligo era soltanto per le due classi più piccole, 80 e 90, le auto oltre i 900 cc non ne avevano alcuno. Ma soprattutto, poco tempo dopo anche chi aveva un'utilitaria si accorse che non potevano essere perseguiti in caso di contestazione circa la mancanza del bollo rosso: nel regolamento attuativo non era stato dato seguito alla definizione degli importi delle multe!

Dopo un paio di decenni abbondanti, è stato fatto il bis: non sono state definite le sanzioni. Ecco quindi la sparizione progressiva: fino al 2006-2007 molte auto hanno sia sigla provincia che anno di immatricolazione, poi si cominciano a vedere solo le sigle della provincia, dal 2010-2011 sparisce anche la sigla. La stessa mancanza di definizione delle sanzioni ha portato ad una generalizzata "dimenticanza" dell'applicazione. Va detto che molti preferiscono non mostrare l'età dell'auto: vuoi per pavoneggiarsi di avere un'auto nuova (quando magari è un'auto usata semestrale proveniente dalle flotte noleggio, oppure una km 0 immatricolata a fine anno precedente: entrambi casi non infrequenti).

Le debolezze umane sono tante quindi, sia quelle dei campanilisti, sia quelle dei suddetti pavoni. Se potessi scegliere, a me piacciono le targhe in uso fino al 1927: bianche con sigla della provincia rossa e i numeri neri. In pratica, quelle della Croce Rossa Italiana... Grin

Per completezza di informazione, va detto che la maggior parte degli acquirenti di auto di proprietà preferisce la mancanza: oggigiorno le persone si spostano per lavoro molto di più, anche solo rispetto a venti anni fa, quindi l'appartenenza ad una provincia piuttosto che ad un'altra perde di senso (ad esempio, pur se nato in provincia di Roma e lì vissuto i primi 27-28 anni di vita, mi sento più legato a Torino avendoci passato praticamente il resto della mia vita: le mie auto sono tutte targate o Roma, oppure Torino, unica eccezione la 300E targata VC, e talvolta mi sono divertito - rispondendo a chi non se ne intendeva, chidendomi che targa fosse - a dire "Vatican City"ROTFL

Modificata da LFL il 19-08-2020 01:26