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Maserati Biturbo

maseratibiturbo20130112.jpg
Anno 1985, targhe bianche del 1987 (luca77).

Data: 13/01/2013
Commenti: 10
Visualizzazioni: 1538
Commenti
#1 | audiclassic il 13/01/2013 12:08:50
Molto bella nella sua essenzialità Smile

Visto il disegno dei cerchioni potrebbe essere uno dei primissimi esemplari dotati del sistema MABC, che aumentò in modo decisivo l'affidabilità del circuito sovralimentazione e anche la piacevolezza di guida.
#2 | Markino il 13/01/2013 15:31:30
Quando nel 1982 fu presentata, la Biturbo creò grandi aspettative. L'idea che una Maserati divenisse accessibile alla media borghesia, e che per dotazioni, prestazioni e immagine si ponesse alla testa del segmento "E", generò quasi un'ondata di orgoglio nazionale. Il disegno elegante, anche se un po' spigoloso, con l'originale scelta delle due porte, ibrido tra coupé e berlina "alla tedesca", era chiaramente ispirato alla splendida Quattroporte di Giugiaro, e la meccanica dal sapore raffinato prometteva grandi soddisfazioni solo già a partire dal nome altisonante. A riprova di questa grande eco, nel 1984 fu emessa una serie di quattro francobolli a tema motoristico, poi ripetuta per qualche anno, che tuttora conservo e che includeva proprio la Biturbo. Come sia poi andata, è storia nota: pesantemente appannata da guasti meccanici frequenti, consumi esorbitanti, interni appariscenti ma assemblati con materiali inadeguati, la Biturbo ha visto scemare rapidamente l'entusiasmo che aveva suscitato, e a poco sono valse le successive evoluzioni, prima fra tutte la bella 425 a quattro porte. Le Biturbo arrivarono rapidamente sul mercato dell'usato, finendo spesso nelle mani di personaggi del sottobosco sociale, al pari delle Alfette, ma in età molto più giovane. Il modello, complice lo stato comatoso delle finanze del Gruppo De Tomaso, si è trascinato stancamente sino agli anni '90, tra appendici vistose e cambi di denominazione. Oggi le poche Biturbo sopravvissute appartenenti alla prima stagione meritano di essere riscoperte, per il ruolo che questo modello, nel bene e nel male, ha giocato nel panorama automobilistico degli anni '80.
#3 | IOM il 13/01/2013 15:36:43
ottima come sempre l'analisi di Markino, ricorderete anche la bella recensione di AutoCapital dell'epoca.
La Biturbo prima serie é una gran macchina, anche significativa.
Le derivate mi piacciono molto meno, a parte ovviamente la scontrosa Karif che metterei volentieri in garage.... Wink
#4 | Flat six il 13/01/2013 15:54:35
ricordo che il prezzo di lancio da 20 milioni passò pochi mesi dopo a 26 milioni...

Anche una lamentela su un Quattroruote dell'epoca dove un manager che dopo sei mesi che aveva la sua Biturbo aveva già la ruggine che galoppava intorno alle maniglie. Imbarazzante
#5 | S4 il 13/01/2013 16:14:08
prima fra tutte la bella 425 a quattro porte

Ma sai che l'avevo quasi rimossa dai ricordi? Penso che sia stata una delle punte di diamante a livello stilistico: l'aggiunta delle due porte la rendevano molto personale ed elegante, la vista di tre quarti posteriore diventava molto gratificante. Il massimo della vistosità (per usare un eufemismo Pfft) era la versione "S": ve le ricordate le due prese d'aria NACA sul cofano? diablo
#6 | Markino il 13/01/2013 18:43:11
Penso che sia stata una delle punte di diamante a livello stilistico

Concordo, era davvero notevole, specie se blu scuro metallizzato, colore molto diffuso tra i pochi esemplari costruiti. Peccato, la 425 giungeva quando la capostipite aveva già imboccato il declino. Viene da chiedersi perché non si fosse pensato prima ad offrire un'alternativa a quattro porte, senz'altro più sfruttabile, tanto più che la Maserati aveva una certa tradizione in tal senso, rinverdita proprio sotto la gestione De Tomaso. Penso che, da un punto di vista industriale e finanziario, il progetto Biturbo richiedesse ben altre spalle, e le numerose aree di criticità prima segnalate, tra le quali, come giustamente ricordato da Fiat Six, deve aggiungersi anche la scarsa resistenza alla corrosione, lo dimostrano chiaramente, tanto più che la costruzione della vettura era ripartita tra lo stabilimento Maserati e quello milanese della Innocenti, forse non adatto a una produzione di tale livello.
#7 | Flat six il 13/01/2013 19:35:12
io più che scarsa la definirei quasi inesistente. Ho trovato in 4 anni 17 Biturbo abbandonate, sono una cosa assurda, marciscono più delle italiane degli anni '60, una, ferma da 10 anni all'aperto, non aveva più il portellone, si era letteralmente sbriciolato e si trovava quasi tutto nel bagagliaio. Un altro particolare che testimonia la scarsa qualità di tutti i materiali (più che secondo me l'attitudine all'assemblare la vettura in uno stabilimento piuttosto che in un altro) è che aveva anche le fibbie delle cinture di sicurezza arrugginite Frown ho la foto, se volete la posso anche mettere
#8 | atae21 il 14/01/2013 01:41:25
Auto che rispetto ma che non mi ha mai fatto scattare la voglia di comprarmela. Nonostante i prezzi siano bassi e la disponibilità di esemplari ancora buona. La lascio ad appassionati del marchio e del "bricolage"...diablo
#9 | S4 il 14/01/2013 01:43:42
Eppure ti vedrei con una fiammante "S". Pfftdiablo
#10 | audiclassic il 14/01/2013 11:14:06
Oppure con una 430 nera, quella che secondo me è la migliore della serie per motore, accessori e pulizia di linee. Dalla 2.24v in poi a mio avviso, pur valide tecnicamente, sono troppo plasticose e barocche.
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