Per questo scatto, più che di avvistamento, si può tecnicamente parlare di stalking. Un amico mi segnala la presenza stanziale (ribadita da street view) di questa 125 ad un centinaio di km da casa mia. Così un bel giorno mi reco in loco e attendo che si palesi....per portarla a casa facendo al proprietario "una proposta che non potrà rifiutare". La vicenda avrà dei risvolti singolari ed imprevisti. Se la cosa vi incuriosisce, posso provare a sintetizzare.
Rimane escluso il "lieto fine".
Ignorando il suggerimento-prescrizione di staff e sprezzante delle possibili conseguenze, credo proprio che posterò in questi commenti, operando una estrema sintesi, le vicende a cui ho accennato. Ovviamente il commento farà da cornice ad ulteriori suggestivi e, per certi versi, teneri scatti. Farò il tutto nel pomeriggio. Staff avrà così tutto il tempo per farmi pentire di tanta irriguardosa autonomia.
2a serie "gommona" rosso FIAT in forma smagliante, con l'unica incongruenza, per quanto riesco a vedere, delle coppe con cinque raggi rivenienti dalla serie precedente.
Strepitosa
Meravigliosa vettura, in una delle tinte che meglio donano alla sua linea che, seppur non abbia particolari motivi di bellezza, nell'insieme, vuoi per com'è nata, vuoi per le doti stradali all'altezza delle Alfa, vuoi per il marchio che porta, resta da rimpiangere all'infinito.
Vettura davvero fantastica nella serie migliore, ossia la Gommona che rappresenta sicuramente il miglior restyling della storia dell'automobile.
Esemplare in condizioni stupende e in una tinta, ossia il Rosso Fiat, che è tra le migliori per questo gioiello di autovettura.
Ne facessero oggigiorno di auto così.
Personalmente ho sempre preferito, pur nel suo "acerbo barocchismo", la prima serie. Era decisamente più strana della "gommona", tanto ricercata nella lavorazione della mascherina frontale o nella stranezza dei fari posteriori disposti in verticale, quanto incompiuta in molti altri dettagli, come la finitura della coda che appariva decisamente spoglia. A mio avviso il restyling l'ha troppo omologata alla produzione del tempo, togliendole quelle peculiarità per cui la prima serie era subito riconoscibile. Un po' quello che avvenne (e se ne è parlato in questi giorni) in casa Peugeot, con la 504 pre e post restyling.
Come accennavo sopra, un giorno un amico mi dice di questa 125, finalmente mi reco sul posto ma il suo parcheggio, all'interno di uno spazio privato, è vuoto. Chiedo informazioni ad un giovane che sta lavorando all'interno di quello spazio e la fortuna con la C maiuscola mi viene incontro: il giovane è il nipote del primo ed unico proprietario (di seguito, il Nonno). Gli illustro i motivi che mi hanno portato fin lì e si mostra tutt'altro che sorpreso o infastidito, aggiungendo che il Nonno è a fare la spesa (ma lui non guida più), che la macchina la guida abitualmente la figlia, la Mamma del simpatico giovanotto, e che sarebbero tornati da lì a poco. Dopo un po' li vedo arrivare e posteggiare. Appena scesi dall'auto, mi presento e ripeto anche a loro il motivo per cui sono lì. Anche la Mamma ed il Nonno si rivelano simpaticissimi e tutt'altro che infastiditi, si mostrano disponibili a farmi fare delle foto alla 125 e mi raccontano la storia di questa auto, una storia particolare, una storia di altri tempi.
Nel 1971 la Nonna (che oggi non c'è più) vuole regalare questa 125 al Nonno per il suo compleanno e si accorda con il locale concessionario che il ritiro deve avvenire il 5 giugno 1971, giorno dei 40 anni del Nonno. L'auto viene immatricolata alla fine di maggio e il concessionario, contrariamente a quanto pattuito, preme per farla ritirare. La Nonna - la immagino furiosissima - si reca dal venditore e gli ricorda - traduco più o meno fedelmente dal dialetto locale - che chi non mantiene gli impegni presi è un uomo di pezza. Ovviamente riesce a farsi valere. Arriva il 5 giugno e la Nonna dice al Nonno (artigiano) di recarsi dal concessionario per una riparazione ad un infisso. Quando il Nonno arriva in loco, il concessionario lo accoglie facendogli gli auguri, porgendogli le chiavi della 125 e indicandogli il regalo dalla Nonna.
Fino ad ora questa auto è stata guidata da tre generazioni della stessa famiglia e nulla fa pensare che non la guiderà anche la quarta generazione. Ovviamente sulla plancia campeggia una foto a colori della Nonna.
Secondo voi, avrei mai potuto esercitare una qualunque pressione affinché me la vendessero? In verità ho rinunciato al proposito di una proposta di acquisto nel momento in cui il Nipote mi ha informato che l'auto è sempre stata della sua famiglia.....
Uniproprietario e nemmeno 100000 km! C'è ancora l'adesivo sul tachimetro.
Beh...si effettivamente ho esagerato, dato che comunque di restyling riusciti ce ne sono tanti, uno su tutti quello della DS "maniglie incassate", ma anche quello delle Fiat 131 II e III serie sarebbe da menzionare, così come quello della 132 II serie, la 1500 C e altri che adesso non mi vengono in mente.
Diciamo che forse la mia preferenza verso la Gommona è una mera questione di gusti.
Poiché la storia dell'automobile a cui ti richiami dovrebbe coinvolgere anche gli Stati Uniti, tieni conto che, da quelle parti, l'intera produzione - non certo una cosetta da niente - è stata ritoccata più o meno incisivamente ogni anno.
Hai voglia a spulciare macchine per stilare la classifica dei migliori restyling della storia
ottimo reportage e fantastica l'auto. Un applauso alla famiglia per la passione. Comunque avevamo ragione, questa non è una "storiella da commenti", meriterebbe una pagina ad hoc.
Mi associo ai complimenti piu' sentiti alle belle foto e soprattutto a questa famiglia che ha ora condiviso con noi la sua storia,facendoci sentire orgogliosi di farne parte anche se solo da lontano.
Storia davvero molto bella, commovente direi...complimenti davvero, complimenti sentititi a questa famiglia che ha seguito la passione in maniera sentimentale e non la maledetta moda di cambio auto-cambio vita(non è vero niente e peraltro rischi di cambiarla in peggio), al punto che questa bellissima auto adesso sia ancora come quando era nuova(al netto della piccola incongruenza si intende).
È sempre bello vedere come un'auto sua entrata a far parte di una famiglia, incurante del consumismo e delle mode stupide che portano a cambiarle ogni 4-5 anni...dalla cura e dalle condizioni ottime e originali, presumo che non se ne separeranno mai!
Curiosità: ma la Delta antibes che si vede sullo sfondo delle foto è pure la loro?
incurante del consumismo e delle mode stupide che portano a cambiarle ogni 4-5 anni
Qui si aprirebbe un OT grande come la Divina Commedia, ma i motivi per cui si cambia l'auto ogni 4 o 5 anni sono molteplici e t'assicuro che il più delle volte non si tratta di mode. Vai a dire una cosa del genere a chi usa l'auto per lavoro o a chi abita in zone interessate dai blocchi della circolazione. Tutto questo per dire che.... prima di sparare certi giudizi su pagine accessibili a tutti gli utenti, contate fino a 1000.
Ecco una delle cose che più mi appassiona del mondo delle auto d'epoca: le storie che sono dietro ad un modello conservato bene quanto quelle dietro a "immonde carcasse". Ho sempre preferito Ruoteclassiche alle altre riviste di auto d'epoca (quando le compravo-me le regalava la mia prof di disegno al liceo) soprattutto perchè raccontava (spesso purtroppo accennava solo) la storia del modello in esame.
Nella fattispecie meravigliosa storia di un meraviglioso esemplare e plauso a questa famiglia, soprattutto perchè ha il mio stesso modo di vederla: conservare quello che è stato dei parenti più cari.
Magari fossi stato adulto quando mio padre ha fatto rottamare la Giulia, divorata dalla ruggine per gli anni passati in strada con il garage vuoto. Avrei impedito tutto ciò.
Qui si aprirebbe un OT grande come la Divina Commedia, ma i motivi per cui si cambia l'auto ogni 4 o 5 anni sono molteplici e t'assicuro che il più delle volte non si tratta di mode. Vai a dire una cosa del genere a chi usa l'auto per lavoro o a chi abita in zone interessate dai blocchi della circolazione.
Quoto Time e il suo consuto buonsenso.
Aggiungo che, per quanto a noi appassionati possa risultare inaccettabile, la maggior parte degli utenti non ha mai avuto particolare passione per le automobili, o non ce l'ha avuta per nulla, e spesso le ha considerate - anche quelle che ci fanno luccicare gli occhi - come oggetti buoni per essere utilizzati finché funzionano, per poi sostituirli alla stessa stregua di un elettrodomestico o di un abito.
Le macchine sopravvissute in ordine - che, contando le infinite vicissitudini, complessivamente non sono poche - hanno avuto semplicemente la fortuna di trovarsi per tutta la loro esistenza nelle mani giuste, proprio come questa splendida 125.