A varese città fino a 3-4 anni fa girava una Montego MG turbo, ma è parecchio che non la vedo, era argento anch'essa.
Qui in paese di Maestro invece anni fa ne girava una ma era una HLS, poi una Montego berlina credo 1.3, e una station.. tutte dello stesso blu tipo carta da zucchero e tutte della stessa famiglia ... Probabilmente erano azionisti Austin
Questa versione (1984) si distingueva per una caratterizzazione sportiva molto accentuata (spoiler anteriore, bandelle sottoporta, alettone posteriore in gomma nera e interni sportivi).Nel 1985 a causa dei problemi di funzionamento (irregolarità, difficoltà d'accensione, ruvidità), la Maestro MG abbandonò il vecchio R-series di 1,6 litri in favore di un 4 cilindri S-series di 1994cc aspirato a iniezione da 115cv (Maestro MG EFI) o turbocompresso a carburatore da 150cv (Maestro MG Turbo).
Entrambe queste versioni (a differenza della MG 1600) non vennero importate in Italia, dove, in considerazione dello scarso successo del modello, nel 1986 la gamma venne ridotta alle sole 1.3 LE e 1.6 Mayfair.
In effetti il disegno dei cerchi è molto simile soprattutto a quello della Tagora (ricorda un poco anche quelli della R9 Turbo phase 1). Chiaramente la misura no, visto che la R30 e la Tagora montavano cerchi (e gomme) TRX (190/65 HR-390 per la 30, 210/65 HR-365 per la Tagora).
Passano gli anni ma lei resiste al sole cocente e ai rigidi inverni, lì, imperterrita parcheggiata a bordo strada. Viene comunque mossa spesso perchè una volta è da una parte e una volta è dall'altra...meglio così. L'importante che al proprietario non venga in mente di rottamarla, anche perchè è rarissima, tutta originale ed in buona forma. Intanto ha resistito alle numerose e terribili ondate di ecoincentivi e a Milano già questo non è poco!
Ha ancora l'adesivo della concessionaria Bepi Koelliker,importatore delle vetture Leyland in Italia fino alla meta' degli anni '80,quando la British Leyland divenne Austin Rover e la sede italiana fu stabilita a Roma in via Paolo di Dono. Una vera primizia,bellissima!!!
Per un certo periodo l'importatore della British Leyland in Italia fu proprio Bepi Koelliker,cioe' nel momento di transizione tra British Leyland e Austin Rover. Le marche di "lusso" inglesi come Rolls e Bentley erano invece appannaggio della Achilli Motors di Milano che tra l'altro forniva le auto a molte produzioni cinematografiche italiane del periodo.Ricordo che Bepi Koelliker fu il primo a portare in Italia le Lada Niva (per poi passare il testimone alla famigerata Organizzazione Graziella) e le berline russe Moskvitch e Zaz. Ma qui parliamo veramente di preistoria.
Giusto ieri sera ho rivisto il film 'La Casa Russia' dove in una scena a Londra si intravede una Maestro bianca. La trovo geniale come auto,eccentrica,snob..inglese.
A trovarla..
Attenzione.le Lada Niva dopo i primi anni di importazione "non ufficiale" di Koelliker venivano importate ufficialmente in Italia dalla Organizzazione Graziella e solo successivamente dall'Automec Martorelli.
Per quanto riguarda la British Leyland probabilmente blackboxes hai ragione,ma su molte pubblicita' dell'epoca veniva citata la Koelliker come punto di riferimento nella diffusione del marchio a livelllo nazionale,quasi fosse una diretta emanazione della filiale italiana. Infatti Koelliker oltre a Milano era presente in numerose altre citta' d'Italia quale rappresentatante Leyland (cito ad esempio Genova,Padova e Torino) quando solitamente i semplici concessionari,tantopiu' negli anni '80, limitavano la loro copertura ad aree ben definite a livello regionale.
Io invece l'altroieri ho visto "Maledetto il giorno in cui t'ho incontrato", film di Carlo Verdone del 1992. Quando va in Scozia per ricerche su Jimi Hendrix, nel traffico locale viene inquadrata, parcheggiata, una bella Maestro MG verdone scuro. Oltre a qualche Montego, berlina e station, in Italia ormai introvabili.
blackboxes66 il 17 marzo 2011 09:57
Koelliker non è MAI stato importatore delle Leyland/Austin/Rover/eccetera. E' stato un grosso concessionario dei sopraccitati Marchi con sedi in diverse città; a Milano aveva sede anche in Piazza San Babila, lì hanno girato alcune scene di Eccezzzionale Veramente con Abatantuono che, credendo di avere fatto tredici al totocalcio, si licenzia dal suo lavoro di venditore.
Per chi non l'avesse visto:
http://www.youtub...8pkZHf8zI0
Questa vettura rappresenta bene l'incapacità inglese di offrire prodotti capaci di attrarre clienti di altre case e fidelizzare i propri. Oppure la capacità di mandare a bagno un'azienda. E ci sono riusciti. La vettura montava, in epoca Golf Gti, 2 carburatori doppio corpo Weber identici a quelli montati a suo tempo sulle Ferrari 208 a detta dell'importatore. Il piede doveva essere leggero altrimenti l'ingolfamento era garantito. I consumi non erano da padre di famiglia, del british style neppure l'ombra, il cruscotto digitale parlante era per fare stare buoni i bambini. Morale: una buona vettura da famiglia offerta in versione sportiva nell'epoca di Golf Gti, 205 Gti e R5 Alpine. Volersi male.