La combinazione targa quadra - fanali posteriori trapezoidali è da sturbo istantaneo, un avvistamento quasi impossibile se non in qualche raduno di marca.
Peraltro il 1969 potrebbe ben essere l'anno originale di immatricolazione. Il "restyling" Ami 8 arrivò nell'estate di quell'anno.
Commercializzata a partire solo dall'autunno inoltrato.
In Italia di Ami 6 Break con stesso colore ne esiste almeno un'altra, purtroppo con targa non originale:
Tanto brutta da essere bellissima? Non esageriamo, anche se alle Ami 6, berlina e break, bisogna riconoscere una originalità seconda a nessuna.... Non fosse nata in Citroen avrebbe potuto essere solo una Panhard o, forse, una Renault. Mai una Peugeot o una Morris o una Opel. Comoda, spaziosa e con sospensioni a prova di tutto è oggi assai rara. Personalmente preferirei una Ami 6 berlina alla successiva Ami 8, mentre le break erano quasi identiche. Motore da 602 cc che andava all'infinito con una goccia di benzina. Complimenti all'avvistatore.
Sicuramente la berlina ha caratteristiche irripetibili (e sconcertanti) assenti nella Break.
Il famoso lunotto invertito peraltro in condominio con Anglia, Consul 356 e mutuato da alcune grosse berline americane.
Bertoni, il suo creatore, la preferiva alla DS, ma può essere espressione dell'amore che un padre riserva al figliolo più gracile e dileggiato dal resto del mondo.
Per chi non la ricorda: