Fiat Ritmo 60 CL 5p.
Anno 1978 (etilico).
Data: 29/08/2013
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In tempi non facili in cui uno dei maggiori problemi del management era il "governo" della fabbrica, le cui tensioni sfoceranno poi nella "marcia dei 40mila" dell'ottobre 1980, e dai capireparto in su non era improbabile finire nel mirino di gruppi terroristici, mentre il paese viveva una complicata situazione politica ed economica, con tassi di inflazione tra il 15 e il 20%, nondimeno la FIAT manteneva ancora la volontà di concentrarsi sul core business e di reagire investendo in un prodotto innovativo come la Ritmo, il cui design ebbe un effetto talmente dirompente e fu ritenuto talmente anticonvenzionale, specie se paragonato alla valida ma oramai superata 128 che, sostanzialmente, sostituiva, da dividere nettamente il pubblico in opposte fazioni. Non mancarono piccoli difetti dovuti a componentistica non sempre adeguata e ad assemblaggi non sempre perfetti, per i quali, peraltro, si ricorse mi pare per la prima volta all'impiego diffuso di apparecchiature robotizzate, ma, in generale, la Ritmo fu una vettura che meritò ampiamente il suo notevole successo per la piacevolezza dell'aspetto, la praticità d'uso e l'affidabilità della sua meccanica.
Peraltro, una certa facilità ad essere aggredita dalla corrosione, a subire la scoloritura di plastiche e verniciature, e, in generale, ad essere vittima tipica (come quasi tutte le vetture FIAT) delle campagne di rottamazione, ha contribuito ad accelerare la scaomparsa dei numerosi esemplari circolanti, spesso molto sfruttati per lavoro o per esigenze personali, come da tradizione per le medie e piccole della casa torinese.