(foto "francesco80s" )

Azz., questa me la sono persa, ma forse non era il venerdì.
Per quanto, senza nulla togliere alla loro eccellenza, vetture del genere mi accendano ben pochi entusiasmi. Oltretutto, non sono affatto rare: la gran parte delle Rolls e Bentley postbelliche sono vive e vegete, e, fatta eccezione per versioni particolari, le quotazioni non sono certo così stratosferiche come la loro imponenza e opulenza potrebbe suggerire all'osservatore non smaliziato.

Quoto quanto espresso da Markino.
Le RR/B ante Shadow non mi entusiasmano per nulla: un'opulenza grottesca da torta nuziale, da matrimonio truzzo.
Altra cosa la Silver Shadow della quale sono perdutamente innamorato da sempre. La II soprattutto così pulita e moderna senza quei rostracci ai paraurti che caratterizzavano la I.
La Silver Shadow/Corniche è l'unica RR che mi fa palpitare insieme alla Silver Seraph di fine anni '90 che ne riprendeva un po' i tratti somatici.
Trovo invece orrende le Spirit/Spur per tacere della produzione contemporanea.

Questa è la strana percezione che spesso si trae ai giorni nostri, relativamente diffuse come sono presso società che noleggiano vetture per cerimonie.
Per quanto, ribadisco, non le ami, va comunque riconosciuto che si tratta di vetture di eccellente fattura e di notevole longevità, facilitata peraltro dal fatto che i ceti a cui erano rivolte potevano permettersi ogni sorta di cura e manutenzione, ovattate e ricche di ogni accessorio utile a rendere la vita a bordo confortevole come in un lussuoso salotto, e dotate di robusti propulsori sovradimensionati, concepiti per assicurare una marcia in assoluta souplesse, supportata da un'enorme riserva di coppia.
Esclusive nel resto d'Europa, in Gran Bretagna, grazie anche al minor prezzo d'acquisto in patria, erano invece discretamente diffuse persino nel traffico di tutti i giorni (basta scrutare i film o i telefilm di un periodo eccezionalmente prolifico per la fiction made in Britain), poiché, oltre che della "nobiltà", Rolls e Bentley erano tradizionalmente appannaggio anche dell'alta e medio-alta borghesia dell'industria, della finanza e delle professioni, proprio quella che in Italia - dove peraltro era numericamente più esigua - avrebbe acquistato la Lancia Flaminia.
Va oltretutto ricordato che la Bentley rappresenterebbe la variante, diciamo così, sportiva del Gruppo, in conformità con il suo glorioso passato agonistico degli anni '20 e '30, incarnato da massicce vetture "Open Tourer" dai 3 ai 4,5 litri, rigorosamente verniciate in british racing green, e passate alla memoria come magnifici "camion da corsa".

Aggiungo che Bentley e RR dai primi '60 fino ai primi anni '80 non presentavano differenza alcuna neppure nelle motorizzazioni.
Le motivazioni che in quegli anni portavano a preferire una "T" all'omologa "Silver Shadow" fanno parte della sfera ancora sconosciuta dell'animo umano...qualcosa che ha a che fare con l'esigenza di essere ancora più "unici", credo...

Al di la delle percezioni,erano e sono, le vetture dei Re

Andrò controcorrente, ma a me questi "macchinoni" hanno sempre trasmesso un fascino unico. Vederne un esemplare per strada (cosa che, credo, sarà avvenuta 4 o 5 volte in vita) è sempre stata una grande emozione.
Fascino regale, sontuosità maestosa, classe infinita. Per me un'istituzione. Forse sbaglierò io eh, ma le Rolls e le Bentley "d'annata" le ho sempre viste così. Pacchiane (e di pessimo gusto) le trovo quelle che vengono prodotte oggi, opulente, iper-tecnologiche, quasi degli yacht su ruote ma di una cafonaggine inusitata!

L'unica Bentley che ho mai visto di persona era quella di Edoardo Vianello quando negli anni '60 veniva a Savona a trovare la fidanzata Wilma Goich. Penso si trattasse di una S2.