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Alfa Romeo 90 2.0 iniezione

alfa90francesco20130314.jpg
Anno 1985 (francesco80s).

Data: 15/03/2013
Commenti: 11
Visualizzazioni: 2469
Commenti
#1 | time101cv il 15/03/2013 08:16:42
www.targhenere.net/images/media/alfa_romeo_alfa_90_20_iniezione_anno_1985_2_zps2c6b59f3.jpg
(foto "francesco80s" )
#2 | Flat six il 15/03/2013 22:46:43
rara questa 90 a targhe nere... Che dice il sito del bollo riguardo all'immatricolazione?
#3 | Markino il 16/03/2013 02:22:00
Purtroppo la coda sembra leggermente urtata. Su auto di questo genere anche un piccolo tamponamento può indurre il proprietario alla demolizione: i costi del ripristino superano abbondantemente la quotazione dell'auto, e, pur vantando ragione in un sinistro, le compagnie rimborsano il valore di mercato, cioè quasi nulla.
Mi auguro vivamente che la sorte da me paventata non sia imminente per questa "90": ho già dichiarato più di una volta la mia passione per tale modello, che, vado controcorrente, a mio giudizio aveva grande classe, personalità, e temperamento indiscutibilmente Alfa Romeo. Altro che, semplicemente, un'Alfetta ristilizzata Wink
#4 | gian masini il 17/03/2013 13:00:09
A mio avviso un'altra prova di come la dirigenza dell'allora azienda statale Alfa Romeo, avesse la capacità di offrire prodotti fra i migliori al mondo, fuori tempo dovuto, con costi pesanti e ricavi inesistenti. Vado per gradi: la 90 viene presentata nel 1983 se non erro, al salone di Torino, un anno prima della Lancia Thema. Riprende lo schema, valido, dell'Alfetta che nel frattempo ha raggiunto 11 anni di vita, allungata, ristilizzata, appesantita e, a mio parere, imbruttita. Anche sulla 90 i kg ci sono e tanti. Viene accolta bene dagli alfisti, due anni dopo viene proposta anche con un 6 cilindri a V di 2 litri, per evitare l'i.v.a. pesante e i controlli del fisco. Peccato che sia prossima al debutto la 164, derivata dal progetto congiunto Fiat-LAncia-Saab e appunto Alfa. Se avessero presentato la 90 nel 1978/80 in qualità di Alfetta II serie, penso, il risultato sarebbe stato ben diverso. E migliore. Proprio per la sua rarità,una delle berline Alfa "obbligatorie" nel garage di un appassionato del marchio.
#5 | audiclassic il 17/03/2013 13:08:38
La 90 mi piace moltissimo proprio perché associa grandi qualità tecniche ad un'immagine sobria e di una certa eleganza. Proprio una 2.0v6 mi ha permesso, anni fa, di apprezzarne le doti e la ri-guiderei molto volentieri. Unica precisazione, il modello fu presentato contemporaneamente alla Thema nel 1984.
#6 | Caracciolo il 17/03/2013 18:40:54
A mio avviso la 164 c'entra poco con la fine prematura della
90, essendo arrivata solo a fine '87 e appartenendo ad una categoria senza dubbio superiore. Ad avere assassinato la 90 (che era morta già nell'86!) fu la 75 presentata nemmeno sei mesi dopo, più compatta, più grintosa nella linea (il frontale era riuscitissimo così come la coda a cuneo), altrettanto spaziosa e con differenze pressoché nulle nell'arredamento interno e nelle dotazioni fondamentali (mancavano solo alcuni gadget più di effetto che di sostanza tipo la strumentazione digitale e i sedili elettrici...). Assurda era poi la scelta di dotare entrambe le vetture di una gamma di motori sovrapponibili, forse la 75 non avrebbe dovuto avere il 2.5 V6 e la 90 il 1.8... Alla fine la 75 risultava un po' più di una media e la 90 un po' meno di un ammiraglia, insomma i ruoli erano abbastanza confusi... Se si pensa poi che nel frattempo continuava ad essere prodotta anche l'Alfa 6... Beh! Ma qualcuno l'avrà comprata dopo l'84???
#7 | Markino il 17/03/2013 19:11:46
Vedo che la vexata quaestio del destino della "90" suscita sempre interesse.
Oltre, correttamente, alla sovrapposizione tra "75" e "90", "bis" dell'analoga confusione tra Giulietta e Alfetta, occorre considerare lo scompiglio portato dall'ingresso nel segmento "E" della Lancia Thema. Nel 1984 la "90" raccolse con buon successo l'eredità dell'Alfetta, piazzandosi al primo posto nelle vendite di quella fascia sul nostro mercato, dopodiché la Thema prese il volo, mentre la "90" entrò velocemente in un cono d'ombra al quale non poterono certo rimediare l'eccellente versione 2 lt. V6 e l'invisibile restyling, che dette origine all'effimera versione Super. Nel frattempo la concorrenza tedesca, schierava parecchio materiale di prim'ordine, prodromo della totale supremazia via via conquistata nei due decenni successivi. Insomma, il dominio Alfa Romeo nelle berline di alta gamma non era più scontato, e la Casa pativa inoltre le incertezze legate al cambio di azionariato, per il quale fu in predicato anche la Ford. D'altronde la gestazione della "164", che in realtà apparteneva allo stesso segmento "E", e risultò venduta in grandi numeri per diversi anni, si rivelò molto più lunga del previsto, per le difficoltà di industrializzare la vettura con la straordinaria linea di Pininfarina, e la "90" nacque proprio come soluzione ponte a budget ridotto (le "nozze coi fichi secchi" già citate dal nostro Total), sicché forse la stessa Casa non poteva aspettarsi troppo furore da un modello nato in questa prospettiva.
In ogni caso, all'epoca, da studente liceale, guardavo alla "90" con grande ammirazione.
#8 | Caracciolo il 17/03/2013 19:27:02
In realtà a pensarci bene la concorrenza tedesca dormicchiava abbastanza a metà anni '80 nel settore delle berline di classe medio-superiore: a parte la Mercedes che aveva lanciato la sua 200 tutta nuova proprio nel corso dell'84, BMW proponeva un'agonizzante Serie 5 e nemmeno l'Audi, con l'areodinamica ma anonima 100, vendeva un granché in Italia. Per non parlare di Opel con la non pervenuta Rekord... L'unica novità di un certo peso proveniente dalla Germania fu la Ford Scorpio lanciata nell'85 con una linea molto moderna e tante soluzioni di peso anche dal punto di vista meccanico: fu una delle prime vetture in Italia a offrire l'ABS di serie!
#9 | Markino il 17/03/2013 19:51:34
BMW proponeva un'agonizzante Serie 5

Preciso solo che, a parte le versioni benzina, che pur non esprimendo grandi numeri in Italia, godevano comunque di un proprio mercato, in quegli anni uscì la 524 TD, che ottenne una vasta eco e un buon successo, e che non può essere trascurata dato che, anche sulle ammiraglie, le unità a gasolio a vocazione brillante stavano assumendo un notevole peso sulle vendite. Anche questo tassello, ritengo, ha contribuito a erodere consenso alla "90", insieme al complesso insieme di fattori, sicuramente ancora parziale, che ho cercato di elencare.
#10 | Caracciolo il 17/03/2013 20:10:21
Vero, la 524 Td era un'ottima berlina a gasolio ad alte prestazioni ed ebbe molti estimatori, ma se non sbaglio il suo successo fu abbastanza effimero, sebbene il modello dovette tirare avanti fino all'88, quando uscì la nuova Serie 5, semplicemente stupenda!
Comunque bisogna dare atto alla 90 2.4 Td di essere altrettanto valida dal punto di vista meccanico, e anche più veloce (182 km/h, mica bruscolini ai tempi...)Smile
#11 | gian masini il 18/03/2013 09:45:57
Giusto avevo dimenticato la 75! Che in effetti fece più "danno" lei alla 90 della 164. Anche se il mio pensiero era e rimane invariato riguardo all'incapacità di una certa classe dirigente o manageriale. La 75 era tuttavia un gradino sotto la 90, e in effetti la 164 era sopra. Ma resta il fatto che un'azienda che certo non navigava in acque calme, basti ricordare che su ogni Alfasud prodotta e venduta rimetteva 1.000.000 di lire, investì non poco su un progetto che durò in pratica 3 anni. Da cercare la 6 cilindri 2 litri.
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