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Volga Gaz 24 Diesel

volgazpostata.jpg
Anno 1977. (atae21)

Data: 02/02/2012
Commenti: 38
Visualizzazioni: 7289
Commenti
#1 | atae21 il 02/02/2012 19:21:17
Colpaccio incredibile: quando l'ho vista mi sono fiondato con la macchina dritto nel breve tratto di senso unico (al contrario) per fotografarla!!! Shock Se poi queste sono le sue targhe originali, penso sia unica in Italia. Cool
#2 | Uno Turbo D il 02/02/2012 19:36:51
Mi chiedo come sia messo come ricambi...
#3 | fil82 il 02/02/2012 21:00:14
Grandiosa!!!! E' l'avvistamento del millennio Pfft
Col portapacchi può voler dire che è ancora usata come auto di tutti i giorni, pazzesco Shock Shock
#4 | Total III il 02/02/2012 21:38:36
Incredibile!!!!! ShockShockShock
La targa Bologna è quasi "ovvia". Pfft
#5 | peppecantarella il 02/02/2012 22:02:42
Avvistamento incommensurabile, credo che sia il più raro di tuttiShockShockShock Poi, sarebbe tutta da conoscere questa gasolonaWink
#6 | Danip il 02/02/2012 22:11:09
Mi piacciono anche le auto dell'Est comunista proprio per la loro rarità assoluta!
#7 | atae21 il 03/02/2012 00:26:21
Sempre tramite "time" arriveranno a breve altre due foto della bestiona, scattate al volo. Wink Non so di chi possa essere e come sia finita in una provincia lombarda...Frown So solo che era parcheggiata a fianco di un "centro anziani": che sia di qualche vecchietto nostalgico col colbacco? Pfft
#8 | time101cv il 03/02/2012 01:25:56
Ecco le foto:

www.targhenere.net/images/001/volgazantata_tn13119_zpss7u6bsar.jpg

www.targhenere.net/images/001/volgazpostata1_tn13119_zpsac7eejhi.jpg
#9 | atae21 il 03/02/2012 11:42:56
Il motore, come visto, è quindi un Peugeot 2,3 litri diesel aspirato. Smile Vedo anche che sul TAM c'è scritto "NON IMPORTATA", però questa fotografata è di qualche anno più vecchia del 1982. A me sembra di ricordare che per un certo periodo, sui Quattroruote di fine anni 70, figurasse regolarmente a listino. Più tardi vado a controllare...Wink
#10 | Guido245 il 03/02/2012 12:19:46
E' vero, veniva importata, e - se non ricordo male - l'importatore era a Roma... Ricordo di averne vista una, in versione Kombi, proprio nella Capitale, alla fine degli anni '80..
Splendida auto, magnifica incarnazione dell'estetica sovietica.
#11 | IOM il 03/02/2012 18:42:58
incredibile, complimenti per l'avvistamento e complimenti al proprietario
per la caparbietà!
#12 | sile650 il 03/02/2012 18:57:51
Complimenti, davvero una rarità icredibile! Smile
Mi vengono in mente le storielle di Don Camillo e Peppone, col dannato trattore omaggio dell'Unione Sovietica che non voleva saperne di andare in moto... Grin
#13 | fil82 il 03/02/2012 20:41:00
Su quattroruote del 1975 la volga era a listino in italia, solo il modello diesel.
Il motore però era diverso (2.1 Peugeot Indenor da 65 CV) ed era importata dalla SICE srl di Roma.

@Sile: qui nella bassa modenese il padre di un mio collega aveva davvero quel trattore!! Shock quanti aneddoti ci racconta in pausa pranzo Pfft
#14 | frindel il 04/02/2012 04:00:11
Sojùz nerušìmyj respùblik svobòdnych
Splotìla navéki velìkaja Rus';
Da zdràvstvuet sòzdannyj vòlej naròdov
Edìnyj, mogùčij Sovétskij Sojùz!
#15 | Edsel il 04/02/2012 14:11:39
Nel dicembre del 1967 la Gaz lanciò la Volga M24, che raccoglieva l'eredità della precedente M21 del 1955, rispetto alla quale aveva dimensioni più contenute (lunghezza pari a 4,73 cm) e una carrozzeria di linea più moderna, evidentemente ispirata allo stile americano in voga in quel periodo.
La meccanica, tradizionale, prevedeva l'adozione di un 4 cilindri ad aste e bilanceri con cilindrata di 2445 cc e potenza pari a 98 cv, accoppiato ad un cambio a quattro rapporti sincronizzati: anche a causa del notevole peso del corpo vettura, le prestazioni erano modeste, con una velocità massima che non superava i 145 km/h.
Il debutto europeo della M24 avvenne al Salone di Bruxelles del 1969, e fu proprio una società belga ad iniziarne l'importazione sui mercati del vecchio continente, a partire dal 1971: accanto alla versione a benzina ne fu proposta una a gasolio, equipaggiata con un vecchio 4 cilindri Rover di 2319 cc e 65 cv (per 120 km/h), sostituito, l'anno seguente, dal più moderno Idenor Peugeot di 2112 cc, di identica potenza.
Contemporaneamente apparve la M24 Universal (conosciuta anche come M24-02), una variante giardinetta che si metteva in luce per la notevole capacità di carico.
La M24 era regolarmente venduta anche in Italia, sia a benzina che a gasolio: alla fine del 1972 i prezzi erano, rispettivamente, di £ 1.900.000 e 2.400.000, quanto la Fiat 132 1800 Special e l'Alfa Romeo 2000.
La versione a gasolio era disponibile anche in allestimento "Lusso" (£ 2.600.000) e "Elite" (con condizionatore d'aria, interno in velluto, autoradio con mangianastri...), ad un prezzo di £ 3.100.000, quanto la Mercedes 220 D!
L'importazione della M24 nel nostro paese terminò alla fine del 1979; nel gennaio del 1980, il motore diesel Peugeot di 2,1 l. fu sostituito dalla sua evoluzione, con cilindrata portata a 2300 cc e potenza superiore di 5 cv (70 anzichè 65).

Nel settembre del 1985 la M24 fu sottoposta ad un primo restyling, in occasione del quale fu ridenominata M24-10 (la berlina) e M24-12 (la giardinetta): le modifiche estetiche furono concentrate nella calandra, con listelli in plastica di colore nero.
Alcuni miglioramenti furono apportati anche all'interno, dove fu adottata una nuova plancia in materiale plastico e sedili meglio imbottiti e dotati di appoggiatesta.
La meccanica rimase invariata, salvo l'adozione di un impianto frenante più potente.
L'ultima M24-10 uscì dalle linee di produzione della Gaz il 21 aprile del 1992.

Nel frattempo, nel dicembre del 1981, la M24 era stata affiancata dalla 3102, che ne costituiva la variante più lussuosa.
Di fatto si trattava di una ristilizzazione della carrozzeria originale, tutta giocata sulle sovrastrutture: la nuova berlina si distingueva a prima vista per il frontale più imponente, caratterizzato dalla calandra con listelli verticali cromati, dai proiettori rettangolari e dagli indicatori di direzione avvolgenti, e per lo specchio di coda dominato dai grandi gruppi ottici a sviluppo orizzontale, molto simili a quelli delle Mercedes e della Lancia Trevi; inediti erano anche i paraurti avvolgenti con inserto in gomma, gli specchietti retrovisori maggiorati, le coppe copriruota cromate.
Più marcati furono gli interventi destinati a rendere più accogliente l'abitacolo, che presentava una plancia completamente rinnovata e ingentilita da un inserto in finto legno, una strumentazione a quadranti circolari meglio leggibile, pannelli delle portiere di inedito disegno e sedili più profilati, con appoggiatesta sia anteriori che posteriori.
La dotazione di accessori fu ampliata: di serie o a richiesta erano disponibili il condizionatore d'aria, i fendinebbia, l'impianto lavafari, il lunotto termico, l'autoradio mangianastri...
Dal punto di vista meccanico non si segnalavano grosse novità, salvo il fatto che il motore fu migliorato nell'architettura e potenziato da 98 a 105 cv: le prestazioni aumentarono di poco (velocità massima pari a 150 km/h) ma i consumi calarono sensibilmente.
La 3102 fu presentata in Europa al Salone di Bruxelles del 1982, ma di fatto solo una sessantina di esemplari furono poi importati in Belgio, tutti equipaggiati con il 2.3 turbodiesel da 80 cv montato sulle Peugeot 505 e 604 e sulla Talbot Tagora.
Intorno alla metà degli anni '80 svariati esemplari furono equipaggiati con un vetusto V8 di 5.5 l. da 220 cv (per 170 km/h) e convertiti ad auto di rappresentanza per le alte cariche del governo sovietico.
A partire dal 1995 fu adottato un nuovo motore quattro cilindri a 16V di 2.3 l. da 130 cv nonchè un diesel di 2.5 l. di origine Chrysler; contemporaneamente fu avviato un programma di lievi ritocchi estetici che culminò, nel 2005, con il totale rifacimento degli interni, dominati da un trionfo di finta radica.
La produzione della 3102, a causa della domanda sempre più scarsa, si arrestò nel giugno del 2010.

Nel frattempo, prima dell'estate del 1992, la M24 passò il testimone alla 31029, che ne era l'ennesimo rifacimento estetico: restando invariata la struttura di base della carrozzeria, ereditò tutti i miglioramenti introdotti dieci anni prima sulla 3102, dalla quale si distingueva essenzialmente per il frontale più semplice, con gruppi ottici e calandra di forma meno squadrata.
Le caratteristiche della 3102 si ritrovavano anche all'interno, ma le finiture erano più sobrie e le dotazioni inferiori.
Meccanicamente la 31029 adottava ancora il vecchio 2.5 ad aste e bilanceri da 105 cv, soppiantato, dal 1995, dal più moderno 2.3 16V da 130 cv (per 175 km/h).
Accanto alla berlina continuava ad essere disponibile la versatile station wagon, denominata 31022.

Nel 1997, la 31029 fu soggetta ad un ulteriore restyling, che diede origine alla 3110: al solito, il corpo vettura non subì modifiche strutturali, ma solo variazioni di dettaglio che, tuttavia, riuscirono a conferire alla vettura un aspetto più fresco e meno mastodontico.
Tra i particolari di spicco c'erano l'inedito frontale caratterizzato dalla calandra sdoppiata fortemente somigliante a quella della Lancia Trevi (ancora!) e l'adozione di gruppi ottici posteriori bicolore di forma arrotondata; nuovi erano anche i paraurti avvolgenti in resina e i cerchi in lega leggera.
La 3110 vantava un ambiente interno completamente rinnovato, in cui spiccava la plancia di disegno tondeggiante, chiaramente ispirata allo stile giapponese, e sedili più ampi e confortevoli.
La dotazione, di serie o a richiesta, comprendeva l'ABS, gli airbag frontali, il servosterzo, gli alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, la chiusura centralizzata, il climatizzatore, i fendinebbia, l'interno in pelle...
La meccanica, fondamentalmente, era quella della serie precedente, ma rispetto al passato furono adottati diversi propulsori, sia a benzina (di produzione russa, con cilindrate di 2.3, 2.5 e 2.7 cc e di produzione Chrysler con cilindrate di 2.0 e 2.4 cc) che turbodiesel (di produzione Toyota, con cilindrata di 2.5 cc).

Nel 2002 la 3110 fu leggermente ristilizzata: tra le novità si annoveravano la calandra più larga, i paraurti integrali verniciati nel colore della carrozzeria, così come gli specchi retrovisori, i fendinebbia incassati nello spoiler e i cerchi in lega leggera di inedito disegno.

Nell'agosto del 2003, al Salone di Mosca fu presentata la variante station wagon, denominata 31105, che, a differenza della berlina, non era mai aggiornata stilisticamente nella parte posteriore.

Nel 2005, un ultimo, disperato, face-lifting, portò alla nascita della serie 31105 (berlina) e 310221 (station wagon), che si distingueva dalla precedente 3110 per un generale ammorbidimento del frontale, con la calandra cromata che abbandonava lo stile Lancia per abbracciare quello Chrysler e nuovi fari con disegno a goccia, mentre posteriormente facevano bella mostra di sè i gruppi ottici reinventati nella disposizione interna delle luci.

Ancora una volta venne completamente rinnovato l'interno, che acquisì un aspetto più europeo grazie alla gradevole plancia di disegno simile a quello della Skoda Octavia.
La produzione della 31105 cessò nell'estate del 2010: con essa terminava la lunghissima vita della M24, durata ben 42 anni!
#16 | massimo il 04/02/2012 14:17:56
Se dovessi scegliere, la M 24 Break mi attizza parecchio...Smile
#17 | Pafer il 04/02/2012 14:23:25
Tutta farina del tuo sacco?!?!?! ShockGrin
#18 | Edsel il 04/02/2012 16:32:26
Assolutamente sì. Wink
Targhenere mi dà la possibilità di mettere in pratica ciò per cui ho studiato, e questo, tranne smentite, credo possa sia l'unico testo cronistorico completo sulla Gaz Volga M24 in lingua italiana.
#19 | Total III il 04/02/2012 17:35:00
Edsel il 04 febbraio 2012 15:32
Assolutamente sì.
Targhenere mi dà la possibilità di mettere in pratica ciò per cui ho studiato, e questo, tranne smentite, credo possa sia l'unico testo cronistorico completo sulla Gaz Volga M24 in lingua italiana.


Credo anch'io. Assieme a quello di Autosoviet.it, comunque molto più stringato e improntato per lo più verso l'ironia (in particolare, una prova del "model year 1997" metteva in luce difetti intollerabili per quella che voleva essere una berlina di rappresentanza: ingranaggi del cambio deformati, perdite di carburante dal serbatoio, e addirittura la rottura della chiave dei bulloni delle ruote. Pfft

Devo dire che come linea neanche mi dispiaceva, forse proprio per quell'aria di Trevi (a proposito, anche le maniglie delle porte....sanno terribilmente di Lancia! Shock ) e se penso che la Trevi si ispirava fortemente e volutamente alla Mercedes 200, allora il quadro dell' imprinting è completo. Pfft

Peccato che le vendite di questa berlina "patriottica" hanno subito un deciso tracollo quando, in seguito alla dissoluzione dell'URSS, è cominciata una massiccia importazione di berline tedesche di seconda e terza mano, attese letteralmente come la manna dal cielo.... Grin
#20 | Danip il 04/02/2012 17:48:00
Visto che c'è una stupenda cronistoria della Gaz Volga (complimenti all'autore) e si parla anche di avvistamenti, nel 2009 ho avvistato a Milano una 3110 restyling 2002 con targhe della Moldavia: non ha il fascino di quelle storiche, ma ha comunque il fascino della rarità.
Non ho foto perchè allora non avevo ancora iniziato a fotografare le auto storiche e rare che mi capitavano a tiro, ma ovviamente non ne ho più rivista una.
#21 | atae21 il 04/02/2012 22:42:49
Mi chiedo che senso ha avuto portare avanti una linea di quarant'anni fa fino ai giorni nostri continuando a sostenere spese per i restyling delle parti anteriore, posteriore, interni e motori. Lasciando incredibilmente la parte centrale intatta o quasi fin dall'origine. Tanto valeva progettare ex novo una nuova berlinona; magari non oggi dove la concorrenza straniera anche nella Madre Russia è forte, ma vent'anni fa quando ancora vigeva il Made in URSS. Cool
#22 | peppecantarella il 04/02/2012 22:48:53
Anche a me ed a mio figlio piace molto la M 24 BreakWink
#23 | sile650 il 05/02/2012 01:41:16
Eh Ata... loro ragionavano per piani quinquennali... un ente praticamente statale come erano le fabbriche in Unione Sovietica ha un livello di burocrazia che avrebbe reso quantomai difficoltoso creare nuovi stampi, catene produttive, verificare le tolleranze di lavorazione...
Un po' come all'Alfa si preferì riciclare il giro porta della Giulietta per la 75.
Solo che qui da noi la pur statale Alfa doveva fare i conti con il mercato e quindi non poteva permettersi di produrre praticamente la stessa vettura per quarant'anni. Lì da loro il mercato era invece l'ultimo dei problemi, quindi proprio non valeva la pena rompersi le scatole a fare una nuova linea.
#24 | Marlon il 05/02/2012 02:28:53
Avvistamento eccezionale, faccio fatica ad immaginarmi qualcosa di più improbabile da trovare per strada nel 2012! Sarei davvero curioso di conoscere la storia di quest'auto. Chissà come mai è stata scelta al tempo invece di un qualunque altro modello disponibile, chissà per quali curiosi disegni del destino è arrivata fino ai giorni nostri.
Per il discorso ricambi, paradossalmente penso sia più facile trovarli oggi che quando era nuova: da noi è sconosciuta, ma nei paesi dell'est è un modello diffuso quindi via internet penso si riesca a trovare un po' tutto. Certo, alla guida mi immagino più facilmente un pensionato molto tradizionalista piuttosto che un ventenne esperto navigatore del web, però... PfftPfft
#25 | DerrickNAE3 il 21/04/2012 17:51:55
Il muso di questa M24 targata BO, mi ricorda un po' quelli di alcune vecchie Opel.Cool
#26 | Stingray il 20/09/2012 15:00:06
hanno messo un esemplare in vendita

http://www.autosc...1210000000
#27 | gian masini il 27/02/2013 23:38:59
Importata in Italia negli anni '70 dal Gruppo Koelliker insieme alla media Moskvitch e alla piccola Zaz 969. Vettura di inusuale robustezza, ma con freni a tamburo. Il motore Diesel era quello delle Peugeot 504 e il benzina da 2400 cc era lo stesso montato sulle fuoristrada Uaz. Ora ne circolano di più causa la caduta del muro e l'arrivo di migranti da paesi come Romania, Bulgaria e, ovviamente, Russia. Qualche raro pezzo all'epoca fu venduto, sopratutto per un prezzo da saldo e la robustezza senza confronti.
#28 | Cesco il 05/08/2016 10:32:07
Shock sarà stata a suo tempo l'auto di Giovanni Lindo Ferretti Pfft
#29 | hot VWs il 06/09/2016 19:07:54
Chi ha 3880 Euro per adottarla?

http://www.subito...062448.htm
#30 | bayerische il 06/09/2016 19:45:22
Acc. per acquistarla oltre al denaro bisogna avere una grandissima fiducia nelle proprie opinioni
#31 | hot VWs il 06/09/2016 20:02:07
oltre al denaro bisogna avere una grandissima fiducia nelle proprie opinioni

In che senso?
#32 | mx5dan il 06/09/2016 21:07:59
Posso dire una cosa che non c'entra molto con l'auto in sé?
Non l'acquisterei mai da una persona che, trovandosi per le mani un mezzo di tale particolarità, rarità, e che proprio per questo può avere appeal di un certo tipo verso chi si approccia a un'auto d'epoca, non sappia promuoverla e incuriosire chi la vede altro che con una sola parola ("condita" da una dozzina di vocali e un errore di battitura).
#33 | hot VWs il 06/09/2016 21:19:35
Dan su questo concordo con te...
#34 | bayerische il 06/09/2016 23:30:23
dicevo che girare con simile vettura richieda notevole fiducia in se stessi per sopravvivere alla gran mole di prese per il sedere (simpatiche) cui si andrà incontro.
#35 | hot VWs il 07/09/2016 19:52:19
dicevo che girare con simile vettura richieda notevole fiducia in se stessi per sopravvivere alla gran mole di prese per il sedere (simpatiche) cui si andrà incontro.

Io sulle prese per il culo ci riderei sopra...
Comunque chi la comprerà avrà tutta la mia stima, perché questo vuol dire essere un vero appassionato, vedere la bellezza anche dove non si vede...
#36 | KARL67 il 04/01/2018 23:41:00
Su questo esatto modello, adibito a taxi, ho viaggiato un paio di volte nel lontano 1993 in Bulgaria. La vettura era molto comoda, il tassista diceva orgoglioso che era la "Mercedes russa". Sulle prestazioni non posso dire un granché in quanto tutti i tassisti guidavano in modo molto tranquillo e, di fronte ad una lunga discesa, tutti spegnevano il motore e mettevano in folle!
#37 | etilico il 05/01/2018 00:48:09
...con buona pace del servofreno... nono
#38 | LFL il 16/08/2020 16:33:39
Cribbio, questa è davvero una rarità. Nella cittadina della mia giovinezza ricordo che il padre di una mia compagna di classe del liceo - avvocato - ne aveva un esemplare in versione diesel Peugeot. Colore grigio molto scuro. Non ricordo esattamente il numero di targa, ma era sicuramente con la sigla della provincia arancio, quindi azzarderei 1976-1977 (nel 1977 ho iniziato il liceo e quindi conosciuto compagna di classe e relativa auto paterna...). Era in circolazione ancora sull'orlo degli anni '90, probabilmente avvantaggiata dalla motorizzazione diesel che nel corso degli anni '80 ha furoreggiato rispetto ai benzina.
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