Dalle linee di produzione di Desio sono uscite oltre 121.600 A112 Abarth, tra il 1971 ed il 1984.
Di queste, solo 4.641 esemplari appartengono alla prima serie (’71/’72), e tra essi meno di un terzo (i primi 1.440) montavano la coppa olio in lega di alluminio in luogo del radiatore olio.
Fonte:
http://www.passio...
Dalla stessa fonte: Tra i già pochi "coppa alluminio", ancor meno (i primi 1.300 circa) erano dotati di serie della più scattante coppia cilindrica 13/61
"Coppia cilindrica" mi suona nuovo come termine tecnico.
Fossi in voi non mi fiderei troppo di quelli che scrivono sui siti web...
Ringrazio il sig. Staff per la precisazione terminologica. Io avevo imparato da giovane questa distinzione, anche se ammetto che è poco conosciuta e forse sarebbe meglio chiamarle tutte "coniche" per maggior chiarezza.
Venendo all'esemplare, che è ritargato nel 1981/82, vorrei conoscere in base quale informazione viene fatto risalire al 1971 e non ad uno dei due anni successivi. La differenza non è da poco, anche alla luce delle citazioni sopra riportate.
E' un po' pasticciato, ma fino ad ora era sconosciuto agli archivi storici di modello e potrebbe essere originale.
Chiedo anche a Super207 se può fornirmi in privato la targa completa e qualche informazione in più. Grazie.
Sarebbe meglio parlare solo di rapporto di riduzione... Poi che sia fatto con coppie coniche, cilindriche, "quadrate", con i nani o con la magia... Non ci è dato di saperlo finché non si apre il differenziale...
Comprendo poco l'ironia sui termini... i nani e la magia li trovo fuori luogo.
Non occorre aprire il cambio, basta leggere le caratteristiche tecniche.
Anche nella vista posteriore viene confermata la trascuratezza al pari della sostanziale omogeneità qualitativa. Il "mirino" sul vetro destro pare testimoniare l'uso regolaristico.
Varrebbe forse la pena di approfondire il tema della prima immatricolazione. Se il 01 ottobre 1971 fosse veritiero sarebbe di pochi giorni successivo al Salone di Torino, durante il quale venne presentato il modello.
Ricordo, per primo a me stesso, che la più "anziana" conosciuta esistente ( nota come "numero 43" ) risulta immatricolata il 27 ottobre, e che tutti gli esemplari immatricolati entro quel mese (e anche alcuni successivi) appartengono al lotto convenzionalmente definito "preserie" di 100/150 unità.
E' un esemplare che indubbiamente merita qualche ulteriore indagine.
più "anziana" conosciuta esistente risulta immatricolata il 27 ottobre
La data "1 Ottobre 1971" potrebbe in realtà indicare che l'immatricolazione è avvenuta in quel mese, ma che si è persa memoria del giorno esatto. É comunque scontato che si tratta di uno dei primissimi esemplari e che meriterebbe qualche cura in più.
Sarebbe meglio parlare solo di rapporto di riduzione...
Se proprio vogliamo temperare le supposte, allora la dicitura corretta è "rapporto di riduzione FINALE" visto che ogni rapporto interno al cambio rappresenta già di suo una "riduzione".
Poi che sia fatto con coppie coniche, cilindriche, "quadrate", con i nani o con la magia... Non ci è dato di saperlo finché non si apre il differenziale...
Non è esatto, le fiches di omologazione delle auto (sia stradali che da competizione) prevedono le diciture complete e descrizioni minuziose di ogni particolare. Certamente queste documentazioni non si trovano ai mercatini..
Ben vengano i tempera supposte... Ora sarebbe interessante capire se nel FINALE si ricomprende anche il diametro delle ruote... Oppure ci si ferma al cosiddetto rapporto al ponte...
Per il resto, non avendo documentazione ufficiale sottomano, ipotizzavo circa le diverse geometrie costruttive delle ruote dentate... Nel senso che non necessariamente devono essere coniche...
Quella "al ponte" o "al differenziale" è convenzionalmente considerata l'ultima delle riduzioni. Per quanto, come hai giustamente ricordato, il diametro della ruota incida sulla lunghezza totale di una trasmissione, lo sviluppo della circonferenza deriva da una trasformazione di moto da circolare a lineare.
Pertanto l'insieme cerchione-pneumatico non può essere considerato in senso stretto una "riduzione", in quanto la velocità di rotazione è identica a quella del semiasse solidale ad essa.
Esaurita la diatriba sulla terminologia tecnica relativa ai rapporti di riduzione (mi dicono che il sito incriminato ha corretto la dizione indigesta ), ribadisco che questo esemplare dell'ottobre 1971 merita la massima attenzione.
Se riavvistato, come già detto, sarebbe opportuno chiedere un contatto.